Italia seconda solo alla Germania per innovazione

Italia tradizionalista, ancorata al passato e poco innovativa?
A quanto pare no, se, guardando i dati del Trade Performance Index dell’Unctad-Wto, secondo i quali il Belpaese si piazzerebbe secondo dietro alla sola Germania per numero di migliori piazzamenti nelle 14 classifiche 2012 di competitività relative ad altrettanti settori del commercio mondiale.

Ciò che stupisce maggiormente è che, dopo Germania e Italia, c’è praticamente il vuoto, se si pensa che il terzo Paese europeo più competitivo, l’Olanda, ha ottenuto solo tre secondi posti, un terzo e un quarto posto, per quanto riguarda i piazzamenti di vertice, contro tre primi posti, tre secondi posti, un terzo posto e un sesto posto dell’Italia.

Le buone notizie non finiscono qui, perché, dei 935 prodotti in cui l’Italia è prima, seconda o terza al mondo per attivo commerciale con l’estero, ben 415 di essi appartengono a settori innovativi della meccanica e dei mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli.

Insomma, la convinzione che l’Italia è indietro anni luce rispetto alle altri “grandi” d’Europa costituirebbe solo un mito da sfatare, poiché la realtà è ben diversa.
C’è da auspicare che questa positiva inversione di tendenza possa farsi presto sentire anche a livello nazionale, per risolvere una situazione di crisi ormai insostenibile.

Vera MORETTI

L’Italia del gusto verso la Russia

L’Oriente rappresenta ormai la meta preferita del Made in Italy, poiché, in tempi di crisi, sono i mercati emergenti a dare le maggiori soddisfazioni e le uniche opportunità di guadagno ed espansione.

Per questo GEA, Società di Direzione Aziendale, e Italia del Gusto hanno deciso di puntare, dopo la conquista del mercato cinese, verso la Russia.
A conferma di ciò, si chiama Russia Business Incubator il secondo appuntamento fra le Aziende italiane del settore food e i principali referenti commerciali del Paese, che si terrà nella Sala dei 300 delle Fiere di Parma oggi, 5 giugno, e domani.

Due giornate molto intense vedranno insieme Italia del Gusto, il consorzio privato che include le migliori aziende italiane nel settore alimentare e vinicolo, e GEA Consulenti di Direzione, società che fin dalla fondazione del consorzio ne cura le attività di sviluppo strategico e commerciale, e già si prevede un grosso successo.

Luigi Consiglio, presidente di GEA, ha dichiarato: “Lo scorso luglio abbiamo lanciato questa formula innovativa del Country Business Incubator, una manifestazione dal profilo concreto e funzionale riguardo allo sviluppo del business nel Paese oggetto: una sorta di Fiera al contrario, dove non sono le Aziende che si presentano alla ricerca di Clienti ma sono gli importatori e i distributori del Paese che si propongono come partner commerciali. A meno di un anno dalla nascita del Business Incubator, siamo già al secondo appuntamento e oggi il progetto punta al mercato russo”.

All’evento partecipano operatori commerciali ed istituzionali russi, che potranno incontrare le aziende italiane del settore aderenti all’associazione Italia del Gusto, per instaurare partnership commerciali importanti.

Continua Consiglio: “La Russia oggi è forse l’unico Paese dei BRIC che rappresenta un mercato veramente concreto e non solo un’ipotesi futura per il segmento food italiano. Il valore delle nostre esportazioni di prodotti agroalimentari in Russia supera i 620 milioni di euro, e rappresenta quasi il doppio del valore delle esportazioni italiane in Cina. Non solo: le vendite del food made in Italy in Russia lo scorso anno hanno registrato un incremento del 7%. Il Business Incubator di quest’anno sarà dedicato a due aspetti peculiari del mercato: le numerose sfaccettature che questo presenta ed il ruolo delle operazioni straordinarie come modalità di ingresso sul mercato. I consumer insights in nostro possesso mostrano infatti come il mercato russo rispecchi la realtà di un Paese articolato e complesso, dove approcci di marketing anche non convenzionali, mirati a target precisi, ottengono risultati significativi, spesso con investimenti limitati”.

