Imu, l’altra faccia della medaglia

Saranno le polizze vita a pagare il conto della cancellazione dell’ Imu per la prima casa. In Gazzetta Ufficiale si specifica che la copertura delle risorse necessarie per l’abolizione dell’imposta sugli immobili per la prima casa, sarà ottenuta riducendo la detraibilità massima delle polizze vita. Infatti, il tetto massimo di detraibilità  delle polizze Vita e infortuni stipulate o rinnovate dopo il 2000 scende dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013; dall’anno successivo scende a 230 euro a decorrere dal periodo d’imposta 2014. Le previsioni sono di 400 milioni recuperati nel 2013 e di 800 milioni nel 2014 (fonte il Sole24ore).
A fronte di questa notizia, che non mi sorprende perché i governi italiani hanno da sempre attinto risorse finanziarie laddove era più semplice ed immediato ottenerne, mi lascia invece molto perplesso un dato: la maggior parte delle polizze in questione sono sottoscritte tra novembre e dicembre di ogni anno, per sfruttare i vantaggi fiscali.

Comprendo che le compagnie spingano per piazzare i loro prodotti nei momenti più propizi, non comprendo come i clienti accettino sempre e comunque tali proposte. Mi verrebbe da ricordare che non bisogna mai fidarsi delle parole dell’oste quando tenta di propinare un vino. Piuttosto sarebbe opportuno affidarsi ad un sommelier, per la scelta del vino più appropriato. Il paragone calza a pennello; un vino va scelto in base all’uso che si intende farne e solo in seconda battuta in relazione ai gusti personali. Un Barbaresco bevuto in abbinamento ad un branzino al sale, darebbe un pessimo risultato complessivo, pur partendo da due ottimi prodotti. Ma, oltre a questo, non tutti i Barbaresco sono uguali, non tutte le annate danno prodotti di ugual livello e così via. Quindi decidiamo cosa vogliamo mangiare e poi scegliamo il vino. Allo stesso modo, la scelta di prodotti finanziari va sempre effettuata in modo strategico, cioè devono essere utili per conseguire uno scopo che ci si è prefissi, ed è importante l’assistenza di chi non ha interesse nel vendervi il prodotto, come un consulente indipendente. All’oste lasciate fare il suo mestiere, che è di preparare tavoli e cibo, ma il vino sceglietelo voi insieme al consulente che pagate per i suoi consigli. Altrimenti rischiate di sottoscrivere una polizza vita solo per i vantaggi fiscali che ne derivano, e trovarvi ora nella condizione di veder questo vantaggio dimezzato il primo anno e ridotto ad un quarto dal secondo in poi.
Era questo ciò che volevate ottenere?

dott. Marco Degiorgis – Life Planner / Consulente indipendente per la gestione dei patrimoni familiari, Studio Degiorgis

Imu addio, si va verso la “service tax”

 

Prima della pausa estiva, i rappresentanti dei partiti di maggioranza ragionano sulle modifica da apportare all’Imu o su una sua possibile sostituzione. Anche nella calda e vacanziera settimana di ferragosto continuano i contatti e gli incontri per cercare di trovare una non facile mediazione. Almeno su un punto (e non è poco a questi livelli su un tema così complicato) sembra emergere una qualche intesa tra Pd e Pdl: dal 2014 la vecchia Imu non ci sarà più e al suo posto si dovrà pagare una «service tax», che assorbirà l’Imu e la Tares, l’imposta sui rifiuti, oltre a una serie di imposte locali. Insomma, eliminare la tanto odiata imposta sulla prima casa per pagarla poi sotto falso nome, suona tanto come la classica minestra all’italiana.

Nel dossier di Saccomanni l’ipotesi della «service tax» era indicata come la migliore in sostituzione dell’Imu. Sempre nel dossier però si lascerebbe ai singoli Comuni la decisione se tassare o meno le abitazioni principali (dando loro la possibilità di azzerare l’aliquota). Il Tesoro potrebbe però devolvere ai sindaci 2 miliardi di euro (strutturali), che consentirebbero così di abbassare la tassazione complessiva. Staremo a vedere nei prossimi mesi, il rischio che cambino i nomi ma rimanga invariata la sostanza c’è…