Se lo Stato mette in ginocchio l’edilizia

L’emorragia della piccola e media impresa della filiera edile in Italia sembra destinata a non fermarsi: imprese che chiudono, soffocate dai debiti o dall’assenza di liquidità, dalla domanda interna in forte calo, ma anche e soprattutto a causa dell’insolvenza dei ‘grossi’ creditori,  Stato e Enti locali in primis.

Ma come reagisce il settore dell’edilizia a questa crisi? Il settore dell’export e le commesse provenienti dai Paesi esteri possono almeno in parte arginare le crepe strutturali, almeno dal punto di visto economico, che ormai affliggono l’industria nostrana?

Infoiva lo ha chiesto a Massimo Trinci, segretario generale di Feneal Uil, la Federazione Nazionale Lavoratori dell’Edilizia industrie affini e del Legno.

I numeri parlano da soli: la crisi del settore edile in Italia vale 72 Ilva. Perché c’è silenzio su questa strage?
E’ una strage silente quella che sta dilaniando il settore delle costruzioni, ed è sempre stato così, ma questa volta dietro i numeri ci sono migliaia di persone, famiglie e professionalità che vengono distrutte quotidianamente. Tutto questo ha poca risonanza sui mass media rispetto a quello che accade nelle grandi industrie perché riguarda un sistema produttivo, come il nostro, estremamente frammentato, costituito da piccole e piccolissime imprese in cui in media lavorano 5 dipendenti. Globalmente nel settore ci sono 2,4 dipendenti per impresa ed, inoltre, si tratta di un lavoro temporaneo e precario dove molto spesso alla fine di una commessa le imprese licenziano i dipendenti e la cosa purtroppo fa notizia soltanto quando un imprenditore o un operaio, in preda alla disperazione, finisce per suicidarsi.

Come si riflette sul fatturato dei vostri associati questa crisi?
Parliamo di una diminuzione di operai iscritti al sistema casse edili dal 2008 al 2012 del 31% di manodopera, circa 250 mila operai che corrispondono ad una diminuzione globale del settore di circa 500 mila occupati. La diminuzione del monte salari è del 25%.

Esistono realtà più strutturate, attive anche sul mercato estero, e che in tal modo riescono a tenere a freno l’emorragia della domanda interna in Italia?
Le grandi imprese strutturate riescono a resistere alla crisi e sopravvivere proprio perché hanno un fatturato per i lavori all’estero superiore al 60% della loro attività ma purtroppo questo incide poco sulla manodopera italiana in quanto il sistema impresa è organizzato in modo tale che in maniera ridotta venga utilizzato personale italiano e specializzato, mentre la maggior parte della manodopera, per ragioni ovvie, è locale.

La crisi si riflette maggiormente sull’edilizia residenziale o anche su quella commerciale/produttiva?
L’unico settore che risente meno della crisi è quello della ristrutturazione e riqualificazione dell’edilizia residenziale.

Quanto vi preoccupa la stretta del credito che ha fatto crollare le concessioni di mutui per l’acquisto delle case?
Moltissimo, in quanto la stretta del credito non riguarda solo la concessione dei mutui ma anche e soprattutto la questione dell’insolvenza dei debiti dello Stato e degli enti locali nei confronti delle imprese. Non è più accettabile e sostenibile che lo Stato, mentre esige dai cittadini il pagamento delle tasse e dei contributi, non paghi i debiti contratti. Proprio a causa di ciò moltissime imprese sane stanno o hanno già chiuso mentre continuano a sopravvivere quelle che ricorrono al lavoro nero o utilizzano capitali di provenienza illegale.

Banche, pubblica amministrazione, politica, burocrazia: chi ha più colpe in tutto questo? Ci siamo dimenticati di qualcuno?
La colpa è indubbiamente di tutti i soggetti citati. La finanza ha monopolizzato l’economia che a sua volta governa la politica e la crisi è diventata recessione dell’economia reale. Che si voglia o no dalla crisi se ne esce insieme e solo se l’Europa comincerà a usare le risorse per finanziare lo sviluppo.

Che cosa serve secondo voi per uscire dalla palude?
Come provvedimento immediato noi crediamo che lo sblocco della legge di stabilità possa liberare subito risorse concrete, utili alle amministrazioni pubbliche sane, per pagare le imprese e finanziare nuovi e indispensabili progetti, che vanno dall’edilizia scolastica alle piccole infrastrutture. Ma per uscire dalla crisi occorrono molti altri investimenti, innanzitutto per la tutela e la salvaguardia del territorio, atti a prevenire calamità naturali e proteggere il nostro patrimonio storico-artistico dall’incuria, e poi per lo sviluppo di un piano di grandi infrastrutture. Tutto ciò non senza l’affermazione di un diverso concetto di sviluppo dell’edilizia basato su sostenibilità e qualità, e che non sia più solamente incentrato sulla costruzione di nuove abitazioni e di seconde case, come era fino al periodo pre-crisi, ma che essenzialmente sia diretto al recupero e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente secondo canoni di risparmio energetico e di bioedilizia. Questo aiuterebbe non solo il settore ma tutto il Paese. Infatti la grande ricchezza dell’Italia è rappresentata proprio dal suo territorio, dalle sue bellezze naturali ed artistiche, oltre al fatto che per la sua posizione al centro del Mediterraneo lo sviluppo infrastrutturale è l’unico modo per valorizzare la sua collocazione.