L’interesse per questo Paese è dovuto anche al suo mercato, particolarmente dinamico, tanto che, nel 2011, ha segnato un volume d’affari stimato intorno ai 311,5-340 miliardi di dollari e si prevede che raggiunga i 338-355 miliardi di dollari nel 2012.

Dopo un calo nel 2009, le importazioni sono di nuovo in aumento, pari a 39 miliardi di dollari (+16% rispetto al 2010) nel 2011 e nei primi otto mesi del 2012 hanno raggiunto circa 25 miliardi di dollari.
Sono andate molto bene anche le esportazioni italiane in Russia, che nel 2012 sono state pari a 10 miliardi di Euro, il 7,5% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il 2012 ha segnato il successo dei prodotti di agricoltura, pesca e silvicoltura, tanto da raggiungere un’esportazione pari a oltre 116 milioni di Euro (+11,6% rispetto al 2011). L‘esportazione dei prodotti alimentari in generale è stata pari a 354 milioni di Euro con un’incidenza del 3 5% sul totale export e un aumento rispetto al 2011 del 13,5%. L’esportazione di bevande ha subito invece una flessione del 9% con un totale di esportazione pari a circa 150 milioni di Euro.

Ma qual è il prodotto italiano più importato dai russi? Ad oggi, si conferma leader del mercato il vino fermo, tallonato però dallo spumante, che ha ormai superato di gran lunga quello francese, incidendo per oltre il 62% del totale delle esportazioni di questo prodotto verso la Russia.

L’Italia è protagonista anche quando si tratta di pasta e dal caffè tostato e un buon successo commerciale è inoltre riscontrato dall’olio di oliva, in cui siamo secondi dopo la Spagna.

Il vino regna anche nella fascia superiore, grazie ad una domanda sempre crescente di vino di qualità, che ha portato all’apertura di molti negozi specializzati, vere e proprie boutique del vino con un vasto assortimento di bottiglie di alta qualità.

Negli ultimi due anni ci sono stati significativi incrementi a valore delle esportazioni di frutta e verdura (33%), cacao (30%), derivati del latte (20%), pasta (14%), carne (11%), te e caffè (11%), olio (6%) e di bevande fermentate non distillate (6%).

A questo proposito, ha ancora dichiarato Luigi Consiglio: “Per incrementare l’export alimentare italiano, lo stimolo principale è quello di comprendere le ‘mille Russie’: il Paese infatti è enorme (conta ben 12 fusi orari), molto popolato, con tradizioni epopoli diversissimi. E’ inoltre un Paese con un mercato in crescita, in cui i posizionamenti praticabili (ovvero i cluster di clienti) sono molti, almeno 2-3 diversi per ogni azienda. Un altro stimolo importante è rappresentato invece dall’incrocio prodotti/canali: a Parma saranno presenti un numero consistente di retailer e di distributori che consentono di coprire tutte le opportunità. Canali diversi (retail, ma anche hotel e ristoranti) e prodotti diversi, dagli alimentari al vino, dal fresco all’ambiente”.

Vera MORETTI

Gea porta le donne nei CdA

Gea, società di consulenza che si occupa della diffusione del Made in Italy, ha messo a punto un programma executive dedicato alle donne imprenditrici e alle loro possibilità di carriera.

Si chiama “Donne nei CdA: rafforzare le competenze per ruoli di governance” e si rivolge alle donne che si distinguono per le loro innate doti di leadership, grazie alle quali hanno raggiunto posizioni senior e di responsabilità nelle aziende per le quali lavorano, indipendentemente dai settori di appartenenza.

Che si tratti di imprese commerciali, industriali, di servizi, o che siano società pubbliche, enti o organizzazioni, infatti, poco importa: le donne che si sono fatte strada utilizzando al meglio i loro talenti sono invitate, dopo il successo della prima edizione lo scorso maggio, alla sessione autunnale di questo programma, che prevede 6 giornate formative il venerdì e il sabato per tre settimane consecutive nei giorni 12, 13, 19, 20, 26 e 27 ottobre 2012.

