Bonus centri estivi INPS: chi può presentare la domanda?

C’è tempo fino al 20 giugno 2022 per presentare la domanda per ottenere il bonus centri estivi dell’INPS, una misura agevolativa per le famiglie che hanno difficoltà nella conciliazione dei ruoli o che comunque vogliono regalare ai figli un’esperienza educativa, divertente e che favorisce la socialità.

Chi può presentare la domanda per il bonus centri estivi dell’INPS?

Il bonus INPS centri estivi è rivolto al personale dipendente della pubblica amministrazione e pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e alla gestione dipendenti pubblici. Possono inoltrare la domanda coloro che hanno figli di età compresa tra i 3 e i 14 anni compiuti alla data del 30 giugno. Si può ottenere il beneficio anche per i figli orfani o per i figli regolarmente affidati.

Chi presenta la domanda può ottenere un rimborso di importo massimo di 100 euro a settimana per un periodo fino a 20 giorni, quindi tre settimane circa. I periodi possono essere anche non consecutivi. Il bonus centri estivi INPS può essere richiesto a fronte dell’iscrizione a centri diurni estivi. I servizi devono però essere erogati da un unico fornitore scelto autonomamente dal richiedente.

Cosa copre il Bonus Centri Estivi INPS?

Il contributo comprende le spese per:

  • mensa/vitto;
  • attività ludiche e ricreative;
  • attività sportive;
  • altre attività previste all’interno del centro estivo diurno;
  • coperture assicurative;
  • eventuali gite.

Per poter presentare la domanda è necessario avere un codice di identità digitale per potersi “identificare” sul sito INPS. Si può accedere con SPID, CIE e CNS. Una volta effettuato l’accesso è necessario andare all’area “Domande Welfare in un click” e selezionare “Centri Estivi 2022”.

Affinché la domanda possa andare a buon fine, sul sito dell’INPS deve essere già stato caricato il modello ISEE oppure la DSU, non vi sono limiti relativi al reddito Isee, ma le graduatorie saranno formate anche tenendo in considerazione tale dato. In alternativa all’Isee tradizionale può essere inserito l’Isee minorenni.

Per conoscere cos’è l’Isee minorenni e quando viene rilasciato, leggi l’articolo: ISEE minorenni: cos’è, quando si usa e come viene compilato.

Come viene formata la graduatoria?

Deve essere sottolineato che nel limite delle risorse disponibili viene riconosciuta preferenza a orfani e disabili, i posti riservati in loro favore sono 500. Gli altri candidati invece saranno collocati avendo come punto di riferimento l’Isee crescente.

Nell’arco dei 100 euro a settimana, la percentuale massima erogabile è stabilita in riferimento all’Isee.

  • I nuclei con Isee fino a 8.000 euro possono ottenere il 100%, quindi 100 euro;
  • con Isee da 8.000 euro a 24.000 euro si ottiene il 95% della somma spesa (massimo 95 euro, cioè il 95% di 100 euro);
  • con Isee da 24.000 a 32.000 euro viene riconosciuto il 90%;
  • da 32.000 a 56.000 euro l’85%;
  • oltre 56.000 euro viene riconosciuto un importo dell’80% sempre entro il massimo di 100 euro.

La domanda per accedere al Bonus Centri Estivi INPS 2022, come anticipato, può essere presentata fino al giorno 20 giugno. Terminata questa fase inizia l’istruttoria e la graduatoria sarà resa nota il 20 luglio. Coloro che sono stati ammessi, entro il 14 ottobre 2022 devono caricare sul sito dell’INPS i documenti comprovanti la spesa effettuata, le date in cui i servizi sono stati fruiti, indicazione del centro presso il quale il servizio è stato erogato ( ricordiamo si può fruire in modo frazionato, ma con un unico fornitore). Infine, deve essere indicato il codice Iban per poter ricevere il versamento dell’INPS.

Il rimborso delle spese avverrà invece in un momento successivo, ma entro il 31 dicembre 2022.

ISEE minorenni: cos’è, quando si usa e come viene compilato

Per accedere ad alcune prestazioni assistenziali molti genitori scoprono che è necessario avere l’ISEE Minorenni. Di cosa si tratta e in cosa differisce dall’ISEE ordinario? Scopriamolo insieme.

