Intervista a Bruno Bossina, Intesa Sanpaolo

Bruno Bossina, 50 anni, è il responsabile della nuova Direzione Marketing Small Business – che Intesa Sanpaolo ha istituito nel maggio del 2010 per essere più vicina alle esigenze delle piccole imprese e dei professionisti – e ha un obiettivo: trasferire nella struttura centrale della Banca l’esperienza acquisita lavorando a stretto contatto con chi ha un’attività in proprio e deve gestire i tanti problemi di un’azienda, soprattutto nei periodi critici. “Ripartire dal cliente – dice Bossina -, tagliare burocrazia e tempi d’attesa, rendere più veloce la collaborazione tra ‘centro’ e ‘periferia’“.

La Direzione Marketing Small Business è pensata per le piccole imprese, gli artigiani e i commercianti con un fatturato inferiore a 2,5 milioni di euro e con non più di un milione di euro di finanziamenti accordati, e la sua struttura fa capo direttamente a Marco Morelli, Direttore Generale Vicario e responsabile della Banca dei Territori, il cuore commerciale del Gruppo. “Una Direzione – prosegue Bossinache fa della relazione e dell’ascolto delle esigenze del cliente il proprio grande ‘valore aggiunto’: è il modo più antico di fare banca e proprio per questo Intesa Sanpaolo ha creato una rete importante di Gestori Small Business, persone che conoscono la realtà di chi lavora in proprio o conduce una piccola azienda“. In Italia sono oltre 5mila, quasi uno per ogni filiale di ciascuna delle 20 banche del Gruppo. Sono una risorsa unica nel panorama bancario, anche se non tutte le imprese ne sfruttano appieno il potenziale in termini di consulenza su misura e di visione d’insieme. “Non tutte le imprese sanno che c’è un Gestore specializzato in filiale pronto ad ascoltarli – dice ancora Bossina -. Intesa Sanpaolo vuole essere un partner per lo sviluppo puntando su dialogo, efficacia operativa e semplificazione“.

Non a caso, il boost decisivo è arrivato nel novembre 2010 quando, nel Palaolimpico Isozaki di Torino, gli oltre 5mila Gestori che seguono il settore small business su tutto il territorio nazionale si sono riuniti per fare il punto della situazione, analizzando le cose che ancora non andavano e che potevano essere migliorate. È emerso il quadro di una banca che, nel pieno della crisi, si è attrezzata per essere pronta ad affrontare la ripresa, ponendosi all’avanguardia in tutta la gamma dei servizi e dei finanziamenti per la gestione dell’azienda, la crescita e lo sviluppo. E ora che, tra alti e bassi, si intravedono segnali di ripresa, questo lavoro è premiante e va fatto conoscere alle imprese. “A questo scopo – dice Bossina è stato creato Business Insieme, il brand a cui fanno capo le iniziative messe in campo dalla Direzione Marketing Small Business per comunicare alle aziende l’impegno che la Banca ha assunto nei loro confronti e per garantire il massimo coinvolgimento di tutte le persone che lavorano in Intesa Sanpaolo“.

Chi muove piccoli volumi può pensare che la banca gli dedichi un’attenzione ‘piccola’. E se nel territorio c’è questa sensazione, se questa sensazione è diffusa, allora vuol dire che noi come banca abbiamo sbagliato qualcosa, che abbiamo sì scalato in fretta le classifiche nazionali e internazionali, che siamo sì diventati una banca grande ma forse non ancora  pienamente una grande banca. Ma non è tardi per riportare il cliente al centro e noi ci stiamo provando e siamo sicuri di riuscirci. Perché la crisi di cui tanto si parla può diventare un’opportunità per restituire valore e forza ai nostri professionisti, ai nostri artigiani, ai nostri agricoltori, in una parola alle nostre piccole imprese, che poi piccole sono solo per dimensioni e non certo per capacità e professionalità“.

