In Toscana, agevolazioni per le micro e piccole imprese

Sono state approvate, dalla Giunta della Regione Toscana, due nuove delibere delle quali beneficeranno le imprese regionali che desiderano investire in innovazione.

Si tratta di attivazione di garanzie per l’accesso al credito e di nuovi finanziamenti rimborsabili.

A presentate l’iniziativa è stato Gianfranco Simoncini, assessore alle Attività produttive della Regione Toscana: “Stiamo ridisegnando gli strumenti di ingegneria finanziaria per sostenere, attraverso l’accesso al credito, quegli investimenti che sono indispensabili al sistema produttivo toscano, alla sua crescita e al suo posizionamento competitivo sui mercati interni e internazionali. Con questi strumenti, che utilizzano le risorse del Fesr ma anche risorse regionali, rientri delle imprese su fondi rotativi e disponibilità giacenti su vecchi fondi chiusi, puntiamo in particolare al trasferimento tecnologico, all’innovazione, agli investimenti in ricerca e sviluppo e alle start up d’impresa“.

In concreto, la Regione erogherà prestiti a tasso zero alle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori manifatturieri e di tutte le dimensioni, finanziamenti mirati a potenziare gli investimenti innovativi.

Il nuovo fondo di garanzia è finalizzato a sostenere gli investimenti delle imprese operative nei settori dell’artigianato, industria, cooperazione, favorendo anche l’imprenditoria femminile giovanile e i lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali.

Vera MORETTI

Fondi per le imprese che investono in innovazione

Direttamente dal Programma operativo del Fondo di sviluppo regionale, e rimodulata dalla giunta della Regione Toscana, arrivano nuove risorse per le imprese che vogliono investire in ricerca ed innovazione, ma anche in infrastrutture e trasferimento tecnologico.

Per rispondere in maniera più efficace alle esigenze delle imprese toscane, è stato presentato il Por Creo 2007-2013, il programma operativo che declina in chiave toscana obiettivi e risorse del Fesr, con una dotazione finanziaria che ammonta complessivamente a 1.126 milioni di euro, e che nella prima fase ha già conseguito ottime performance.

A presentare l’iniziativa è stato Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive: “Il Fesr si conferma una leva fondamentale per lo sviluppo e per questo ci siamo posti per i prossimi anni il problema di adeguare il programma e modificare il piano finanziario per reperire risorse aggiuntive da destinare alle imprese toscane, aiutarle a uscire più forti dalla crisi e creare le premesse per un salto di qualità del sistema produttivo nel suo insieme, consentendo la creazione di nuova e qualificata occupazione. Gli interventi che si vanno a rafforzare sono quelli dedicati al sostegno per imprese, favorendo, in particolare, i processi di aggregazione, garantendo gli strumenti di ingegneria finanziaria, incentivando la diffusione della ricerca e dell’innovazione“.

Particolare attenzione è data agli interventi strategici relativi a progetti di ricerca e sviluppo, con una rimodulazione delle risorse destinate alle infrastrutture, con lo scopo di potenziare quelle essenziali e cancellare quelle dall’attuazione lenta e macchinosa, oppure quelle ritenute superflue.

Vera MORETTI

Nuove linee per il contratto di apprendistato

Gianfranco Simoncini, assessore toscano ma anche coordinatore della Commissione “Istruzione Formazione e Lavoro” della Conferenza delle Regioni, ha accolto con favore le linee guida per la disciplina per il contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere approvate dalla Conferenza Stato Regioni.

Nel dettaglio, le linee guida fissano una durata minima della formazione che dipende dal titolo di studio conseguito.
Previsti tre percorsi:

  • 120 ore per gli apprendisti privi di titolo, in possesso di licenza elementare o di licenzia media;
  • 80 ore per gli apprendisti in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado (sono le superiori) o di qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale;
  • 40 ore, per gli apprendisti in possesso di laurea o titolo equivalente.

Se l’apprendista ha già completato, in precedenti contratti, uno o più moduli formativi, può essere prevista una riduzione oraria del percorso formativo.
La formazione si realizza in ambienti adeguatamente organizzati e attrezzati, e in genere viene effettuata nella fase iniziale del contratto di apprendistato.

Le competenze che possono essere oggetto di apprendistato:

  • adottare comportamenti sicuri sul luogo di lavoro;
  • organizzazione e qualità aziendale;
  • relazione e comunicazione nell’ambito lavorativo;
  • diritti e doveri del lavoratore e dell’impresa, legislazione del lavoro, contrattazione collettiva;
  • competenze di base e trasversali;
  • competenza digitale;
  • competenze sociali e civiche;
  • spirito di iniziativa e imprenditorialità;
  • elementi di base della professione/mestiere.

Le imprese possono decidere se avvalersi dell’offerta formativa pubblica o organizzarla in proprio. In questo caso, devono dimostrare di disporre di luoghi idonei alla formazione, distinti da quelli normalmente destinati alla produzione di beni e servizi e di risorse umane con adeguate capacità e competenze.

