Padova: al via il corso per l’imprenditoria femminile

Su impulso del Comitato per l’Imprenditoria Femminile, la Camera di Commercio di Padova organizza il corso gratuito di 30 ore “Vigore alla mia impresa! Strumenti e tecniche” con l’obiettivo di fornire supporto al rafforzamento delle imprese femminili padovane. 

Il corso è riservato a 15 imprese femminili ed è organizzato con il patrocinio del Comune di Este e la sponsorizzazione della Banca Adige Po. Per partecipare al corso è necessario inviare il modulo di iscrizione entro il 30 marzo 2012 al numero di fax 049 8208330.

Il corso si terrà dal 4 aprile al 28 maggio 2012 con orario 19.30–22.30 nella Sala Nassiriya del Comune di Este, in Vicolo Mezzaluna. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria organizzativa Ufficio Sviluppo Impresa Piazza Insurrezione 1a – 35137 Padova, Tel. 0498208332, Fax 0498208330, e-mail alessandra.badan@pd.camcom.it

Fonte: camcom.gov.it

Il microcredito si tinge di rosa in Liguria

Fino a 15 mila euro di contributi per promuovere l’imprenditoria locale, sia supportando l’avvio di nuove attività sia concedendo finanziamenti alle imprese esistenti. La Liguria pensa in grande e soprattutto alle donne: i contributi messi a disposizione dalla Camera Commercio di La Spezia guardano infatti alle microimprese femminili ( alle quali sarà destinato il 51% dei finanziamenti) e alle start up avviate dagli under 35.

Il nuovo progetto di sostegno alle microimprese del territorio ligure si chiama“Microcredito”: i contributi camerali sono concessi in collaborazione con la società PerMicro S.p.a. specializzata in microcredito.

Requisiti di accesso

I finanziamenti sono destinati agli aspiranti imprenditori, purché disoccupati, lavoratori in Cig o mobilità, giovani di età inferiore ai 35 anni o donne, decisi ad avviare una nuova microimpresa, indipendentemente dal settore produttivo.
Nel caso di imprese già esistenti, per accedere al credito dovranno dimostrare di essere state costituite dopo il primo gennaio del 2011, e di avere sede nella provincia di La Spezia.

Modalità di finanziamento

I contributi messi a disposizione dalla Camera di Commercio di La Spezia e PerMicro S.p.a. potranno arrivare a coprire i costi di investimenti fino ad un massimo di 30 mila euro.
La richiesta di finanziamenti potrà variare da 3 mila euro fino a un massimo di 15 mila euro, unico vincolo: l’importo non dovrà superare il 50% della stima presentata nel piano di avvio della nuova microimpresa.
Non solo. La Camera di Commercio di La Spezia potrà concedere fino a 2 mila euro per abbattere i tassi di interesse.

Modalità di richiesta

Per tutte le microimprese o le aspiranti imprenditrici la richiesta di adesione al bando di finanziamento dovrà essere inoltrata entro il 6 aprile 2012 direttamente presso la sede della Camera di Commercio di La Spezia. Per scaricare la domanda di finanziamento è possibile accedere al sito della Camera di Commercio di La Spezia.

Potenza: agevolazioni alle microimprese

Il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte, e il direttore generale della Banca Popolare del Mezzogiorno, Roberto Vitti, hanno sottoscritto una convenzione per la concessione di microcredito agevolato – fino ad un massimo di 30.000 euro rimborsabili in 60 mesi – a beneficio delle microimprese del potentino che siano in fase di start up (con attività iniziata da non oltre due anni, rispetto alla data di richiesta del finanziamento), o che siano configurate come imprese “giovanili” o “femminili”.

L’accordo, che ha durata semestrale, rinnova, di fatto, l’analoga convenzione stipulata lo scorso anno. La Banca Popolare del Mezzogiorno, che mette a disposizione un plafond di 500.000 euro, si impegna ad erogare il prestito chirografario (ovvero senza garanzie reali) a tassi competitivi e senza alcun costo di spese di istruttoria e/o avvio pratica. La Camera di Commercio si impegna ad intervenire concedendo – alle imprese del territorio che avranno ottenuto il finanziamento bancario, ai sensi della convenzione – un contributo una tantum pari al 50% del tasso di interesse praticato, fino all’esaurimento del budget posto in bilancio dall’Ente camerale per questa operazione, ovvero 60.000 euro.