 

Alessia CASIRAGHI

No mutuo? No riparti

Uno degli indicatori più significativi di quanto il settore dell’edilizia stia soffrendo la crisi nel nostro Paese è sicuramente quello legato alla richiesta di mutui e alla compravendita di immobili. I dati recentemente forniti dall’Istat non lasciano spazio alla poesia.

Facciamoci male, partiamo subito parlando di mutui. Nel secondo trimestre 2012, secondo l’Istituto nazionale di statistica, i mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare hanno fatto registrare una flessione tendenziale del 41,2%. Strage in tutte le macroaree del Paese: Nordovest -38,6%, Centro -36%, Sud -44,8%, Isole -58,3%. Cifre da far accapponare la pelle, cifre che dimostrano tre cose: le famiglie non ne hanno più, le banche sono sempre meno propense a prestare denaro, senza domanda l’offerta non c’è e chi la deve sviluppare, le imprese edili e le immobiliari, naufragano.

A picco anche le compravendite immobiliari nel secondo trimestre 2012. Nel dato Istat anno su anno siamo a -23,6% per gli immobili residenziali -24,8% per quelli a uso economico. Anche qui, non si salva nessuna zona d’Italia: sia per il residenziale sia per l’economico le Isole registrano un -30,8%, il Nordest -26,1%, il Nord-ovest -22,6%, il Sud -19,9%. Siamo alle variazioni tendenziali peggiori dal 2008, l’anno di esplosione della crisi a livello mondiale, sia per le convenzioni di compravendite immobiliari nel complesso, sia nello specifico tanto per gli immobili ad uso abitativo, quanto per le quelli ad uso economico.

Spacchettando residenziale da economico, vediamo che, nel caso della seconda tipologia sono le Isole (-38,4%) a registrare il calo tendenziale più marcato, il Sud è a -23,5%, il Nordovest a -22,2%, Centro e Nord-est intorno al 25%. Le compravendite di unità immobiliari ad uso residenziale, infine, calano del 21,8% nelle città metropolitane e del 25,1% nelle altre città, quelle ad uso economico diminuiscono nelle altre città del 27% e del 21% nelle grandi città.

Allora, vi abbiamo storditi con tutte queste cifre? Ne volete ancora? Vi bastano? Noi pensiamo di sì, anche perché, se volete risparmiare tempo, concentratevi su due aspetti: ci sono solo segni meno e sono tutti numeri a doppia cifra. Pensate ancora che ci sia futuro per un Paese così? Vedete ancora la luce in fondo al tunnel, tanto cara all’ormai ex premier Monti? Qualcuno, cinicamente, dice che quella luce siano le fiamme dei disoccupati che si danno fuoco, qualcuno ancora che è il faro della locomotiva che ci sta travolgendo. Noi, modestamente, pensiamo solo che sia la un’illusione ottica.

Edilizia, la strage silenziosa

di Davide PASSONI

Un Paese che non è più in grado di costruire case o grandi opere è un Paese che non è in grado di costruire il proprio futuro. No, non stiamo esagerando, stiamo prendendo atto di un fenomeno che sta investendo uno dei settori che, tradizionalmente, è stato la locomotiva dell’Italia in tanti momenti di congiuntura difficile e che da questa congiuntura economica sta uscendo con le ossa rotte, almeno quanto il Paese: quello dell’edilizia.

A parlare meglio, come sempre, sono i numeri: in tanti provano interpretarli e piegarli ai propri interessi, ma sempre numeri rimangono. In sei anni, dal 2008 al 2013, il settore avrà perso circa il 30% degli investimenti, pari a 360mila posti di lavoro in meno: più o meno come 72 Ilva, 450 Alcoa, 277 Termini Imerese. Lo dice Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance, l’associazione nazionale costruttori edili il quale, presentando nei giorni scorsi questi dati atroci ha messo tutti in guardia: “La situazione è drammatica e, considerando anche i settori collegati, emerge con tutta evidenza il rischio sociale a cui stiamo andando incontro: infatti, la perdita occupazionale complessiva raggiunge circa 550mila unità“.