Cos’è l’ISEE Minorenni e quando viene richiesto

L’ISEE Minorenni viene richiesto per prestazioni in favore di minorenni ad esempio per ottenere il Bonus Nido. Viene richiesto però in condizioni particolari, cioè nel caso in cui i genitori non siano coniugati e non siano conviventi. Ad esempio in caso di un figlio riconosciuto da entrambi i genitori che però abbiano deciso di non avere una vita in comune. Oppure in caso di genitori separati/ divorziati. Si tratta quindi di un bambino con due genitori che però appartengono a due nuclei familiari differenti e naturalmente il minore può essere incluso in solo nucleo di uno dei due. L’ISEE Minorenni in questi casi si richiede perché ovviamente la situazione economica del figlio non corrisponde a quella del suo unico nucleo familiare di cui è parte.

E’ bene ricordare che già ora è possibile richiedere il Bonus Nido, per conoscere la procedura, leggi l’articolo: Bonus Nido 2022: dal 24 febbraio si può presentare la domanda. Guida

In passato l’ISEE Minorenni era necessario per presentare anche l’istanza per il bonus bebè, ma ricordiamo che da marzo 2022 questa prestazione è stata inglobata nell’Assegno Unico.

Come determinare il nucleo familiare del minore

La prima cosa da chiarire è come viene calcolato l’ISEE minorenni. L’ISEE è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Il primo nodo da risolvere in presenza di genitori non conviventi è: in quale nucleo familiare iscrivere il minore? Generalmente viene iscritto in quello del genitore con cui convive o in cui è in affido condiviso con collocamento prevalente. Può però capitare che un minore non conviva con nessuno dei due genitori, in questi casi:

  • se si trova in affido pre-adottivo, entra nel nucleo affidatario;
  • se si trova collocato in comunità/ casa famiglia, fa nucleo a sé;
  • qualora sia in affido temporaneo a uno dei genitori, viene considerato parte del nucleo in cui è in affido temporaneo.

Fatta questa premessa vediamo come si realizza l’ISEE Minorenni. Ci sono diverse ipotesi da considerare.

Come si calcola l’ISEE Minorenni? Tutte le ipotesi

La prima è quella dei genitori non conviventi tra loro, il minore convive con uno dei genitori e quindi è parte di quel nucleo, ma l’altro genitore a sua volta non convive con nessuno, non è coniugato e non ha figli. Esempio classico il bambino vive con la madre, ma il padre che lo ha riconosciuto non convive e non è coniugato con altri, non ha figli con altre persone . Al verificarsi di questo caso l’ISEE del genitore viene attratto all’ISEE del nucleo del bambino.

In questo caso deve essere compilato il Quadro A dell’ISEE con relazione di parentela GNC (che sta per genitore non coniugato e non convivente). Nel caso in cui il genitore non convivente ha autonomamente presentato una dichiarazione ISEE basta indicare il protocollo di riferimento nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica).

Questa ipotesi non può però verificarsi nel caso in cui l’altro genitore risulti:

  • coniugato con soggetto diverso dall’altro genitore;
  • genitore di altri figli generati con persona diversa dall’altro genitore.

In questi primi due casi l’altro genitore viene considerato come componente aggiuntiva nell’ISEE minorenni.

Le altre due ipotesi sono :

  • genitore obbligato con provvedimento dell’autorità giudiziaria a versare nei confronti dei figli un assegno di mantenimento;
  • genitore escluso dalla responsabilità genitoriale oppure è stato allontanato dal nucleo familiare.

 Nel primo di questi due casi nell’ISEE Minorenni contribuisce l’assegno di mantenimento e quindi non sono attratti altri redditi del genitore non convivente. Nell’ultimo caso, siccome il genitore ha perso la responsabilità genitoriale, il suo reddito non viene considerato di fini di determinare l’ISEE minorenne.

Bonus Nido 2022: dal 24 febbraio si può presentare la domanda. Guida

Il Bonus Nido 2022 è una delle poche misure del welfare che restano anche dopo l’introduzione dell’Assegno Unico per i figli a carico. Ogni anno è possibile presentare la domanda e ottenere fino a 3.000 euro. Dal 24 febbraio 2022 sono stati aperti i termini per presentare la domanda, ecco chi può ottenere tale beneficio e come presentare la domanda.

Bonus nido 2022: dal 24 febbraio si può presentare la domanda

A rendere note le istruzioni per poter presentare la domanda per accedere al Bonus Nido 2022 è stata l’INPS pochi giorni prima della messa online della procedura. Il nome completo del Bonus Nido 2022 è: Bonus Nido e forme di supporto presso la propria abitazione. Infatti minori affetti da grave disabilità può essere attivato il supporto a domicilio. Questa misura può essere richiesta per i bambini da 0 a 3 anni. Di seguito le Faq più importanti.