L’impresa deve registrare la formazione effettuata sull’apposito libretto formativo del cittadino, specificando anche la qualifica professionale eventualmente acquisita dall’apprendista ai fini contrattuali.
In mancanza del libretto formativo, bisogna predisporre un documento che ne abbia i contenuti minimi, ovvero generalità dell’apprendista, descrizione dei contenuti e delle attività svolte. Si possono eventualmente usare i moduli previsti dal contratto collettivo applicato.

Le imprese con sedi in più Regioni possono scegliere l’offerta formativa della Regione in cui c’è la sede legale oppure avvalersi di quella pubblica delle Regioni in cui hanno le sedi operative.
Le Regioni devono recepire le linee guida entro sei mesi dalla loro approvazione, quindi entro il 20 agosto 2014. Nel frattempo, viene istituito un gruppo tecnico al Ministero del Lavoro con una serie di compiti, fra cui la definizione di eventuali piattaforme comuni, l’individuazione di costi standard, l’articolazione dei moduli per certificare le competenze.

Vera MORETTI

Altri finanziamenti per le imprese innovative toscane

Sono stati aggiunti altri 17 milioni di euro ai 125 già messi a disposizione, grazie al Bando Unico Ricerca e Sviluppo 2012, a febbraio a favore delle aziende toscane che volevano puntare su innovazione e ricerca.
Le nuove risorse erogate permetteranno di finanziare altri 19 progetti che inizialmente erano stati dichiarati idonei ma non avevano ricevuto alcun contributo a causa di mancanza di fondi.
Questi ultimi 19 si vanno ad aggiungere ai 97 progetti già finanziati a dicembre 2012.

Il nuovo finanziamento ha permesso di far scorrere la graduatoria dei progetti presentati sulle linee B e C del bando (chiuso il 15 marzo), che prevede tre linee di azioni:

  • la linea A sostiene la creazione di alleanze di filiera fra piccole e medie imprese;
  • la linea B si riferisce ai grandi progetti a sostegno degli investimenti delle imprese dei settori ad alta tecnologia, a partire dai cluster innovativi (poli di innovazione, distretti tecnologici);
  • la linea C incentiva gli investimenti delle piccole e medie imprese che si presentano singolarmente, sempre nei settori delle tecnologie innovative.

Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, ha dichiarato in proposito: “L’aver potuto finanziare altri progetti conferma il successo dell’iniziativa che aveva già dimostrato la volontà del sistema toscano delle piccole e medie imprese di dare vita a progetti importanti, che fanno fare un salto di qualità alla capacità di innovazione e ne rilancia la competitività. Quello dell’innovazione è un passaggio ineludibile per avviare la ripresa e questo strumento va in quella direzione” .

I progetti finanziati riguardano sia i settori dell’economia e della ricerca, sia il manifatturiero, e in particolare meccanica, conciario, tessile, moda, farmaceutica.

Le domande presentate da piccole medie e grandi imprese o da reti di pmi, insieme a enti di ricerca alla chiusura del bando, erano state complessivamente 292, di cui valutate positivamente 169, corrispondenti a 545 beneficiari (piccole e medie imprese, grandi imprese e organismi di ricerca), a 560 milioni di investimento e a 178 milioni di finanziamento.

Ha concluso Simoncini: “Abbiamo deciso di far scorrere la graduatoria per consentire il finanziamento di ulteriori progetti presentati. Riteniamo infatti che gli investimenti prospettati siano di grande utilità per rinnovare il sistema produttivo nel suo complesso e creare condizioni per la ripresa e la creazione, in prospettiva, di nuovi posti di lavoro”.

Vera MORETTI

Incentivi alle imprese toscane che assumono dopo i tirocini

Un’importante iniziativa, che arriva dalla Giunta della Regione Toscana, ha approvato la concessione di contributi alle imprese che assumono giovani al termine del tirocinio formativo, stipulando contratti a tempo determinato per un periodo non inferiore a due anni.

Gli incentivi che riceveranno le imprese sono validi per le assunzioni effettuate a partire dal 14 febbraio 2013, e prevedono l’erogazione di contributi pari a 4mila euro per i tirocinanti under 30 e pari 5mila euro per l’assunzione di soggetti svantaggiati.

Questa proposta rientra nel progetto Giovanisì e rappresenta, senza dubbio, un concreto aiuto sia alle imprese che aderiscono all’attivazione di tirocini formativi, sia ai giovani in cerca di lavoro.

L’iniziativa è stata ideata da Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, lavoro e formazione, il quale ha affermato: “È un passaggio importante, richiesto dal Consiglio Regionale in sede di approvazione del PIGI (Piano generale integrato istruzione lavoro e formazione) che va ad aggiungersi a quanto la legge ha previsto fin dall’inizio per le assunzioni a tempo indeterminato, per cui sono previsti contributi di 8 mila che arrivano a 10 mila in caso di soggetto svantaggiato o disabile. Va ricordato poi il recente avvio, sempre previsto dalla legge, delle disposizioni per praticantati e tirocini curricolari. Partiti da meno di un mese, questi tirocini hanno già registrato circa 200 richieste di attivazione. È un modo per ribadire la finalità formativa del tirocinio, che può così diventare una delle principali modalità di accesso al lavoro per i giovani dai 18 ai 30 anni”.