Un calo che non lascia superstiti praticamente in nessun comparto. La produzione di nuove abitazioni alla fine del 2013 sarà calata del 54,2%, l’edilizia non residenziale privata segnerà -31,6%, le opere pubbliche saranno crollate del 42,9%. In controtendenza solo il comparto della riqualificazione del patrimonio abitativo, in progresso del 12,6%.

Nubi nere anche sul fronte delle compravendite, calate nei primi 9 mesi del 2012 di quasi il un quarto (-23,9%), a fronte di un fabbisogno potenziale di 600mila abitazioni. Tutti dati che inducono l’Ance a constatare come sia “l’estrema incertezza che scoraggia e rinvia le decisioni di investimento delle famiglie, per le difficili prospettive del mercato del lavoro e per la flessione del reddito disponibile“.

E vogliamo parlare di mutui? Parliamone… Secondo l’Istat, nel secondo trimestre 2012 mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare hanno registrato una caduta anno su anno del 41,2%. Se delle compravendite di immobili residenziali si è detto, sul fronte di quelle relative a immobili ad uso economico (esercizi commerciali, uffici, laboratori, capannoni) si è andati ancora peggio: -24,8%.

Guardando ai diversi ambiti territoriali, sempre nel secondo trimestre di quest’anno tanto le compravendite per i fabbricati destinati all’abitazione quanto quelle per i fabbricati finalizzati all’attività economica, hanno registrato cali in tutta Italia, in particolare nelle Isole: -30,3% residenziale, -38,4% economico. Cali più netti nei centri più piccoli (-25,1%), più contenuti nei grandi centri (-21,8%).

Dulcis in fundo, la pillolina dell’Imu che, secondo l’Ance (ma secondo il buon senso, diremmo…), scoraggia l’acquisto da parte delle famiglie che godono ancora di scarsa fiducia da parte delle banche, sempre più restie a concedere mutui e finanziamenti.

Una considerazione finale. Per dare un’idea della drammaticità della situazione in cui versa il settore dell’edilizia è stato utilizzato il paragone di crisi ben più reclamizzate a livello mediatico come quelle dell’Ilva, dell’Alcoa, della Fiat a Termini Imerese. Tutte crisi per le quali il governo si è mosso (più o meno rapidamente) per elaborare se non soluzioni, almeno palliativi. Perché di fronte alla strage dell’edilizia, invece, il silenzio?

Forse perché certe crisi fanno più notizia di altre perché qualcuno è più bravo a “far casino” intorno a esse; forse perché certe crisi sono figlie dell‘insipienza decennale della politica (chi ha permesso di far costruire il mostro Ilva in riva al mare, senza alcuno scrupolo per gli sversamenti in acqua e per le emissioni nell’aria, permettendo poi che tutto intorno nascessero abitazioni senza colpo ferire, perché serbatoi di voti prima che alloggi per la forza lavoro?) che ora cerca di salvarsi la faccia con provvedimenti al limite del ridicolo; forse perché ci sono, per lo Stato, settori produttivi di serie A e di serie B e chi sta zitto ha sempre torto, anche e soprattutto se cerca di salvarsi con le proprie mani. Serie A o serie B, l’unica cosa che vediamo noi e che, di fronte a certe stragi produttivi l’Italia non rischia solo la retrocessione ma il fallimento.

Il decreto Ilva al Consiglio dei Ministri

 

IERI

Palestina: sì all’ingresso nelle Nazioni Unite: con 138 voti favorevoli su 193 la Palestina è da ieri Stato osservatore all’Onu. Immediata la replica degli Usa che considerano la decisione messa al voto ‘una risoluzione controproducente’ ai fini della conclusione del conflitto sulla Striscia di Gaza.  Ha votato a favore invece l’Italia, suscitando la reazione dell’ambasciatore di Israele in Italia che ha espresso ‘una delusione molto grande’. A offrire il proprio supporto alla Palestina anche Russia e Cina.

Decreto Ilva: caso clinico: un vertice fiume, quello di ieri, tra Mario Monti e il ministro Clini, per redigere il decreto legge sul caso Ilva che sarà oggi all’esame del Consiglio dei Ministri. Ma in cosa consiste il decreto? In primis, perdono efficacia i provvedimenti di sequestro adottati dall’Autorità giudiziaria sullo stabilimento di acciaio di Taranto. In questo modo il decreto consentirà di garantire la continuità produttiva e di avviare in contemporaneo le misure di risanamento ambientale attraverso il rafforzamento delle garanzie di realizzazione dei principi dell’Aia. Quello che si profila ora è un conflitto di poteri tra Stato e magistratura, che aveva fermamente chiesto la chiusura dell’Ilva per ragioni di grave inquinamento ambientale, prospettando una sua riapertura solo al termine dei lavori di risanamento.  “La chiusura dello stabilimento dell’Ilva potrebbe comportare un impatto negativo sull’economia di 8 miliardi annui” ha fatto sapere ieri Monti. Sono 336 i milioni di euro stanziati dal Governo per il risanamento ambientale.

