Notai trentini con Confindustria per promuovere le reti d’impresa

Importante accordo tra Confindustria Trento e il Consiglio notarile di Trento e Rovereto: le due associazioni promuoveranno le reti d’impresa e assisteranno gli imprenditori nei loro progetti di aggregazione.

Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento, spiega così l’accordo: “Si tratta di un’esperienza pilota innovativa su scala nazionale. A Palazzo Stella, infatti, dal mese di settembre le aziende associate potranno avvalersi della consulenza, gratuita per un primo incontro, di un gruppo di lavoro misto composto dai colleghi dell’Associazione esperti di aggregazioni tra imprese e da un panel di tre notai per volta che, su appuntamento, riceveranno gli imprenditori“.

In questo modo si spera di raggiungere più agevolmente l’obiettivo che si è proposta Confindustria Trento: fornire alle aziende l’opportunità di una consulenza qualificata in tema di alleanze tra imprese e sulla scelta del modello più adatto al progetto di aggregazione (contratti di rete, Ati-Rti, consorzi o società consortili). Il gruppo di lavoro si riunirà inizialmente una volta al mese a Palazzo Stella, a partire da settembre.

Con questa iniziativa industriali e notai trentini vogliono dare un ulteriore impulso alle aggregazioni tra imprese. Un obiettivo, questo, che figura tra le priorità dell’attuale mandato di presidenza e di Giunta di Confindustria Trento.

Esportazione in calo per le imprese trentine

Le imprese trentine, a quanto pare, hanno un grosso difetto: sono troppo piccole. Non si tratta di uno scherzo, ma di un problema che le penalizza in quanto a multinazionalizzazione ma anche in quanto a partecipazione di imprese estere nel locale.

Ciò è emerso dal Rapporto sull’internazionalizzazione delle imprese trentine, curato da Sergio Mariotti del Politecnico di Milano e da Marco Mutinelli dell’Università di Brescia e che completa due altri studi già pubblicati nei Quaderni della Programmazione della Provincia autonoma di Trento.

A fine 2008, secondo lo studio, la multinazionalizzazione attiva, vale a dire il numero delle imprese trentine partecipate all’estero, consta di 71 unità. In termini relativi, l’incidenza dei dipendenti di queste imprese rispetto ai dipendenti delle imprese trentine non controllate da investitori esteri è pari al 14,1%, a fronte di una media nazionale del 18,1%. E viene spiegato con le dimensioni delle aziende stesse.

Anche la presenza di partecipazioni di imprese estere nell’attività produttiva locale presenta negli ultimi anni una situazione abbastanza stagnante. A fine 2008 il numero delle imprese a partecipazione estera era pari a 52 unità, come rilevato a fine 2001.

Per quanto riguarda le esportazioni, che avevano fatto registrare una forte impennata negli anni Novanta, dal 2006 hanno cominciato a calare, dapprima solo nell’ambito del settore tessile, ma poi la crisi si è estesa a cuoio e calzature, fino ad arrivare ad alimenti e bevande.

In particolare, le mete in calo sono quelle del Nordamerica, mentre sembra “tenere” bene la Germania. Meglio vanno le esportazioni verso i Paesi Europei non Ue e i Bric (Brasile, Russia. India e Cina).

Vera Moretti