Vera MORETTI

In Toscana al via le richieste della cassa integrazione in deroga

Dal 17 dicembre sarà possibile inviare alla Regione Toscana le domande relative alla cassa integrazione in deroga, che regola l’erogazione degli ammortizzatori sociali per tutto il 2013.

Ciò è possibile grazie ad un’intesa raggiunta con le parti sociali e prevede che a beneficiarne siano i lavoratori di aziende per le quali non sono previsti, o sono esauriti, gli ammortizzatori sociali decisi dalla normativa a regime.
Il periodo in questione non può essere inferiore a 15 giorni e non superiore ai 3 mesi, mentre per gli apprendisti che subiscono il licenziamento e per i lavoratori in mobilità o disoccupati che hanno esaurito il trattamento ordinario, e maturano il diritto al trattamento pensionistico nei 12 mesi successivi è prevista la mobilità in deroga.

Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, lavoro e formazione ha illustrato alcuni dettagli dell’intesa: “Le autorizzazioni a cassa e mobilità in deroga saranno effettuate in base alle risorse disponibili, cioè tenendo conto di quelle effettivamente erogate. Inps è chiamato a certificare la spesa e a comunicarla con tempestività per evitare errori o sprechi. Abbiamo poi specificato che le aziende sono tenute a fare domanda di cassa integrazione in deroga non prima di 15 giorni dall’inizio del periodo, mentre ciascuna richiesta, salvo casi particolari, non potrà essere inferiore a 15 giorni e superiore ai tre mesi, che però potranno essere rinnovati fino ad un massimo di 12. L’azienda dovrà fornire precise motivazioni per cui, non potendo usufruire di cassa ordinaria o straordinaria, deve ricorrere alla Cassa in deroga. Tutto questo richiederà controlli più stringenti, per verificare i requisiti e sanzionare gli abusi, facendo sì che da parte delle aziende si faccia un uso responsabile di questi strumenti”.

Vera MORETTI

Dalla Toscana nuova legge sull’imprenditoria femminile

L’imprenditoria femminile della regione Toscana potrebbe essere favorita dalla riduzione dell’Irap. Ciò, infatti, potrebbe agevolare la crescita di nuove imprese in rosa, come ha annunciato anche Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, durante il convegno interregionale promosso da Cna Toscana sul tema dell’imprenditoria femminile.

Nella proposta di legge sulla competitività che stiamo per portare in giunta c’è anche la previsione della possibilità di utilizzo della leva fiscale per sostenere le nuove imprese virtuose. Una possibilità che potrebbe essere estesa anche alle aziende, di nuova costituzione e create da donne“.

Si tratterebbe di una decisione cruciale, dal momento che è ormai ovvio come, senza l’apporto delle donne alla vita economica e produttiva, non ci sia possibilità di uscire dalla crisi. Poiché, quindi, le imprese al femminile danno vitalità ad un mercato interno altrimenti statico, la Regione ha varato la nuova legge per l’imprenditoria femminile e giovanile, che presto diventerà operativa. Questa legge estende i benefici previsti da quella “vecchia” sull’imprenditoria femminile anche alle donne senza limite di età e ai lavoratori in cassa integrazione o mobilità.

Gli incentivi previsti saranno tradotti in contributi per l’abbassamento di interessi sui finanziamenti e prestazioni di garanzie, per agevolare soprattutto le imprese innovative.

Vera Moretti

Regione Toscana stanzia 4 milioni per le Pmi

Sono 4 i milioni stanziati dalla Regione Toscana per il sostegno delle Pmi. La graduatoria delle imprese che sono state ammesse al finanziamento sul bando per gli ‘aiuti alle pmi per l’acquisizione di servizi qualificati’ è stata approvata nei giorni scorsi. In tutto sono 350 le aziende che hanno fatto domanda e che potranno accedere all’aiuto, per un ammontare complessivo di quasi 9 milioni di euro. Di queste, 140 saranno finanziate per circa 4 milioni di euro.

l’assessore alle Attività produttive, Gianfranco Simoncini spiega: “il bando si rivolgeva alle imprese, singole o associate, prevedendo il finanziamento degli investimenti effettuati a a sostegno di programmi di innovazione, sia organizzativa che produttiva, come ad esempio l’introduzione o il potenziamento di sistemi di Ict, ma anche iniziative in materia di sicurezza sul lavoro, salvaguardia dell’ambiente, acquisizione di certificazioni. L’elevato numero di richieste ci sembra un segnale positivo che fa ben sperare nella capacità del sistema di uscire rafforzato dalla crisi e presentarsi più competitive sui mercati globalizzati”.

“L’opportunità messa a disposizione delle piccole e medie imprese – sottolinea l’assessore – si inserisce nel quadro del più generale impegno della regione a favore delle pmi che sostituiscono l’ossatura della nostra economia. In particolare, in questa fase puntiamo a sostenerne la ripresa e il rilancio in termini di innovazione e di qualità“.