Giorgia Meloni contro tutti: c’è aria di rivoluzione generazionale in seno ad un Pdl sempre più spaccato dall’interno. All’indomani della fumata nera in merito alle Primarie del Pd, Alessandro Cattaneo, sindaco 33enne di Pavia, e l’ex ministro Giorgia Meloni, 33 anni, sono pronti a lottare contro l’annullamento di una prospettiva di scelta democratica dei candidati da presentare alle prossime elezioni. “Si dice vogliano annullare le primarie, ma nessun organo del Pdl si è riunito. Chi vuole annullarle ci metta la faccia, io non mi ritiro” ha fatto sapere la Meloni via Twitter.

Siria blocca il web: un blackout che i vertici del Paese si sono affrettati a derubricare come ‘attacco’. La Siria isolata dal web dalle 12.26 (le 11.26 italiane) di ieri. L’ oscuramento della rete Internet a opera del regime è stato rivendicato da blogger, giornalisti e dissidenti: “il regime criminale siriano ha tagliato tutte le comunicazioni (reti cellulari, linee fisse e servizio Internet) in molte zone della capitale Damasco e nei suoi sobborghi”. La guerra nel terzo millennio si gioca anche sul filo della censura online.

OGGI

Disoccupazione record: sono giovani, anzi giovanissimi (15-24 anni) e alla ricerca disperata di un impiego. L’Istat traccia un quadro a tinte fosche del tasso di disoccupazione in Italia, che nel mese di ottobre 2012  ha superato il triste traguardo dell’11%, con un totale di 2,87 milioni di persone senza lavoro, in rialzo di 0,3 punti percentuali su settembre 2012 e di 2,3 punti su base annua. Si tratta del tasso più alto da gennaio 2004: nel dettaglio a essere più colpiti i giovani, per cui il tasso di disoccupazione ha raggiunto a ottobre il 36,5%.

Ilva: bara d’acciaio: è stato ritrovato in mare, senza vita, rinchiuso all’interno della cabina della gru finita in mare l’altro ieri dopo il violento temporale e la tromba d’aria che ha colpito Taranto. Il corpo di Francesco Zaccaria, 29 anni, l’operaio dell’Ilva disperso da 2 giorni, è stato recuperato oggi dai sommozzatori dei vigili del fuoco. E oggi sarà il giorno della verità per il decreto Ilva, che approda al voto finale del Consiglio dei ministri: il decreto prevede di garantire la continuità delle linee produttive e di avviare in contemporaneo le misure di risanamento ambientale attraverso il rafforzamento delle garanzie di realizzazione dei principi dell’Aia.

Terremoto in Emilia e nel Pollino: notte di scosse tra Romagna e Pollino. Nove le scosse registrate sull’appennino emiliano: la più grande, con magnitudo 3.1, è stata registrata all’1 e 02 di questa notte nella zona di Forlì e Cesena, tra i comuni di Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano e Tredozio. Ha registrato una magnitudo di 3.2 gradi la scossa avvertita attorno alle 4 di questa notte tra Basilicata e Calabria, nella zona del massiccio del Pollino tra le province di Potenza e Cosenza.

Internet: le parole più ricercate: curiosi di sapere chi sono l’uomo e la donna (made in Italy) più ricercati su Yahoo nel 2012? Forse non vi stupirà, ma si tratta della ex consigliera alla Regione Lombardia, Nicole Minetti, mentre per il sesso maschile il più cliccato è lui, Beppe Grillo. Nella top 10 delle parole più ricercate su Yahoo sul podio troviamo Facebook, il Meteo e l’ Oroscopo, iPhone e Twitter sono invece rispettivamente alle nona e decima posizione, mentre è curioso scoprire come all’ottavo posto ci sia lui, il temuto Calcolo IMU. La star più yahooata? Belen Rodriguez, mentre, in clima di Primarie Pd/Pdl, dopo Beppe Grillo, tra i nomi dei politici più ricercati troviamo Berlusconi al secondo posto e Matteo Renzi al quarto. Nel mezzo? L’ex ministra Mara Carfagna.