Chi può richiedere il Bonus Nido 2022?

Il bonus può essere chiesto da genitori naturali, adottivi e affidatari a patto che sostengano il pagamento della retta.

Può essere chiesto da genitori con cittadinanza italiana o europea. Inoltre può essere chiesto da genitori con cittadinanza extra UE, ma in questo caso devono essere in possesso di un permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo oppure avere un permesso di lavoro di durata almeno semestrale.

Come presentare la domanda?

La domanda può essere presentata attraverso il sito dell’INPS accedendo con le proprie credenziali CIE, SPID o CNS, inoltre può essere presentata tramite patronati.

La domanda può essere presentata dal 24 febbraio 2022 al 31 dicembre 2022. Le fatture dei pagamenti devono invece essere allegate entro 1° aprile 2023, si può procedere tramite l’App Mobile dell’Inps, oppure tramite la procedura Web.

Tra le novità del Bonus Nido 2022 vi è la possibilità di autocertificare l’importo della fattura. Naturalmente tale autodichiarazione deve essere accompagnata dalla dichiarazione di essere a conoscenza delle conseguenze in caso di dichiarazioni mendaci. Se per uno stesso mese si è in possesso di più fatture è necessario allegarle in un unico file.

Quali dati sono richiesti?

Nella domanda devono essere indicati i dati di:

  • richiedente (cioè colui che sostiene il pagamento della retta);
  • denominazione e partita IVA dell’asilo nido;
  • codice fiscale del minorenne ( in caso di affido pre-adottivo nazionale o internazionale, deve essere indicato il codice fiscale temporaneo rilasciato dal Tribunale o dal Comune;
  • mese di riferimento;
  • estremi del pagamento o della quietanza di pagamento.

Per quanto riguarda i dati dell’asilo nido deve essere indicato se trattasi di un nido pubblico o privato. Inoltre devono essere indicati i mesi per i quali si intende fruire del servizio, devono essere massimo 11 mesi nell’arco di un anno. Apparirà una schermata con indicati i mesi e gli stessi devono essere segnati con una spunta.

Se nel periodo tra settembre e dicembre il bambino compie 3 anni, per tale periodo non sarà possibile fruire del bonus nido e quindi tali mesi non sono prenotabili.

Nel caso in cui si voglia fruire del servizio a domicilio è necessario allegare la “dichiarazione di impossibilità di frequentare l’asilo nido per gravi patologie” rilasciata da un pediatra di libera scelta. In questo caso è previsto anche l’obbligo di convivenza tra il minore e il richiedente.

Si può decadere dal beneficio?

Sì, in caso di:

  • perdita di cittadinanza;
  • decesso del genitore richiedente;
  • decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
  • affidamento del minore al genitore che non ha presentato la domanda;
  • affidamento del minore a terzi.

In questo caso nell’arco di 90 giorni dalla decadenza del beneficio, si può richiedere il subentro.

A quanto ammonta il rimborso?

Si può ottenere un rimborso massimo di:

  • 3.000 euro se l’ISEE minorenni è inferiore a 25.000 euro (272,82 euro al mese);
  • 2.500 euro se l’ISEE minorenni è superiore a 25.000 euro e inferiore a 40.000 euro (227,27 euro al mese);
  • 1.500 per ISEE minorenni superiore a 40.000 euro (136,37 euro al mese).

Il rimborso viene erogato mensilmente ma comunque non può essere superiore alla retta effettivamente versata.

Non è cumulabile con la detrazione fiscale.

L’INPS sottolinea che l’importo mensile riguarda la retta, il bollo (2 euro) e i pasti relativi alla mensilità, mentre non comprende l’IVA, l’iscrizione al nido, il pre e il post scuola.

Come sono pagati gli importi?

Gli importi sono rimborsati alle famiglie attraverso l’accredito su conto corrente postale o bancario, oppure tramite bonifico domiciliato, libretto postale o carta prepagata con IBAN, IBAN di una banca extra Italia, ma nell’area SEPA.

Nel caso in cui l’INPS rilevi degli errori nella presentazione dell’ISEE o delle omissioni, sarà necessario presentare una nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), rettificare la DSU già presentata, presentare un’idonea documentazione alla sede INPS.

Il fondo stanziato per il 2022 è di 553,82 milioni di euro. Di seguito il tutoriali INPS per la domanda Bonus asilo nido 2022