Dl Fare 2, accesso facilitato al credito per le Pmi

 

Tra le nuove misure inserite dal ministero per lo Sviluppo economico nel Dl Fare 2, ci sarebbero l’accesso facilitato al credito delle piccole e medie imprese anche attraverso canali non bancari, aiutandole quindi ad emettere obbligazioni ed estendere le compensazioni sia tra debiti e crediti commerciali sia tra debiti e crediti fiscali.

Il provvedimento, che sarà presentato nel prossimo Consiglio dei ministri da Zanonato, conterrà anche disposizioni mirate a far scendere il prezzo dell’elettricità per famiglie e imprese e a promuovere progetti di innovazione industriale in sinergia con la Banca europea degli investimenti, a rivedere il Sistri.

Intesa San Paolo: 100 milioni a Varese

 

Banca Intesa San Paolo al fianco delle imprese manifatturiere del Varesotto. L’istituto di credito ha stanziato un plafond da record del valore di 100 milioni di euro per finanziare le industrie storiche del territorio.

Si chiama“Imprese x 100” l’accordo siglato tra l’Unione Industriali della Provincia di Varese e Intesa Sanpaolo:
lo scopo è quello di fornire, tramite l’accesso al credito, un pacchetto di soluzioni rapide e concrete alle aziende che si trovano ad affrontare ristrutturazioni finanziaria, necessità di liquidità e che desiderano aggiornare le proprie linee per poter crescere anche in nuovi mercati. I finanziamenti potranno essere altresì impiegati per valorizzare la propria presenza all’estero o per sostenete iniziative di ricerca, sviluppo e innovazione.

Con questo accordo – ha dichiara il Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Giovanni Brugnolidiamo concretezza, insieme a Intesa Sanpaolo, al concetto di competitività territoriale. Il plafond, fino ad oggi mai raggiunto di 100 milioni di euro messo a disposizione delle imprese associate alla nostra Unione Industriali rappresenta un importante vantaggio competitivo rispetto ad altre realtà manifatturiere. L’esclusività dell’intesa che firmiamo oggi, pur in futuro replicabile in altri territori, è stata studiata appositamente per il nostro sistema produttivo locale varesino e rappresenta, sia per l’importo in sé, sia per i canali preferenziali che saranno garantiti alle aziende, un importante fattore di novità in una situazione generale di accesso al credito che rimane difficile per la gran parte delle aziende”.

L’accordo ha infatti lo scopo di rafforzare il dialogo tra Impresa, Banca e Territorio, con la priorità di supportare le esigenze del sistema produttivo, coprendo tutti gli ambiti della gestione aziendale. Alle imprese del Varesotto Banca Intesa San Paolo garantirà tassi concordati con spread che si assestano a livelli stabili, tempi celeri di risposta alle
richieste di credito (massimo 15 giorni ), una corsia preferenziale per le linee di credito richieste dalle imprese associate all’Unione Industriali varesina.

Il ruolo della banca oggi è quello di fornire un riscontro in breve tempo, di ridurre i tempi di delibera e di
snellire i processi mantenendo al centro le esigenze dell’impresa e del territorio – ha dichiarato Pier Aldo Bauchiero, Direttore Regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo. – In questo modo rinnoviamo il nostro impegno per essere sempre a fianco degli industriali e, da oggi in particolare, anche degli associati UNIVA. La nostra priorità, infatti, è dare risposte concrete in tempi stretti per rendere finalmente realizzabili i progetti meritevoli con il nostro sostegno finanziario”.

 

Alessia CASIRAGHI

Confartigianato Bergamo: nuovo fondo per aumentare la competitività delle Pmi

Confartigianato Bergamo annuncia la creazione di un fondo di 30 mila euro da erogare (in regime de minimis) alle imprese cooperative a sostegno dell’innovazione e della competitività.

Requisiti: La partecipazione al concorso è riservata alle imprese cooperative che abbiano unità produttive in provincia di Bergamo e abbiano effettuato interventi in tali sedi. Il contributo sarà concesso a fronte di spese per inserimento di un manager a contratto e per consulenza in materia di innovazione tecnologica, tecnologie informatiche, marketing, attività turistiche commercio elettronico e check up aziendale.

Saranno escluse dal concorso le imprese non in regola con il pagamento del diritto camerale, con la normativa sul lavoro o con la revisione cooperativa beneficiarie del contributo concesso ai sensi dell’edizione 2010 del presente bando. La priorità sarà data alle piccole e medie imprese.

Dalla Camera di commercio nuovi fondi anticrisi per le pmi

I dati sullo stato delle pmi imprese? Ce li fornisce il convegno Confapi Milano e Ubi Banco di Brescia in Camera di commercio dello scorso 14 dicembre 2010:

  • Il 28% risente della mancata riscossione dei crediti
  • Il 10% di difficoltà di accesso al credito
  • A rischio chiusura una impresa su dieci (9%)

in pratica, manca credito ed una impresa su tre non riscuote, insomma, niente di incoraggiante. Per questo, alla Camera di commercio di Milano ed in occasione del convegno “Tra Basilea II e Basilea III rimettiamo l’impresa al centro” si è parlato di strumenti per superare la crisi.

Ha dichiarato Luigi Molinari, consigliere della Camera di commercio di Milano:

“La Camera di commercio è impegnata in questo periodo di crisi con azioni di sostegno e finanziamenti per migliorare l’accesso al credito delle imprese milanesi, una delle difficoltà più sentite soprattutto dal mondo delle piccole e medie imprese. L’incontro di oggi si presenta dunque come un momento di dialogo tra imprese, istituzioni, banche e confidi per approfondire quali strategie adottare per affrontare con maggiore consapevolezza le sfide che ci accompagneranno verso l’applicazione di Basilea III”.