DOMANI

Giornata mondiale per la lotta all’Aids: si celebra domani, sabato 1° dicembre, in tutto il mondo il World Aids Day, la giornata dedicata dal 1988 alla lotta all’Aids. Secondo le stime delle Nazioni Unite e  di Unaids, ad oggi sono circa 30 milioni le persone morte di Aids nel mondo, mentre si registrano ancora 2 milioni di decessi l’anno, percentuale che sale nei Paesi in via di sviluppo, dove ad essere colpiti sono soprattutto i bambini nati da madri sieropositive. Nel mondo oggi, ad essere colpiti dal virus dell’Hiv sono circa 34 milioni di persone. E in Italia? Nel nostro Paese le stime parlano di un numero compreso fra le 143.000 e 165.000 milioni che hanno contratto il virus dell’Hiv, delle quali 22.000 sono malate di Aids; ma si tratta di stime, perchè esiste una percentuale di persone che non sanno di aver contratto l’infezione. E in occasione della Giornata Mondiale della lotta contro l’Aids l’associazione Convivio regalerà domani al Fidenza Village Chic Outlet un pomeriggio di shopping pre natalizio con i Vip, che faranno da special consultant agli aspiranti acquirenti. Tra loro l’ex velina Melissa Satta, lo chef Davide Oldani, il mezzobusto del Tg4 Monica Gasparini e il commentatore sportivo Ivan Zazzaroni.

Juventus Torino: c’è aria di Derby sotto la Mole Antonelliana, dove domani sera alle 20.45 la Juve e il Toro si sfideranno nell’anticipo della 15ma giornata di serie A. La capolista deve riscattarsi dalla sconfitta a San Siro contro il Milan, ma le statistiche parlano chiaro: su 81 derby giocati in serie A in casa della Juve, 38 sono stati vinti dalla Juventus, 23 dal Torino e 20 sono finiti in pareggio.

Musei in Musica 2012: sabato carico di appuntamenti musicale nella Capitale, dove dalle 20 alle 2 di notte le note della Roma by night spalancheranno i portoni di oltre 35 musei e luoghi d’arte romani.  Gli appuntamenti sono davvero per tutti i gusti: il Testamento di Faber omaggio a Fabrizio De Andrè al Museo dell’Ara Pacis, Federico Zampaglione e i Tiromancino in concerto a La Pelanda, le cover dei Pink Floyd alla Casa dell’Architettura, il set acustico di Luca Barbarossa, o la musica classica per pianoforte e violoncello all’Accademia di Spagna e la Casa di Goethe.

 

Alessia CASIRAGHI

Il decreto sull’Ilva e la mossa dell’Aia

 

IERI

La maledizione dell’Ilva:  una tromba e un fulmine che si abbattono sulla fabbrica più discussa degli ultimi mesi e dove già da due giorni erano in corso scioperi a oltranza e sit-in. L’Ilva di Taranto ancora nell’occhio del ciclone, purtroppo non in senso metaforico: ieri mattina gli operai dello stabilimento siderurgico hanno vissuto attimi di terrore, dopo che una torre di 80 metri è stata colpita da un fulmine. Poco dopo un uomo è precipitato in mare perchè la gru sulla quale si trovava è stata spezzata dalla forza del vento. Oggi  il vertice di Clini a Palazzo Chigi: sarà la quiete dopo la tempesta?

Sfida Renzi vs Bersani su Rai1: gli exit poll televisivi sembrano dare per vincente lui, il sindaco di Firenze e candidato del centrosinistra Matteo Renzi. Oratoria persuasiva, parlantina sciolta e look meno formale (rinuncia alla giacca) Renzi sfodera le sue armi e sferra il primo colpo quando si parla di Equitalia: “bisogna avere il coraggio di dire che gli strumenti non sono stati all’altezza.
Equitalia e’ un modello forte con i deboli, ma i soldi non li prendiamo. Ce la siamo presa con il piccolo ma non siamo andati a prendere i grossi” ha incalzato il Leopoldo. “Equitalia non l’abbiamo inventata noi, nonostante quel che dice Matteo. Stiamo cercando di migliorarla” la risposta secca di Bersani. E ancora quando si parla di Sud e criminalità Renzi si permette di correggere il segretario del Pd, che ha posto l’accento sulle dinamiche gravose del Mezzogiorno: “non c’e’ un problema Sud, c’e’ un problema Italia. I temi al centro delle primarie non servono al Sud, servono al Paese. Il Sud e’ il luogo in cui si gioca la nostra sfida. Dobbiamo riuscire a liberarlo dalle raccomandazioni” afferma Renzi. In chiusura Renzi sfodera poi l’appello al fratello giovane medico costretto ad emigrare per non essere ‘il fratello di’ in quest’Italia di raccomandati: insomma gli ingredienti per fare leva sul popolo (tradizionalista) made in Rai.

