Mari o Monti quest’anno? Vacanza dopo la spending review!

 

Spending review sì. Tagli no. E viceversa.

I sindacati si infervorano, gli statali tremano. Ora, non si è mai visto un governo capace di accontentare tutti, grandi e piccini, parti sociali ed esponenti del buon nome di una grande azienda. Men che meno un governo di tecnici cui è riservato il compito di fare “il lavoro sporco”, quello che un Primo Ministro eletto dal popolo non potrebbe mai fare.

Toccare I.V.A., tasse, tagliare l’esercito di impiegati pubblici e statali il tutto per non mettere mano alle tasche degli italiani dal prossimo ottobre 2012.

Al ritorno dalle vacanze, infatti, il popolo del Belpaese potrebbe subire un ulteriore aumento dell’imposta generale sui consumi. A meno che il buon Mario non riesca a racimolare nottetempo 4,2 miliardi di euro.
Dove non si può tirar su con il rastrello si taglia, “ma non con l’accetta e non con una manovra finanziaria” spiega dal Colle il Presidente del Consiglio.

E dunque? Tutti a casa oppure continuiamo a stringere la cinghia?

Colpa del sisma in Emilia, colpa degli esodati,bisogna eliminare gli sprechi, non ridurre i servizi“, insomma, si mette mano là dove il mare magnum della burocrazia si perde tra assenteisti irresponsabili, perché ci sono anche loro, e voci dell’organigramma non del tutto necessarie.

Nuovi disoccupati in vista?

La Camusso minaccia la discesa in piazza – e vogliamo vedere tra il super caldo Catone e le vacanze che si avvicinano quanti e chi davvero lo farà.

I cadreghini dei dirigenti cominciano a tremare – e solo il Cielo sa se taglieranno l’anguria a Ferragosto. 1 su 10 potrebbe rimanere a casa.

Gli impiegati della pubblica amministrazione non ci stanno sebbene il ministro della Pubblica amministrazione abbia ammesso che la riduzione degli organici sarà fatta dopo la verifica delle piante organiche. Solo dopo, infatti, sarà possibile selezionare e modulare l’intervento di riduzione attraverso la mobilità di due anni.

Mari o Monti quest’anno? Si minaccia una vacanza lunga tutta una vita…

 

Paola PERFETTI

Lombardia e Governo tecnico: chi è pro e chi contro

I primi mesi dell’esecutivo “tecnico” del Presidente del consiglio Monti passano, con riserva, l’esame degli imprenditori lombardi. Il 53,6% delle imprese promuove l’operato del governo, anche se la maggioranza (41,1%) lo ritiene “abbastanza positivo”. Gli scettici si fermano al 44,7%, con il 17% che  dà un giudizio decisamente negativo. E sulla riforma delle pensioni il 37,1% degli imprenditori lombardi la ritiene imposta dall’Europa. 1 imprenditore su 3 pensa sia comunque necessaria per reperire risorse finanziarie per il Paese e poco più di 1 su 4 crede possa rendere il Paese più moderno. Per 3 imprenditori lombardi su 5 sono meglio i tecnici oggi al governo piuttosto che i politici. È quanto emerge dall’indagine “Governo Monti, riforme e imprese”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto circa 1000 imprese lombarde.

L’indagine per provincia l’operato di Monti e dei suoi ministri piace soprattutto a Bergamo e a Brescia: rispettivamente il 57,4% e il 59,6% degli imprenditori lo ritiene in qualche modo positivo. Il governo “tecnico” raccoglie meno consensi a Varese, a Como e a Monza e Brianza: rispettivamente il 50,6%, 46,9% e 47,2% lo “boccia” giudicandolo negativamente. Per 3 imprenditori lombardi su 5 sono meglio i tecnici oggi al governo in Italia piuttosto che i politici: dato che sale di più a Brescia, a Milano e a Monza e Brianza, dove rispettivamente il 4,8%, l’8,8% e l’8,9%  degli imprenditori preferirebbe un governo fatto di politici contro un dato medio regionale del 10,7%. È quanto emerge dall’indagine “Governo Monti, riforme e imprese”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto circa 1000 imprese lombarde.

Fonte: camcom.gov.it

Nelle tasche degli italiani

di Vera MORETTI

Il governo tecnico di Mario Monti, nonostante le voci che si sentivano negli ultimi giorni, continua ad essere solo di “passaggio” per traghettare l’Italia verso le nuove elezioni risanata dalla crisi economica.
La conferma è di queste ultime ore, poiché se il premier riuscirà a raggiungere gli obiettivi che si è posto, allora lascerà, come era previsto inizialmente, nel 2013.

Gli obiettivi del governo Monti rimangono, per quanto riguarda la riforma fiscale, l’attuazione di provvedimenti diretti “al riequilibrio del sistema impositivo” e “al graduale spostamento dell’asse del prelievo dalle imposte dirette a quelle indirette“, riportando quanto scritto nell’Atto di indirizzo sulla politica fiscale firmato dallo stesso premier. Senza tralasciare che la riforma fiscale punterà a “la riduzione degli effetti distorsivi delle scelte degli operatori economici“.

Oltre a ciò, emerge, dallo stesso documento, che, sempre in ambito fiscale, “saranno predisposti schemi di provvedimenti normativi diretti al riequilibrio del sistema impositivo, anche relativamente alla tassazione dei redditi finanziari“.

A questo proposito, Equitalia comunica che salirà la soglia per ottenere rateizzazioni dei debiti del fisco più semplici: se, infatti, finora la soglia era fissata a 5.000 euro, ora sarà possibile chiedere una semplificazione fino a 20.000 euro.
Per ottenere il fisco semplificato basterà presentare una richiesta motivata che attesti la propria situazione di temporanea difficoltà.