Tra le tipologie di interventi ammessi a finanziamento, rispetto allo scorso anno, rientra anche l’acquisto – e non più solo la ristrutturazione, di immobili strumentali all’attività di impresa. Resta invece immutato il sostegno all’innovazione di prodotto, di processo e organizzativa, al miglioramento della qualità e della sostenibilità ambientale del sistema di gestione aziendale.

«L’accordo vuole essere una risposta concreta e veloce a sostegno del tessuto imprenditoriale del nostro territorio, gravato dalla perdurante e difficile congiuntura economica – ha sottolineato in apertura dell’incontro il presidente della Cciaa, Lamorte -. Ancora una volta rivolgiamo la nostra attenzione, in particolare, alle microaziende, quelle più esposte al rischio di mortalità e maggiormente in difficoltà nell’accesso al credito. L’auspicio è che questa piccola operazione possa fungere da modello in scala maggiore, coinvolgendo altre Istituzioni e altri istituti di credito».

«Rispetto allo scorso anno, il contesto economico appare in lieve miglioramento – ha aggiunto il direttore generale della Banca Popolare del Mezzogiorno, Vitti -. E’ opportuno dunque riproporre questa convenzione agli imprenditori orientati ad investire, smentendo gli stereotipi che vedono gli istituti di credito arroccati in difesa dei propri interessi. Anzi, dirò di più: siamo aperti al dialogo anche con le altre banche territoriali, affinchè – attraverso l’azione delle Associazioni di categoria e i Cofidi – si possa contribuire al rilancio dell’economia locale».

La convenzione e la modulistica per le adesioni sono sul sito.

Fonte: camcom.gov.it

Gender Pay Gap, le donne comandano e guadagno di meno

Quando si parla di gender pay gap si intende affrontare l’annoso problema delle disparità di salario fra uomini e donne, risultato  statisticamente poco significativo a parità di posizioni di responsabilità.

A dirlo è lo studio emerso nel corso del convegno Gender pay gap: dati reali e luoghi comuni, organizzato dall’Osservatorio sul Diversity Management della SDA Bocconi School of management, in collaborazione con Hay Group.

Secondo la ricerca, infatti, tenute conto le posizioni di uguale complessità, il divario di genere maschio-femmina, nel nostro Paese, riguarda una percentuale davvero esigua, pari al 5%.

Detto questo, lo studio ha analizzato un campione di 222 aziende del settore privato (147 italiane e 74 subsidiary di multinazionali estere) per un totale di oltre 8 mila dirigenti.

I ricercatori spiegano: “Facendo la media dei salari di uomini e donne del campione, il fenomeno GPG è del 12,5%, ma il vero problema non è tanto il ‘paygap’ quanto piuttosto il ‘soffitto di vetro’, cioè la difficoltà da parte delle donne ad accedere a ruoli di alta responsabilità, ovvero quelli più retribuiti.

E non è tutto: le donne sono in genere maggiormente impiegate in funzioni aziendali ripagate con un salario più basso, e, con l’aumentare del grado di complessità della posizione in azienda, la busta paga maschile cresce più velocemente del 2,7% in più rispetto a quella femminile.

Nascono così due forme di “segregazione”: una che è di tipo verticale e che  vede il numero delle donne diminuire al crescere della complessità del ruolo/posizione,  l’altra, di tipo orizzontale, che determina una distribuzione omogenea di uomini in ogni settore di business, mentre quella delle donne spicca solo in alcuni settori, ovvero:

  • non alimentare (21,5%),
  • farmaceutico (21%)
  • servizi (18%).

All’interno delle aziende, poi, la presenza femminile è più concentrata nelle funzioni di:

  • marketing (26,3%),
  • risorse umane (23,7%)
  • amministrazione (19,6%).

Infine, se si considerano gli aggregati di famiglie professionali, le donne sono più presenti nelle funzioni di staff (19,3%) rispetto a quelle di linea (8,7%).”