Per portare il cliente al centro, però, “non basta essere sul territorio. Perché sul territorio noi ci siamo, perché sul territorio abbiamo una rete di filiali presenti in modo capillare in tutte le regioni del Paese. E non basta neppure avere prodotti di prim’ordine, da quelli perfetti per le esigenze di base a quelli capaci di venir incontro alle richieste più sofisticate. Tutte cose necessarie, ma non sufficienti. Ci vuole una rete di gestori,  e gente competente, preparata, che conosca il mestiere. E bisogna saper ascoltare, saper capire: per questo le nostre donne e i nostri uomini sono non solo sul territorio ma nel territorio. I frutti del loro lavoro li vediamo ogni giorno e non è sempre facile. Ma dalla nostra abbiamo l’entusiasmo e la certezza di appartenere a un grande Gruppo che vuole continuare a migliorare e a crescere per far migliorare e crescere il cliente“.

Proprio per testimoniare la forte attenzione ai territori, Intesa Sanpaolo ha approfondito il dialogo e il confronto con il mondo consortile e con le Associazioni di categoria più rappresentative, siglando accordi di collaborazione – i più recenti quelli con Confcommercio e con R.ETE. Imprese Italia – che consentono di offrire a chi lavora in proprio esattamente quello che cerca: servizi, credito, consulenza e continuità nella relazione con la propria banca.

Se il 95% delle imprese italiane ha meno di 10 addetti, l’economia del Paese ha bisogno che siano in buona salute per guardare avanti. Queste imprese chiedono “due cose prima di tutto – osserva Bossina: risposte veloci e semplificazione“. Il lavoro della Direzione Marketing Small Business si sta concentrando sulla riduzione dei tempi di risposta e di gestione delle pratiche. “Vogliamo poter rispondere alle richieste di finanziamento semplici in due giorni – conclude -. Intendiamo velocizzare il processo del credito semplificando la delibera e snellendo la pratica di fido. Infine razionalizzeremo l’offerta dei finanziamenti in modo che il cliente possa orientarsi facilmente tra quattro, massimo cinque soluzioni“.

Una “cura dimagrante” i cui risultati si vedranno nei prossimi mesi: alleggerire la burocrazia non è semplice. E non tutto si può tagliare: per le banche ci sono normative da rispettare e obblighi di trasparenza severi. Intanto, però, lo small business è entrato nel cuore della Banca e ci resterà.

Da Intesa Sanpaolo arrivano 5 miliardi di finanziamenti per le piccole e medie imprese

Un recente accordo tra Rete Imprese Italia (Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti) e il Gruppo Intesa Sanpaolo permette di finanziare le Pmi italiane ricorrendo ad un plafond di 5 miliardi di euro. Si tratta di un aiuto importante che agevolerà l’accesso al credito per oltre 2,6 milioni di imprese, con 11 milioni di addetti coinvolti (60% della forza lavoro in Italia). Le 5.700 filiali di Intesa San Paolo manterranno ampia autonomia nell’individuare le soluzioni più adatte per ciascuna realtà. Per facilitare l’attuazione dell’accordo le Associazioni di categoria aderenti a Rete Imprese Italia e le Banche facenti parte del gruppo Intesa Sanpaolo metteranno inoltre a disposizione una rete di referenti locali, uno per ogni Provincia, che farà da tramite tra banche e imprenditori quest’ultimi chiamati ad una autovalutazione da effettuarsi con l’impiego di due moduli che ampliano la consapevolezza di ciascuna impresa dinnanzi alle informazioni del mercato e la loro situazione economica (compresi i soggetti coinvolti come fornitori, clienti, consulenti).

Gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono: sostegno al capitale circolante e breve termine, ricapitalizzazione delle imprese, ristrutturazione del debito, sostegno alla liquidità. Giorgio Guerrini, presidente di Rete Imprese, ha espresso ottimismo sull’accordo: “E’ un’intesa che si distingue per la valorizzazione delle specificità territoriali delle piccole imprese e per la flessibilità di risposta alle loro peculiari esigenze creditizie. Si tratta di un segnale concreto di attenzione ai nostri imprenditori i quali, nonostante la crisi, non hanno perso la voglia di investire e di reagire alla congiuntura negativa. La strada per agganciare la ripresa passa da un impegno comune che deve vedere le banche impegnate a dare fiducia alla piccola impresa, a considerarla decisive per creare reddito, occupazione, nuova imprenditorialità“. Per Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, “Oggi più che mai mondo del credito e mondo dell’impresa devono unire le forze per imprimere una svolta positiva al ciclo economico. Tutti sanno quanto le piccole e piccolissime imprese siano determinati per la crescita e l’occupazione nel Paese: Intesa Sanpaolo non farà mai mancare loro il necessario sostegno“.

M. Z.

Piccole Imprese: a Trento arrivano duecento milioni dalla Banca di Trento e Bolzano

A Trento, la Banca di Trento e Bolzano a seguito di un accordo siglato nei giorni scorsi con  il Comitato Piccola Industria ha messo a disposizione delle piccole imprese della zona duecento milioni di euro che serviranno a finanziare la crescita delle imprese, a sostenere:

la crescita dell’impresa: sviluppo delle iniziative volte a migliorare i parametri patrimoniali e la cultura creditizia delle imprese. Promozione delle reti d’impresa e delle sinergie territoriali.

l’internazionalizzazione: aiutare le imprese a sviluppare nuove strategie sui mercati esteri attraverso il supporto operativo in 40 paesi nel mondo e le consulenze specialistiche del polo per l’internazionalizzazione del Gruppo.

l’innovazione: finanziamento e sviluppo di programmi di ricerca, acquisizione di nuove tecnologie, raccordo tra banca, impresa e università.

Il nuovo accordo conferma e prolunga gli strumenti attuati da quello precedente e disegnati per fronteggiare le principali emergenze della crisi, come ad esempio la linea di credito aggiuntiva per la gestione degli insoluti, i programmi di ricapitalizzazione per il rafforzamento patrimoniale, l’allungamento fino a 270 giorni delle scadenze a breve termine e il rinvio rate su mutui e leasing, diventate poi oggetto dell’Avviso comune ABI del 3 agosto 2009.

Inoltre l’accordo permetterà di valorizzare nuovi strumenti diagnostici e di simulazione studiati per agevolare il dialogo tra clienti e banca e per facilitare la bancabilità di aziende e progetti anche alla luce dei requisiti di Basilea. Nella fase di messa a punto e test è stata verificata la possibilità di migliorare il rating e quindi la capacità di credito delle imprese.

Banca di Trento e Bolzano per il Trentino Alto Adige mette a disposizione 200 milioni di euro di plafond specificamente destinati a interventi e investimenti nei tre ambiti strategici individuati insieme a Piccola Industria per rilanciare la competitività delle aziende locali:

Questo accordo tra la BtB ed il Comitato Piccola Industria recepisce a livello locale l’accordo nazionale dello scorso 23 settembre tra Confindustria ed Intesa Sanpaolo, che prevede un plafond di 10 miliardi di euro.

In arrivo 300 milioni di euro a sostegno delle piccole imprese siciliane

Confindustria Piccola Industria di Palermo e banca Intesa-Sanpaolo hanno stipulato un importante accordo che recepisce a livello locale l’accordo già stipulato a livello nazionale lo scorso 23 settembre con un plafond da 10 miliardi di euro, tra Confindustria e Intesa-Sanpaolo.

Questo accordo servirà a sostenere la crescita della piccola imprenditoria siciliana con la promozione di sinergie territoriali, l’internazionalizzazione, con il supporto operativo in 40 paesi nel mondo e l’innovazione, con lo sviluppo di nuove tecnologie. “Qui investiamo il doppio di quello che raccogliamo – ha detto Antonio Nucci, direttore regionale Lazio Sardegna Sicilia Intesa-Sanpaolo – a testimonianza del fatto che il nostro gruppo ha interesse a sostenere lo sviluppo di questo territorio”. “La quota di export della regione nel 2009 verso nuovi mercati é del 35,4%, in lieve aumento rispetto al 32% del 2000 -ha detto Salvatore Immordino, direttore Area Sicilia IntesaSanpaolo- Spicca la crescita delle imprese palermitane: la quota d’export verso nuovi mercati è salita al 51,8% nel 2009 rispetto al 20.5% di nove anni prima”.

