Temporary management per affrontare la crisi

In un contesto di crisi globale, molte piccole e medie imprese si trovano ad affrontare una situazione resa sempre più difficoltosa da una maggiore complessità gestionale e da uno scenario macroeconomico incerto.
In vista di decisioni difficili e cruciali per il futuro dell’azienda, l’imprenditore può rivolgersi ad un temporary manager, che in alcuni casi costituisce la soluzione per sopperire a una carenza manageriale e ad affrontare e superare situazioni indotte dalla crisi, cogliendo le opportunità che pur si possono celare dietro ai problemi.

Per conoscere meglio questa risorsa, l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano e da SAF – Scuola di Alta Formazione Luigi Martino ha organizzato il convegno “Il Temporary Management nell’area della finanza & controllo delle PMI. Il ruolo del Commercialista”, in programma il 13 giugno nella Sala Convegni di Corso Europa 11, a Milano.

Francesca SCARABELLI 

Perchè una società dovrebbe servirsi di un Temporary Manager?

In Italia, a differenza del resto dell’Europa, è difficile fornire una classificazione dettagliata, in quanto non si hanno ricerche complete e serie sul fenomeno. È comunque facile ipotizzare che il temporary manager sia utilizzato da aziende maggiormente a capitale privato e di piccole e medie dimensioni (anche per il genoma del tessuto economico italiano), in quanto sono quelle maggiormente a minor competenza interna e a maggior sensibilità agli equilibri economici e finanziari dei propri conti. Molte PMI, infatti, non sarebbero in grado di vagliare nuove opportunità e di sviluppare nuovi business perché privi delle giuste competenze professionali.

L’impiego ad interim dei temporari manager è motivato da molteplici condizioni gestionali, strategiche e manageriali, che l’azienda o l’imprenditore illuminato dovrebbero essere in grado di individuare sia nei momenti di crisi che di sviluppo del proprio business, come ad esempio:

  • la sostituzione di un ruolo manageriale temporaneamente vacante,
  • la formazione e assistenza di futuri manager interni che si vuole far crescere,
  • l’esplorazione di nuove iniziative e di business development,
  • la gestione di progetti complessi caratterizzati dall’incertezza e turbolenza dell’esito,
  • il ricorso a know-how specifici al momento assenti,
  • la gestione di momenti di crisi aziendale,
  • la razionalizzazione dei processi,
  • il cambiamenti di mercato o ambientali,
  • la gestione e migrazione generazionale,
  • lo sviluppo di nuove idee di business.

Inoltre, non dimentichiamo i vantaggi economici derivanti dall’inserimento di un temporary manager:

  • costo una tantum;
  • costo negoziabile/flessibile;
  • costo ammortizzabile nel tempo.

Dott. Alessandro Catania