Il 2014 è stato l’anno della mediazione

L’istituto della mediazione è sempre più utilizzato, per fortuna, dalle aziende italiane. Come ha rilevato il Rapporto Isdaci sulla giustizia alternativa, giunto all’ottava edizione e presentato nei giorni scorsi in Camera di commercio a Milano, in Italia nel 2014 sono state 267.006 le domande di giustizia alternativa, il doppio dell’anno precedente (132.577, +101,4%).

In questo ambito, è cresciuta soprattutto la mediazione (+332%) e sono le Camere di commercio le protagoniste degli arbitrati amministrati (86,5%), con la Camera arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di commercio, che da sola ne ha gestito il 21%.

Mediazione amministrata: 179.587 le domande di mediazione registrate nel 2014, oltre il doppio rispetto alle domande registrate nel 2013, anno in cui non vigeva l’obbligatorietà del tentativo di mediazione. Il 45% delle domande si concentra al Nord, il 20% al Centro, il 25% al Sud e il 10% nelle isole.

Le materie: contratti bancari, con il 25,1% del totale complessivo; diritti reali, con il 13,1%; locazione, con l’11,6%; condominio, con il 10,7%; risarcimento del danno da responsabilità medica, con il 6,7%; contratti assicurativi, con il 6%; divisioni dei beni, con il 4,7%; successioni ereditarie, con il 4%. Il valore medio di una mediazione è di 110.556 euro, 63 giorni la durata media, 42 giorni nel caso di mediazione gestita dagli organismi espressione del Sistema camerale. Cresce la percentuale di adesione della parte chiamata in mediazione (40,5% contro il 32,4%)

Arbitrato amministrato: nel 2014 sono state registrate 713 domande di arbitrato amministrato, di cui 617 (86,5%) ricevute dalle Camere Arbitrali delle Camere di Commercio. Il 97% degli arbitrati è nazionale e gli arbitrati internazionali vengono gestiti esclusivamente dalle Camere di Commercio.

Il 27% degli arbitrati è in materia societaria, il 19% in materia di appalti, il 17%, commercio, l’8% immobiliare, il 3% finanziario, il 2% la proprietà industriale e le assicurazioni e il 13% in altre materie per un valore medio di 177.060 euro (sono escluse le domande ricevute dalla Camera Arbitrale dell’Autorità Anticorruzione – già Camera Arbitrale per i Lavori pubblici – che hanno un valore medio pari a 3.665.441 euro; quelle ricevute dalla Camera Arbitrale di Milano, pari a 2.377.089 euro, e dall’Associazione Italiana dell’Arbitrato, 1.933.436 euro). 197 giorni la durata media delle procedure di arbitrato amministrato in diminuzione rispetto ai 295 giorni del 2013. Nel 51% delle procedure si arriva al lodo arbitrale, nel 29% di casi si arriva ad una transazione, mentre il 10% è costituito da rinunce.

La conciliazione presso i Corecom: 86.670 procedure ADR, in aumento del 20,8% rispetto al 2013 per un valore medio di 610 euro e una durata media di 58 giorni. Nel 2014 sono stati raggiunti 52.314 accordi.

Savona: si estende la “giustizia alternativa”

In attesa che la giustizia civile riduca i tempi biblici di definizione delle cause, i savonesi, dopo qualche iniziale diffidenza, guardano oggi con interesse alla giustizia alternativa, che consente di risolvere le controversie senza ricorrere all’intervento della magistratura, in modo rapido, poco costoso e rispettoso dei diritti delle parti. Mediazione che oggi ha una marcia in più: la procedura è diventata obbligatoria dal 20 marzo scorso, (oltre che per le materie già previste come obbligatorie dalla normativa vigente, fra le quali si evidenziano diritti reali, locazioni, contratti assicurativi, bancari e finanziari, responsabilità medica, successioni ereditarie, ecc.) anche per le liti condominiali e per il risarcimento del danno a seguito di incidenti della strada o in mare. Delicato e fondamentale è il ruolo della Camera di Conciliazione/Mediazione costituita presso la sede della Camera di Commercio di Savona, terreno “neutrale” per definizione e quindi ideale per ristabilire il dialogo tra le parti e giungere velocemente alla definizione condivisa di un conflitto, anche contando sul valore aggiunto dei mediatori professionali che l’Ente camerale mette a disposizione.

