Acconto Ires 2012: nuove riduzioni e dilazioni nel pagamento

Novità in vista per il versamento dell’acconto Ires 2012 per le piccole e medie imprese. L’acconto Ires è stato ridotto dal 100 al 98,5% rispetto al 2011, mentre il decreto legge fiscale che il Governo porterà al Consiglio dei Ministri venerdì prossimo rivoluziona l’intero calendario dei versamenti delle imposte a carico delle imprese.

Al posto di due versamenti, il versamento dell’Ires sarà suddiviso in quattro appuntamenti annuali:

  • 16 marzo, versamento del 30% dell’acconto complessivo dovuto nel periodo d’imposta precedente
  • 16 giugno, versamento del 50% dell’acconto dovuto, tenuto conto dell’acconto versato
  • 16 settembre, 25% della quota restante dovuta
  • 16 novembre, quota restante dovuta

Per quanto riguarda il versamento in acconto di ritenute, premi e altri frutti corrisposti dalle aziende e istituti di credito nonché i termini di pagamento delle ritenute sugli interessi corrisposti da Poste italiane e dalla Cassa depositi e prestiti, le date di pagamento vengono anticipate. Non più il 16 giugno ma il 16 marzo, e non più il 16 ottobre ma il 16 maggio. Passa al 16 marzo anche il termine per il pagamento della “mini-patrimoniale” introdotta dal decreto del dicembre scorso, che riguarda depositi titoli e conti correnti.

Restando in materia di pagamenti, il decreto legge fiscale che sarà discusso il prossimo venerdì prevede a rinuncia dell’amministrazione al recupero degli importi tributari sia erariali che locali fino a 30 euro, mentre oggi il limite minimo era fissato a 16,53 euro.

Equitalia si dice poi disposta a concedere piani di ammortamento più flessibili e non più con rate costanti ai contribuenti in difficoltà con il saldo dei propri debiti fiscali verso lo Stato. Dal momento della richiesta di rateizzazione, poi, Equitalia non potrà più procedere all’iscrizione di eventuale ipoteche nei confronti del debitore. Una novità importante, perché grazie alla rateizzazione del debito fiscale molte aziende avranno opportunità di rientrare nelle gare per l’assegnazione di appalti pubblici, partecipando alle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi all’impresa.

Fisco e procedure ipotecarie, i limiti? Eccoli!

Tre emendamenti a favore delle imprese entreranno nel Decreto Sviluppo.

Tra questi, un limite alle procedure ipotecarie da parte del fisco.

Ipoteche

Il limite del credito verso il contribuente al di sotto del quale il fisco non può accendere un’ipoteca su beni immobili, né può procedere a espropriazione, sale da 8.000 a 20.000 euro. La novità vale però solo quando il giudizio è pendente o l’iscrizione a ruolo è contestabile, altrimenti il tetto resta fissato a 8.000 euro.

Mutui

Un altro emendamento prevede di portare da 150mila e 200mila euro il tetto dei mutui immobiliari a tasso variabile che potranno essere rinegoziati e aumentare da 30mila a 35mila euro il limite del reddito Isee che consente di fruire dell’agevolazione.

Turismo

Un ultimo emendamento prevede che i distretti turistico-alberghieri previsti dall’articolo 3 del decreto diventino settori turistici.