Monti: patto con la Cina: un giro di investimenti che potrebbe raggiungere quota 1,27 miliardi. E’ quello siglato ieri fra il Premier Mario Monti e il presidente della Conferenza Consultiva Politica del Popolo cinese, Jia Qinglin. «È la dimostrazione che in molti settori dell’economia italiana si possono attrarre investitori stranieri, potenziando la crescita del Paese».Tra gli accordi spicca quello di cooperazione tra Fastweb e Hua Wei Italy per un valore di 557 milioni di dollari, mentre China Everbright ltd e Ferretti group hanno siglato un accordo di cooperazione strategica dal valore di 480 milioni di dollari. Numerose altre partnership sono in previsione: China general technology e Fata (153 milioni di dollari), Spark machine tool e Aquire Colgar (40 milioni di dollari). Non solo: ieri è stato siglato un contratto per equity joint ventures da 30 milioni tra l’italiana Htm e la cinese Shandong Zhong Kuang group e un accordo di aumento di capitale azionario per 13 milioni di dollari tra Beste e Anui Hauna textile.

OGGI

Il caso Ilva verso l’Aia: il Ministro dell’Ambiente Clini e il Governo discuteranno oggi a Palazzo Chigi un provvedimento che rafforzi l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) con valore legislativo per consentire all’Ilva di Taranto di riprendere subito l’attività, dopo il sequestro dell’area ‘a freddo’ deciso dalla magistratura lunedì. Un decreto legge che dovrebbe permettere all’azienda di risanare gli impianti, che sarà discusso alla presenza del premier Mario Monti. L’Aia sarà parte integrante del nuovo provvedimento e che dovrebbe, secondo la bozza in fase di discussione, autorizzare la prosecuzione dell’attività per 2 anni salvo “sia riscontrata l’inosservanza anche ad una sola delle prescrizioni impartite nel provvedimento stesso”.

Sciopero trasporti pubblici: giovedì nero per pendolari e mobilità su tutto il territorio nazionale. Anche se  una nota l’Autorità per la garanzia negli scioperi rassicura che lo sciopero riguarderà solo una fetta marginale del servizio di trasporto pubblico,oggi sono a rischio autobus, tram e metropolitane da nord a sud, a cui si aggiungeranno, a partire dallee 21, i treni e le ferrovie nazionali, per un’agitazione di 24 ore. A Milano il timore è che si debba assistere di nuovo a scene di giungla metropolitana come era accaduto lo scorso ottobre, anche se Atm comunica che l’astensione dal lavoro è prevista secondo le canoniche fasce dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio.

Google nel mirino del fisco in Italia: il colosso di Mountain View nelle mani dei finanzieri italiani. La Guardia di Finanza ha avviato una verifica fiscale “extraprogramma” nei confronti di Google Italia “finalizzata al riscontro del corretto adempimento degli obblighi fiscali in Italia“. Il sospetto è che il ramo italiano della società fondata da Sergey Brin e Larry Page non abbia dichiarato un importo di oltre 240 milioni di euro, a cui si aggiunge l’Iva “relativa e dovuta per un importo pari ad oltre 96 milioni di euro”. Dopo le accuse in Francia del Premier Hollande, che a fine ottobre aveva imposto l’aut aut a Google per aver evaso 1 miliardo di euro di tasse, ora tocca all’Italia. Meglio tardi che mai. Stavolta, se l’evasione fosse confermata, i motori della ricerca della Gdf hanno funzionato.

DOMANI

Scioperi giorno secondo: a partire dalle 21 di giovedì 29 e fino alle 2 di venerdì 30 le tratte ferroviarie di tutta Italia saranno a rischio sciopero. A fermarsi, secondo quanto annunciato dai sindacati di categoria, saranno anche i trasporti aerei. A incrociare le braccia il personale di Alitalia e Cai. A rischio anche il trasporto marittimo e i collegamenti verso le  isole maggiori.

Anniversario ANFE: l’Associazione nazionale famiglie degli emigrati festeggia domani 65 anni. Domani alle ore 15, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, si svolgerà l’iniziativa ”Pane e pregiudizio – Storie di migrazioni – 65 anni dell’Anfe dalla sua fondazione”. Gli interventi introduttivi saranno del Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, del Presidente del Comitato d’onore del 65mo Anfe, e dal Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata.

Incontro Italia multinazionale: L’Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, presenterà domani il suo rapporto annuale “Italia Multinazionale 2012”: un’analisi dell’internazionalizzazione delle imprese attraverso gli investimenti diretti esteri in entrata ed in uscita dall’Italia, nell’ambito dei mutamenti degli scenari macroeconomici internazionali. Appuntamento a Milano presso la sede dell’Agenzia ICE in Corso Magenta alle ore 10.

Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio:si chiude domani a Pescara la tre giorni che ha riunito i rappresentanti di Slovenia, il Montenegro, la Bosnia-Erzegovina, la Croazia, Albania e Grecia per ideare nuove strategie di sviluppo, stringere rapporti politici, istituzionali e commerciali.