Su questo tema di fondamentale importanza per la vita sociale e la convivenza civile della comunità savonese, la Camera di Commercio di Savona, affiancata dalla struttura tecnica del Centro Provinciale di Formazione Professionale “Pastore” di Imperia, organizza nella giornata di venerdì 13 aprile un seminario di aggiornamento su “La mediazione nelle controversie condominiali e nella responsabilità derivante dalla circolazione di veicoli e natanti”, con specifica attenzione alle novità introdotte il mese scorso. L’incontro, introdotto dai saluti del presidente camerale Luciano Pasquale, si svolgerà nella Sala Magnano di Palazzo Lamba Doria con inizio alle 15. Nel corso delle 4 ore a disposizione, sono in programma relazioni affidate a esperti di livello nazionale: dal dottor Giancarlo Triscari, magistrato del ministero della Giustizia, all’avvocato milanese Filippo Martini, editorialista del “Sole 24 Ore”, dall’avvocato Massimo Ginesi della Spezia, segretario del centro studi Anaci all’avvocato genovese Vincenzo Nasini, presidente del centro studi di Gesticond. Agli iscritti sarà rilasciato un attestato di partecipazione valido ai fini del riconoscimento dei crediti formativi, così come concordato con gli Ordini Professionali.

Un servizio, quello della mediazione camerale, che si è occupato a Savona di più di 160 controversie, definendone già 129. In particolare, tra le procedure definite in cui la controparte si è presentata davanti al mediatore, si è raggiunto un accordo soddisfacente per entrambe le parti circa nel 40-50% dei casi.

Che la mediazione sia conveniente è inoltre dimostrato dal confronto tra il costo medio di una procedura di mediazione presso le Camere di Commercio e quello di una causa davanti al giudice. La Banca Mondiale stima che la mediazione incida per circa il 3,5% del valore della controversia, mentre nel caso del ricorso alla magistratura ordinaria ottenere giustizia costa il 29,9% del valore della causa. Questo significa che in media ogni conciliazione costa quasi dieci volte meno di una causa che finisca in tribunale. Risparmi destinati ad incrementare le procedure di mediazione che richiederanno l’intervento di mediatori sempre più preparati e specializzati per i quali è anche previsto un biennio di aggiornamento professionale.

Fonte: agenparl.it

Unioncamere e Commercialisti appoggiano la giustizia alternativa

A Roma è stato siglato nei gironi scorsi un accordo tra Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e Unioncamere per appoggiare iniziative di giustizia alternativa sostenendo lo sviluppo economico-finanziario delle Pmi partendo in particolare dall’analisi dei bilanci delle società di capitale nei vari settori di appartenenza e effettuando periodici studi statistici.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, firmatario dell’accordo ha affermato: “Dopo due anni di durissima crisi l’economia si è faticosamente rimessa in moto, anche grazie ad un ritorno alla voglia di fare impresa. Proprio per questo, in questa fase delicata di ricostruzione del nostro tessuto imprenditoriale, è essenziale far sentire alle imprese, a quelle in difficoltà come a quelle appena nate, il sostegno concreto delle istituzioni. L’accordo sottoscritto da Unioncamere e Dottori commercialisti si basa su questa consapevolezza. Il sostegno migliore per chi fa imprese viene infatti dall’avere intorno un contesto moderno: mercati che funzionano in modo trasparente, una pubblica amministrazione efficiente e poco invadente, una giustizia civile rapida e poco costosa. Le Camere di commercio operano su tutti questi fronti come sistema e, in questa logica, sono convinte che la loro azione potrà essere ancora più efficace se condivisa e sostenuta sul territorio anche dal mondo delle professioni“.

Claudio Siciliotti, presidente del CNDCEC ha aggiunto: “Gli ambiti oggetto di questo accordo-quadro sono tutti determinanti per il rilancio del sistema Italia. Sul fronte della costruzione di una nuova logica di accesso al credito abbiamo già avviato, con Abi, oltre che con Unioncamere, la fase sperimentale di un progetto che crediamo possa contribuire a creare un rapporto di rinnovata fiducia e trasparenza tra imprese e istituti di credito. L’affermazione della mediazione e della conciliazione civile, poi, sono un’occasione irripetibile per pervenire ad un reale e sostanzioso abbattimento dei carichi pendenti della giustizia civile, con tutto ciò che ne conseguirebbe in positivo per cittadini e imprese. Così come enormi vantaggi possono derivare a PMI, professionisti e cittadini da significativi processi di semplificazione amministrativa. La collaborazione che con questo accordo rafforziamo con un attore importante come Unioncamere, è per tutti questi motivi estremamente importante“.

I due enti sono impegnati nell’attuazione del decreto legislativo 28 del 2010 con particolare riferimento alle norme sulla condizione di procedibilità, offrendo a imprese e consumatori servizi di mediazione su tutto il territorio nazionale. Per la semplificazione amministrativa, Dottori Commercialisti e Unioncamere provederanno a semplificare unitamente la procedura di iscrizione dei trasferimenti di quote delle s.r.l., promuoveranno l’utilizzo della firma digitale con ruolo e del certificato di autenticazione CNS di categoria da parte dei professionisti; collaboreranno alla standardizzazione, semplificazione e al miglioramento delle istruzioni per la compilazione delle pratiche telematiche dirette al Registro delle imprese. Per il credito infine sono previste iniziative di educazione finanziaria rivolte ai piccoli imprenditori.