Imprese lombarde in ginocchio per l’ influenza

La sindrome da influenza colpisce anche le imprese lombarde e italiane. In particolare, secondo una stima della Camera di commercio di Milano su dati Istat e Ministero della Salute, il costo stimato per 13 settimane, dallo scorso ottobre all’11 gennaio 2015, supera i 33 milioni di euro, oltre un quinto del totale italiano, per circa 284 mila giorni persi in malattia a causa dell’ influenza.

Un dato che considera gli occupati costretti a letto, tra imprenditori e lavoratori, per una media di tre giorni di convalescenza a testa ed esclude il costo del week end. In crescita in Lombardia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dove i costi dell’ influenza si attestavano sui 19 milioni di euro, a causa soprattutto del forte aumento dell’incidenza del virus nella seconda settimana di gennaio (dal 19 dicembre al 6 gennaio).

In Lombardia il capoluogo più colpito dall’ influenza è Milano, con un costo di 11 milioni di euro (rispetto ai 6,3 milioni di euro dello scorso anno) e circa 92mila giorni di malattia; seguono Brescia con 4 milioni di euro circa e Bergamo con 3,6 milioni, con oltre 30mila giorni di malattia. Vengono poi Monza e Brianza e Varese, entrambe con circa 3 milioni a testa e oltre 25mila giorni di malattia.

Allargando lo sguardo al resto d’Italia, i costi dell’ influenza raggiungono i 153 milioni di euro all’11 gennaio 2015 e 1,5 milioni di giorni di malattia. Tra le più colpite ci sono Roma, con oltre 13 milioni di euro di costi e 111mila giorni di malattia, Milano (come visto), Torino con 7 milioni e 61mila, Napoli con 5 milioni e 51mila. Ci sono poi Brescia e Bergamo con 4 milioni e oltre 30mila giorni, Bologna, Firenze, Monza, Verona e Varese con 3 milioni con oltre 25mila giorni, Bari e Palermo con 2 milioni e più di 20 mila giorni.

Non bastasse la crisi, le imprese devono fare anche i conti con l’ influenza

Febbre alle stelle: le città più calde d’Italia

di Alessia CASIRAGHI

Febbre alle stelle per le imprese italiane. Peccato però che non si tratti né di febbre dell’oro, né di febbre da affari, ma piuttosto della sindrome da influenza che nell’ultimo mese ha colpito numerose città e aziende italiane. Ma quanto costa ad un impresa un dipendente a letto con raffreddore e febbre?

La Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con Istat e Ministero della Salute, ha stilato un’insolita classifica per verificare l’incidenza in termini di costi e perdite per le aziende colpite dal virus…dell’influenza. Che il ceppo sia australiano o asiatico, poco importa, il costo stimato per le aziende nel lasso di tempo considerato, dallo scorso 17 ottobre al 22 gennaio, ha già raggiunto quota 123 milioni di euro. In breve, sono stati monetizzati all’incirca 1 milione e 600 mila giorni di malattia cui sono stati costretti i dipendenti (ma anche gli imprenditori) causa febbre e influenza stagionale.

Per ciascun lavoratore è stata considerata una media di tre giorni di convalescenza, escludendo l’incidenza del costo del weekend. E indovinate un po’ chi svetta in cima alla classifica? Milano. Colpa delle polveri sottili o meno, nel capoluogo lombardo sono stati ‘bruciati’ da ottobre a gennaio 128 mila giorni di malattia, per un costo totale di 10 milioni di euro. E il termometro scotta anche a Roma, con 9 milioni e 100 mila euro diluiti nei 124 mila giorni di malattia.

Medaglia di bronzo Torino con 5 milioni di euro per oltre 67 mila giorni persi,seguito da Napoli con 3,5 milioni di euro e Brescia, a cui l’ondata di influenza è costa 3 milioni di euro.

Nella top ten delle città più ‘febbricitanti’ troviamo le province del nord: da Bergamo a Verona, da Varese a Bologna, che superano tutte i 2 milioni di euro di costi.

Il termometro delle città più calde d’Italia sembra però deciso a non arrestarsi, e complice la neve, il conto rischia di scottare davvero per molto aziende dello stivale.

Persi più di 2 milioni di giorni di lavoro per colpa dell’influenza

Il costo che le imprese, a causa dell’influenza stagionale, si sono già accollate ammonterebbe a 144 milioni di euro. La cifra sarebbe aumentata di 55 milioni rispetto all’anno precendente. Quantificando il dato in altra maniera sarebbero 2 milioni e 300 mila giorni persi in malattia. E il costo da pagare potrebbe rivelarsi ancora più salato visto che il periodo di riferimento preso in considerazione si limite alle settimane comprese tra il 25 ottobre al 23 gennaio. Questa è la situazione fotografata dalla Camera di Commercio di Milano basata su dati  forniti dall’Istat e dal Ministero della Salute.

Prima in classifica per numero di degenze è Milano con un costo stimato in oltre 12 milioni di euro e 178 mila giorni di malattia, non meglio se la passa Roma con un costo di 10 milioni e 400 mila euro con 167 mila giorni persi. A seguire Torino (5,9 milioni di euro per 95 mila giorni), Napoli (5,4 milioni di euro) e Brescia (3,6 milioni di euro). Entro le prime dieci città si incontrano anche Bari, Bergamo, Bologna, Firenze e Verona  (tutte superano i 2 milioni di euro di costi).

Nel periodo influenzale 2008-2009 il costo sostenuto sarebbe stato pari a 90 milioni di euro, ben lontani dagli attuali 144. La peggior settimana per numero di ammalati è stata la seconda di gennaio (146.000) e la terza sempre di gennaio (144.000). Ci si può però rassicurare in quanto il picco massimo è passato e il virus è i fase di ritirata.

Mirko Zago