A Rimini trionfa il gelato italiano

Il gelato italiano è una delle eccellenze della nostra gastronomia e lo dimostra il fatto che il settore gelatiero non conosce crisi. Uno degli appuntamenti chiave per la filiera del gelato italiano è il Sigep, il salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione artigianale in programma a Rimini Fiera dal 17 al 21 gennaio.

A Rimini sono attesi oltre mille espositori e 175mila operatori da tutto il mondo, a decretare un successo del gelato italiano che, oltre che dal gusto, è dato anche dai numeri. In Italia ci sono infatti 62 gelaterie artigianali ogni 100mila abitanti e gli addetti del settore gelato italiano sono oltre 150mila. Gli esercizi commerciali nei quali si vende gelato italiano sono invece quasi 39mila.

Una delle eccellenze legate al gelato italiano è poi quella delle macchine gelatiere. L’industria italiana delle macchine per la produzione di gelato esporta praticamente in tutto il mondo con 15 marchi che fanno registrare un fatturato totale di circa 300 milioni di euro, di cui l’80% realizzato all’estero. Un fatturato che quasi triplica (800 milioni), se ci si aggiungono attrezzature e arredi per gelaterie. Un settore che, in Italia, da lavoro a oltre 450 persone, che diventano più di mille con i settori arredi e attrezzature.

Parlando invece di ingredienti, materie prime e semilavorati, entriamo in un campo molto significativo nell’economia dell’industria del gelato italiano. Le aziende che operano nel settore degli ingredienti e dei semilavorati danno lavoro a 1600 persone e sono circa 80, con ricavi complessivi che superano i 450 milioni di euro. Nel 2013, queste aziende hanno acquistato 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri vari, 29mila di altre materie prime e 21mila di frutta fresca.

Insomma, una vera e propria miniera d’oro per l’economia italiana, anch’essa esposta al cancro della contraffazione. Il gelato italiano è infatti a rischio imitazione, tanto che al Sigep sarà lanciata l’iniziativa della certificazione del gelato italiano artigianale, promossa dai ministeri degli Affari esteri e delle Politiche agricole alimentari e forestali, Assocamerestero, Isnart e da Sigep, per creare un marchio che identifichi all’estero le gelaterie italiane, certificandone la qualità.

A Verona, premiate le strutture ricettive di qualità

Il Veneto punta sul turismo e lo fa attraverso l’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio di Verona, in collaborazione con le associazioni provinciali di settore e con Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, che prevede l’assegnazione, per l’anno 2013, di un marchio di qualità per le Imprese Ricettive denominato Ospitalità Italiana come elemento distintivo “a garanzia della qualità del servizio”.

Possono concorrere alla selezione le strutture che operano nella provincia di Verona ed iscritte nel Registro Imprese, in regola con il pagamento del diritto annuale e con le disposizioni normative vigenti.

L’ammissione alla selezione avverrà considerando l’ordine cronologico ma anche la verifica del possesso dei requisiti necessari.
Le strutture verranno visitate senza preavviso da esperti selezionati da un ente terzo, che provvederanno a compilare una scheda di valutazione.

La Camera di Commercio provvederà poi a consegnare l’attestazione relativa al conseguimento del marchio Ospitalità Italiana nel corso di un’apposita cerimonia dove verranno consegnati attestati e vetrofanie e tutto quanto potrà adeguatamente segnalare il marchio Ospitalità Italiana.

Gli operatori selezionati vedranno la propria struttura inserita gratuitamente nel sito Internet 10q.it, nel sito camerale Vr.camcom.it e attraverso varie iniziative promozionali.

La domanda di ammissione, sottoscritta dal legale rappresentante, dovrà pervenire entro il 1° marzo 2013 attraverso PEC o fax all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Camera di Commercio.

Vera MORETTI

La vacanza comincia online

di Vera MORETTI

La vacanza si sceglie online e questo è confermato anche dalle imprese sul web, dove operano otto imprese su dieci. Forti dei sistemi di booking online, possibili per il 48% dei casi, e della presenza sui social network nel 33,3% della totalità, le aziende del turismo online stanno conoscendo un periodo davvero felice.

Emerge dalla la VII edizione di ‘Impresa Turismo’, l’indagine di Isnart presentata a Roma nella sede di Unioncamere, che l‘industria della vacanza “tiene“ e, tra gli operatori che hanno saputo affrontare bene la crisi, ci sono per la maggioranza quelli più innovativi, presenti perciò sul web, con una media di occupazione delle proprie strutture superiore di 10 punti percentuali rispetto alla media.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha dichiarato: “Per sfruttare appieno le potenzialità del territorio attraverso un turismo moderno e sostenibile dobbiamo avere il coraggio di ragionare sui nostri punti deboli. Tra questi, le infrastrutture, il sostegno al ricorso alle nuove tecnologie, la riduzione del carico fiscale e della burocrazia“.

