Pordenone, 2 milioni di euro per chi investe in beni e servizi

La Camera di commercio di Pordenone mette mano al portafoglio in aiuto delle imprese che investono in beni e servizi. Ha infatti emesso un bando per puntare al supporto diretto stanziando 2 milioni di euro.

IL presidente della Camera di commercio di Pordenone, Giovanni Pavan: “Abbiamo voluto fortemente questo strumento di sostegno dedicato alle imprese che hanno il coraggio di investire e innovare, e deciso di mettere a disposizione i contributi che esse ci affidano“. Una decisione condivisa dalle associazioni di categoria che siedono nella giunta della Camera, tra le quali Confartigianato, che hanno infatti approvato all’unanimità la proposta di sostenere gli investimenti in beni e servizi.

La chiusura del bando è prevista il 30 giugno 2012, per consentire alle aziende un periodo lungo per presentare le domande di agevolazione, ricordando però che lo scorso anno i fondi sono andati esauriti nel volgere di pochissimi giorni.

Il bando è on line sul sito www.pn.camcom.it nell’Area Agevolazioni e finanziamenti – bandi camerali 2012, e gli uffici di Confartigianato sono a disposizione per assistenza nelle pratiche.

A Pordenone hanno tutti voglia di intraprendere: boom delle imprese registrate durante l’autunno

Durante l’autunno 2009 le nuove imprese iscrittesi al registro imprese della Camera di Commercio di Pordenone erano 335. Durante l’autunno 2010 le imprese che si sono registrate sono aumentate del 19% arrivando a 399. Principalmente si tratta di piccole ditte individuali. Secondo Giovanni Pavan, presidente della Camera di Commercio di Pordenone “il dato fa comunque ben sperare perché anche in un momento di forte difficoltà non manca nei cittadini pordenonesi il coraggio e l’impegno per avviare una propria attività; sono anche questi piccoli ma intraprendenti imprenditori che danno un forte impulso all’economia della provincia”. I comuni dove più viva è stata la vocazione a fare impresa risultano essere Sacile, Azzano Decimo, Cordenons e Spilimbergo.

Tra le attività che le nuove imprese intraprendono si nota un ritorno ai lavori tradizionali e artigianali, come l’apicoltura, la pigiatura dell’uva e il mestiere di falegname. Continuo è l’apporto che i cittadini stranieri forniscono allo sviluppo di nuove imprese, il 13% del totale la media dei tre mesi; i settori ove più forte è al loro presenza si confermano, il comparto edile in genere e il commercio al dettaglio, ma anche la ristorazione, perlopiù a carattere etnico, le pulizie, il volantinaggio e il giardinaggio.