 

Alessia CASIRAGHI

Bersani-Renzi pronti al secondo round

 

IERI

Il segretario batte il sindaco: hanno sbancato il botteghino con oltre 3 milioni di voti. Le Primarie del Pd, vero evento catalizzatore di questa domenica di fine autunno, si sono concluse secondo le aspettative dei più: 44,9 % per Bersani,  35,5% per Renzi, 15,6% per Vendola, e in coda Puppato con il 2,6% e Tabacci che si è fermato all’1,4%, anche se mancano ancora i dati ufficiali di Umbria e Lombardia. E mentre i seggi di preparano ad accogliere il secondo turo la prossima domenica, nel pomeriggio di elezioni scatta la polemica per un endorsement televisivo poco gradito: Susanna Camusso, ospite nella trasmissione di Lucia Annunziata, si lasci scappare una frase poco felice e che lascia trapelare chiaramente per chi pende il suo ago della bilancia “Se vince Renzi è un problema”. Il segretario della Cgil avrebbe poi sottolineato come “le sue proposte sul lavoro sono molto distanti dalle nostre e sono un problema per il Paese”.

Che tempo fa per Monti?: Supermario ospite di Fabio Fazio ieri sera adotta la linea morbida dopo la dichiarazione del Presidente Napolitano circa l’impossibilità di una sua candidatura a Premier perchè già ‘senatore a vita’. “Mi affiderò molto alle valutazioni del Capo dello Stato, a quanto ha da dire in generale ed a me in particolare” ha dichiarato Monti, riconoscendo come “un altro governo tecnico sarebbe una sconfitta”. Il Premier ci ha tenuto poi a precisare che “credo che sia politico spiegare ai cittadini la realtà cruda e la mancanza di soluzioni facili, trattando i cittadini come adulti. Non è importante che ci sia questo o quel presidente del consiglio ma che cambi la mentalità del paese”. Un’impresa epica, verrebbe da dire, anche se Monti rassicura “è sempre difficile dirlo ma credo che il peggio sia passato”. The best is yet to come anche per l’Italia?

La luce d(ella) Fede nel deserto: un teatro Nuovo semideserto ha accolto la presentazione del movimento “Vogliamo vivere” dall’ex direttore del Tg4 Emilio Fede. Secondo l’ex braccio destro del Cavalieri, i sondaggi accrediterebbero il suo partito con un 3% dei voti. La sua proposta politica? Chi guadagna 100mila euro e oltre potrebbe versarne 2.500 a cinque famiglie che rasentano la soglia della povertà. E se Fede assicura che lo farà per primo, dando il buon esempio, non resta che avere fede.

Trionfo Vettel: a 25 anni è il più giovane campione del mondo di Formula 1 per 3 volte consecutive. Sebastian Vettel trionfa con 3 punti di vantaggio su Fernando Alonso, grazie al sesto posto finale nella gara conclusiva a Interlagos: chiude a 281 contro 279 di Alonso. Nella classifica finale dietro a Vettel, sul podio, Alonso con 279 punti e Raikkonen che chiude a 207 punti.

OGGI

Passera vola in Cina: parte oggi il viaggio ufficiale del ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture in Cina: due le tappe previste, Pechino e a Shanghai. Scopo della visita “rinsaldare ulteriormente le relazioni economico-commerciali tra Italia e Cina”: nel 2011 l`interscambio tra i due paesi ha raggiunto quota oltre 50 miliardi di dollari, e l’obiettivo è quello di arrivare a 80 miliardi di dollari entro il 2015. A Pechino Passera incontrerà il ministro del Commercio, Chen Deming, e il ministro dell`Amministrazione nazionale cinese per l`Industria e il Commercio, Zhou Bohua per discutere di facilitazione dell’accesso al mercato cinese dei prodotti italiani e di maggiore tutela della proprietà intellettuale del made in Italy, per potenziare la lotta alla contraffazione. Una seconda tornata di incontri vedranno poi Passera impegnato con i rappresentanti del Fondo sovrano ‘China Investment Corporation’, della China Development Bank, della Bank of China e della Exim Bank, allo scopo di favorire la crescita degli investimenti cinesi in Italia.

Bersani incontra gli elettori: all’indomani della vittoria, non ancora definitiva, al primo turno delle Primarie del Pd, il segretario del partito Pierluigi Bersani terrà una conferenza stampa alle 15 a Piacenza, presso l’Hotel Roma. Bersani si è aggiudicato al primo turno il 44,9 % delle preferenze, ma sarà il ballottaggio della prossima settimana contro il sindaco di Firenze Matteo Renzi (fermo al 35,5%) a sancire chi sarà il rappresentante del Pd alle prossime elezioni.