Questo perché, per venire incontro ai turisti, che sono sempre più concentrati sul web quando si tratta di prenotare viaggi e organizzare vacanze, occorre essere sempre più presenti sui canali di internet e garantire servizi efficaci.
Dardanello, a questo proposito, crede nei finanziamenti, come ad esempio il credito turistico, e nella creazione di fondi di rotazione per le azioni di riqualificazione delle imprese, senza dimenticare la formazione.

Maurizio Maddaloni, presidente dell’Isnart, ha affermato: “Sono cresciuti del 224% i turisti che utilizzano le applicazioni sugli smartphone e per questo motivo Isnart ha creato una nuova applicazione per le strutture turistiche certificate. Sta aumentando il ricorso all’intermediazione professionale organizzata sia da parte delle strutture ricettive che vedono aumentare l’occupazione delle camere, sia dei turisti per prenotare le vacanze“.

Il bilancio a fine anno 2011 era di stabilità, con solo -0,2% di camere vendute, con una media del tasso di occupazione camere pari al 43,8%. Il comparto alberghiero registra un leggero vantaggio, con un tasso medio del 48,4% e un incremento del +1,5% sul 2010. Più difficile invece la situazione dell’extralberghiero, che con il 37,6% di occupazione camere si attesta al -2,3% rispetto al 2010.

Stabilità anche per quanto riguarda le aree di destinazione, anche se si distinguono le strutture ricettive nelle città di interesse storico-artistico (che registrano il 51,1% di vendita delle camere) e nelle destinazioni dei laghi (45,9%).

Al via l’assegnazione del Marchio Ospitalità italiana per il 2012

Si è da poco aperto il nuovo anno e con esso riparte l’iniziativa della Camera di Commercio che consente agli operatori turistici (alberghi, ristoranti e agriturismi) di mettersi alla prova e concorrere per l’assegnazione del Marchio Ospitalità italiana per il 2012Fino al prossimo 10 febbraio tutti gli operatori interessati potranno presentare la propria domanda di adesione (scaricando i moduli disponibili sul sito o richiedendoli all’ufficio promozione, al numero di telefono 0523386292-255-259 o alla mail promozione@pc.camcom.it)

Il marchio Ospitalità Italiana, il cui logo è una Q maiuscola, identifica gli esercizi turistici che, in Italia e nel mondo, offrono al cliente la garanzia del rispetto dei requisiti qualitativi definiti nel disciplinare predisposto dall’ISNART (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche). A Piacenza sono 46, ad oggi, le strutture che possono esporre la vetrofania, la targa e l’attestato che certificano l’appartenenza a questo club esclusivo. L’elenco dettagliato è disponibile sul sito internet della Camera di commercio ma è consultabile anche attraverso il portale nazionale dedicato al progetto. La Camera di Commercio lo ha anche pubblicato sull’edizione 2012 della pubblicazione “Vivere, gustare ed investire a Piacenza”. Nel 2012 Isnart ha stretto un accordo con la guida Gambero rosso Viaggiare bene sulla quale saranno riportate tutte le strutture turistiche che avranno ottenuto il marchio.

Per partecipare bisogna leggere il disciplinare dedicato ad ogni specifica categoria di esercizio, che evidenza quali sono i requisiti necessari per ottenere il marchio. Se dopo la lettura si ritiene di essere in regola, allora si deve compilare la scheda di adesione e farla arrivare alla CdC entro il prossimo 10 febbraio. Gli uffici verificheranno se è stato versato il diritto annuale e quindi compileranno l’elenco delle strutture da sottoporre a verifica. L’assegnazione del marchio infatti prevede che un ente di certificazione esterno si rechi presso ogni singola struttura ed esegua una visita di controllo del rispetto dei requisiti.

Terminata questa fase, la Commissione provinciale istituita presso la Camera – sulla base della documentazione presentata dai valutatori- procederà all’assegnazione dei Marchi.

Le targhe, gli attestati e le vetrofanie verranno poi consegnate materialmente alle imprese nel corso di una cerimonia pubblica. I costi delle visite di verifica e del materiale promozionale sono, ancora per il 2012, completamente a carico della Camera di Commercio. Quindi l’adesione al progetto comporta l’assenso alla visita ma nessun onere di natura economica. Per il 2012 è possibile assegnare solo 22 nuovi marchi, l’elenco delle strutture da sottoporre a verifica sarà compilato sulla base dell’ordine cronologico di arrivo delle domande di partecipazione.

 

Fonte: camcom.gov.it