La partecipazione è limitata, per permettere un interscambio il più diretto possibile tra docenti e partecipanti, ma anche per poter approfondire al meglio i temi affrontati.
A questo proposito, si parlerà di: Il consigliere non esecutivo, Corporate governance, Strategia, Organizzazione, Negoziazione, Investor relations, Performance management, Compensation, Finanza, Risk management, Legale, I cambiamenti del board e due moduli opzionali dedicati a Fare lobby e a Parlare in pubblico.

Ricordando l’entrata in vigore della legge che prevede per le società quotate in borsa una quota di genere di almeno il 20% negli organi di amministrazione e di controllo, destinata a salire al 30% nel 2015, l’appuntamento organizzato da Gea assume un’importanza ancora più rilevante.
E la terza edizione, prevista per maggio 2013, sarà rivolta anche agli uomini.

Enzo Losito Bellavigna, partner di Gea e responsabile del programma executive, ha dichiarato: “La formazione di persone senior e con posizioni executive è un tabù da sfatare anche in Italia. Il successo della prima edizione del nostro corso testimonia l’esistenza di un numero consistente di manager, imprenditrici e professioniste che hanno la consapevolezza di dover trovare occasioni adeguate di sviluppo professionale. Non è un tema solo al femminile, vale altrettanto, se non di più, anche per gli uomini. E’ il mutato contesto dei mercati che lo richiede. Chi non si adegua, si assume dei rischi”.

La sede degli incontri sarà, ancora una volta, la sede di Gea, in Corso Italia 47 a Milano, e sarà articolata in dodici moduli, strutturati come workshop interattivi che prevedono sia una componente teorica che un’esercitazione pratica su casi concreti, fornendo gli strumenti necessari da poter utilizzare nella realtà quotidiana.

Per maggiori informazioni sul corso, sui costi e i dettagli per l’iscrizione, consultare il sito Gea.it all’interno della sezione news/eventi oppure inviare un’email a: donnecda@gea.it.

Vera MORETTI

GEA insegna alle donne ad entrare nei CdA

di Vera MORETTI

Donne nei CdA: è sicuramente un argomento attuale, se consideriamo l’entrata in vigore della legge che prevede una “quota di genere”, una sorta di quota rosa, di almeno il 20% negli organi di amministrazione e di controllo, che tenderà a salire a 30% nel 2015.

Per questo, il programma executive messo a punto da GEA, società di consulenza strategica presente sul mercato del lavoro da 46 anni, dal titolo “Donne nei CdA: rafforzare le competenze per ruoli di governance”, è quanto mai interessante e fondamentale.
Si tratta di un corso professionale che rappresenta una grande opportunità per le donne executive che intendono rafforzare le proprie capacità ed entrare con pieno merito nei Consigli di Amministrazione, anche di società non quotate, familiari ed a proprietà privata o pubblica.

L’esperienza di GEA è di lunga durata e assolutamente riconosciuta e viene messa completamente a disposizione di quelle donne che, alla luce della loro carriera lavorativa e della loro leadership innata, abbiano voglia di partecipare a sei giornate, durante il mese di maggio, durante le quali verranno organizzati workshop mirati.

, partner di GEA e responsabile del programma executive, ha dichiarato: “Con questo corso vogliamo fornire un supporto concreto a tutte le donne che già ricoprono posizioni di leadership e aspirano a sedere in Consigli di Amministrazione di aziende quotate e non. Noi di GEA crediamo che una maggiore presenza femminile all’interno delle imprese italiane possa tradursi in un miglioramento gestionale oltre che in una positiva evoluzione sociale.”.

Gli incontri prevedono una parte teorica e un’esercitazione pratica su casi concreti, in modo da offrire alle partecipanti di imparare un ruolo manageriale con gli strumenti adatti per intraprenderlo e mantenerlo.
I giorni stabiliti per queste sedute sono, appunto, in maggio, e precisamente 11-12, 18-19 e 25-26 maggio e saranno caratterizzati anche da testimonianze di donne sui temi del giorno, per dare la possibilità di “toccare con mano” ed imparare attraverso l’esperienza altrui.

Per ricevere ulteriori informazioni su questo cors, è possibile collegarsi al sito di GEA all’interno della sezione news/eventi oppure inviare un’email a: donnecda@gea.it