Bolzano migliore città d’Italia: è la provincia italiana dove si vive meglio: bassa disoccupazione (3,3% nel 2011 contro una media nazionale del 9%), presenze turistiche in crescita e scarsa incidenza di reati come furti in casa o di auto. La provincia alto atesina, fa precipitare in basso alla classifica la vincitrice dello scorso anno, secondo la ricerca annuale del Sole 24 Ore, ovvero Bologna, che scende al decimo posto; medaglia d’argento per Siena mentre il bronzo va alla seconda città dell’Alto Adige, Trento. Completano la top ten Rimini, Trieste, Parma, Belluno, Ravenna e Aosta. La maglia nera va invece a Taranto, piegata dall’affaire Ilva. E Milano e Roma? In classifica sono finite rispettivamente al 17mo e 21mo posto.

Bufera Ilva: e a proposito di Taranto, questa mattina gli uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito 7 arresti nei riguardi dei vertici della società e di politici e funzionari pubblici, con l’accusa a vario titolo di associazione per delinquere, disastro ambientale e concussione.

Berlusconi vs Monti: “purtroppo la sua accondiscendenza nei confronti della politica di austerity imposta dalla Merkel ha portato il paese in una spirale recessiva molto grave e questo lo dobbiamo dire con grande chiarezza ai nostri elettori” commenta così Silvio Berlusconi, a ”La telefonata di Belpietro”, su Canale5, l’operato del Premier Monti, che proprio ieri sera, ospite di Fabio Fazio, aveva dichiarato che “il peggio è passato”. Secondo il Cavaliere, la sua politica recessiva ha portato solo “a minori consumi, minore produzione, esubero del personale nelle aziende e chiusura delle aziende che non fanno più pubblicità e non stimolano più i consumi”. Berlusconi sta preparando la sua ridiscesa in campo?

DOMANI

Concorso scuola: verranno svelate domani le sedi che il Ministero dell’Istruzione ha individuato come idonee per lo svolgimento del ‘concorsone’ per il reclutamento di personale docente nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado. I primi test si svolgeranno il 17 e 18 dicembre prossimo e chi li supererà passerà di diritto al test scritto di gennaio 2013, prima di accedere alla prova finale, un orale che si comporrà di una simulazione di una lezione in aula.

Lazio Udinese: appuntamento domani sera alle 20.45 all’Olimpico per il quarto posticipo di Serie A che vedrà scendere in campo gli azzurri della Lazio contro l’Udinese. E la sfida si preannuncia carica: in campo si contenderanno la palla i due bomber Miroslav Klose e Antonio Di Natale: il capitano dell’Udinese e il panzer della Lazio sono infatti due autentiche macchine da gol ( 243 reti per Di Natale, 192 per Klose).

Slim Factor Index: appuntamento domani mattina alle 12.30 presso l’Hotel Four Season di Milano con la conferenza promossa da Confindustria Intellect, sul tema “Slim Factor Index. Il nuovo indice di salute del nostro Paese”.

Forum risorse umane: si svolge domani a Milano la quarta edizione del ‘Forum delle risorse umane’ dedicato a aziende, istituzioni pubbliche, università, business school, associazioni. Appuntamento in Piazza Affari, presso il Palazzo Mezzanotte, per il Forum promosso da Comunicazione Italiana, business social media italiano.

 

Alessia CASIRAGHI

 

Operaio ustionato all’Ilva

Si ritorna a parlare dell’Ilva di Taranto, e ancora una volta non si tratta di buone nuove.
Un operaio, infatti, che stava effettuando alcune operazioni all’interno del reparto Grf, Gestioni rottami ferrosi, è rimasto seriamente ustionato.

La dinamica è stata ricostruita dai sindacati, che stanno svolgendo le indagini poiché l’incidente è avvenuto in uno dei reparti dell’area a caldo dell’Ilva posto sotto sequestro.
L’uomo stava ripulendo con un attrezzatura speciale montata su un escavatore l’interno di un convertitore di acciaieria quando, improvvisamente, sono saltati alcuni pezzi di scorie incandescenti che hanno rotto il vetro della cabina di guida dell’escavatore.

La prognosi della vittima rimane riservata e le polemiche sono sempre più accese. Il clima, dentro e fuori dallo stabilimento siderurgico, è sempre più incandescente.

Vera MORETTI

Gravissimo incidente all’Ilva di Taranto

L’Ilva di Taranto, ultimamente al centro delle cronache, fa parlare di sé anche per un grave incidente sul lavoro, accaduto negli stabilimenti della cokeria.

La vittima è un operaio di 20 anni, Roberto Santoro, che è caduto nel canale di scolo dell’acqua di raffreddamento del coke, che si trova costantemente ad una temperatura tra i 70 e gli 80 gradi.

La dinamica dell’incidente è ancora da accertare, ma sembra che Santoro abbia scavalcato una recinzione dopo aver caricato delle impalcature.
L’uomo è così caduto nell’acqua bollente, riportando gravissime ustioni.
Sul luogo dell’incidente sono accorsi anche i funzionari dello Spesal, appartenenti all’Azienda Sanitaria Locale.

Vera MORETTI