Infine l’nnovazione: l’accordo tra Confindustria Piccola Industria ed Intesa-Sanpaolo in Sicilia servirà anche a finanziare lo sviluppo di programmi di ricerca e all’acquisizione di nuove. ”Con la firma di questo accordo – dichiara Alessandro Albanese, presidente Confindustria Palermo – e in linea con il protocollo firmato a livello nazionale, Confindustria Palermo vuole dare un ulteriore supporto e contributo alle imprese, vuol offrire insomma un servizio aggiuntivo ai nostri associati per uscire dalla attuale congiuntura negativa e guardare alle prospettive future in termini di rilancio e di sviluppo”.

Intesa-Sanpaolo e Confidustria siglano un accordo per sostenere lo sviluppo delle piccole imprese.

La scorsa settimana, l’istituto bancario Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria hanno sottoscritto un importante accordo per sostenere ed assistere al meglio le piccole imprese italiane nello sviluppo durante la ancora difficile fase congiunturale.

L’accordo prevederà la messa a disposizione del mondo imprenditoriale (per un anno) di un plafond di 10 miliardi, di cui 5 miliardi per gli strumenti già in essere lo scorso anno, come il sostegno al capitale circolante (conto insoluti), la sospensione delle rate dei mutui e leasing (per le quali fino al 31 luglio erano pervenute oltre 52mila domande, di cui il 95% accolte per un valore di 2,5 miliardi) e l’allungamento delle scadenze dei crediti a breve termine. Quest’anno un plafond di 4 miliardi è dedicato all’internazionalizzazione, 1 miliardo alla ricerca e sviluppo. Per far sì che le piccole imprese si internazionalizzino, si innovino, crescano.

Fondo Italiano di Investimento: 1 miliardo di euro per le Pmi

Arriva in aiuto alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita il nuovo Fondo Italiano di Investimento da un miliardo di euro.

E’ stato ufficialmente istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e sottoscritto con un’equa suddivisione delle quote (14,3%) dallo stesso MEF d’accordo con  Cassa Depositi e Prestiti, Confindustria, Associazione bancaria italiana, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e Unicredit.

Partirà con un capitale di investimento di 3,5 milioni di euro, durerà 15 anni (5-6 anni per la fase di investimento e 7-9 anni per quella di disinvestimento) e, secondo le previsioni, dovrà coinvolgere ben 15mila imprese nazionali, di cui 10mila manifatturiere con un fatturato compreso tra i 100 e i 100 milioni di euro.

Il Fondo interverrà in ausilio dalle piccole e medie imprese in modo nuovo, quindi non attraverso la concessione di finanziamenti bancari classici, bensì con operazioni di capitale di rischio o quasi capitale di rischio ovvero:

– investimenti diretti di minoranza in imprese aventi un fatturato superiore ai 20 milioni di euro;
– co-investimenti diretti di minoranza in partenariato con altri fondi di capitali di rischio
– strumenti di finanziamento di quasi capitale (finanziamento mezzanino, prestiti partecipativi, etc.)
– investimenti in fondi di capitale di rischio operanti sul territorio e che svolgano, a loro volta, attività di investimento in imprese eligibili ad essere finanziate dal Fondo italiano di investimento.

Per l’effettivo avvio del Fondo mancano la predisposizione del regolamento, la creazione del team di gestione ed il raggiungimento del primo closing (fundraising) che è stato previsto per il prossimo mese di settembre.

Dal mese di ottobre 2010, invece, il veicolo potrà essere sottoscritto da altri investitori e raggiungere il target finale di 3 miliardi di euro.

Le prime operazioni saranno realizzate nel quarto trimestre del 2010.

Paola Perfetti