Queste in sintesi le soluzioni anticrisi:

  • Confapi Milano e Banco di Brescia hanno siglato un patto di trasparenza per le pmi: per superare le difficoltà di accesso al credito causate dalla crisi, il 48% delle piccole e medie imprese milanesi ha ottenuto con difficoltà o solo in parte nuovi affidamenti bancari. Confapi Milano e l’istituto bancario bresciano avviano allora un percorso condiviso: collaborazione nella definizione di un rating di merito creditizio e creazione di una rete di dieci sportelli del Banco di Brescia a Milano per assistere le pmi.
  • Credito anticrisi: i confidi. Sono circa 400 le imprese milanesi aiutate per il credito: intensificati gli interventi in questo periodo di crisi. Grazie a un contributo capace di abbattere o agevolare i prestiti bancari, un affiancamento all’impresa assistita spesso per tutta la durata del prestito fino a completa restituzione, che permette di eliminare o ridurre fortemente l’onere degli interessi. Per informazioni, Camera di commercio di Milano, area Sviluppo delle imprese, 02.8515.4933, e-mail: credito@mi.camcom.it.
  • Fondo Con fiducia, iniziativa di carattere straordinario. Fondo di garanzia e controgaranzia creato dal sistema camerale lombardo e Regione Lombardia per consentire, in questa fase caratterizzata da dinamiche di restrizione dei finanziamenti alle imprese, l’estensione della garanzia prestata dai confidi alle imprese dal 50% al 70% del finanziamento.
  • Verso Basilea III: possibili effetti che potrà avere sulle pmi. L’accordo entrerà in vigore nel 2013, ma sarà pienamente a regime dal 2019. L’accordo non riguarda i metodi di valutazione del rischio né la valutazione dei parametri che concorrono a definire il merito di credito delle imprese, tuttavia non è escluso che le esigenze strategiche delle banche nella ricomposizione del proprio patrimonio possano comportare scelte di business penalizzanti per le imprese. Appare dunque fin da ora indispensabile che le pmi prendano consapevolezza delle sfide imposte dalla nuova normativa, imparando a saper valutare meglio il proprio merito di credito, e a valorizzare i propri punti di forza.

Paola Perfetti

Banca del Sud: una nuova banca per far risalire le piccole medie imprese italiane

Nasce l’istituto di credito per le pmi con agevolazioni per l’accesso al credito

E’ di questi giorni la notizia della nascita di una nuova rete di credito bancario destinata alla ricrescita delle piccole e medie imprese italiane.

Il Ministero del Tesoro, insieme al Presidente del Consiglio, ha annunciato la nascita della Banca del Sud (altresì detta Banca del Mezzogiorno) per le piccole e medie imprese, un Ente che dovrà fornire più credito alle aziende grazie a formule di garanzie, investimenti a sostegno dell’occupazione e il rilancio di progetti infrastrutturali.

La modalità per ottenere tutto questo consta nella stessa struttura del nuovo istituto di credito: si tratta di un banco fondato con capitali privati e una piccola partecipazione pubblica a tempo determinato, che opererà su un secondo livello.

In pratica, la Banca del Sud non avrà degli sportelli autunomi, ma si appoggerà a un sistema ramificato di sportelli messi a disposizione da Poste e altre banche (in primis quelle a credito cooperativo più vicine al territorio): una rete che vuole essere efficace sia per le piccole e medie imprese che per le famiglie italiane.

Infatti, oltre a fare da garante alle Pmi e servizi di consulenza, tra le funzioni di questa nuova costituzione ci sarà anche quella di generare impieghi a medio-lungo termine e raccogliere i risultati dell’emissione di speciali obbligazioni statali. Ma sarà anche possibile, proprio come in ogni altra banca, acquistare titoli obbligazionari destinati ai piccoli risparmiatori con fiscalità agevolata (5% invece del 12,50 per cento).

Si denoterà quindi che una delle prerogative della neo costituita Banca del Sud sta nella sua stessa organizzazione strutturale: un impianto a rete pensato per accelerare la stessa organizzazione e costituzione della Banca, così da rendere più agevole il suo utilizzo da parte delle imprese del Sud.

Per tutti questi motivi, il momento dell’annuncio della sua nascita è stata anche l’occasione della presentazioined dei ruoli di dirigenza: il Presidente del Comitato promotore della Banca del Mezzogiorno sarà Vito Lorenzo Dell’Erba, già Presidente della federazione Puglia e Basilicata delle Bcc.

Ma l’intero Comitato Promotore verrà affiancato da un tavolo di consultazione costituito da 11 organizzazioni imprenditoriali e associazioni economiche.

A farne parte, anche il Sistema delle Camere di Commercio, che ha accolto positivamente la proposta di partecipazione.

Queste le parole di Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere: ” Siamo infatti convinti che tra una buona idea di business e il mercato, soprattutto al Sud, la distanza rimanga incolmabile il più delle volte per la difficoltà ad accedere alle risorse finanziarie necessarie. La stessa difficoltà che, ancora oggi, costringe molte imprese fondamentalmente sane, al Mezzogiorno più che altrove, a rinunciare a crescere, compromettendo opportunità di sviluppo e occupazione per interi territori”.

L’intento, si è detto, è quello di creare una struttura a supporto delle piccole e medie imprese: una risorsa speciale del nostro Paese che, sopratutto al Sud, è fortemente minacciata dalla crisi e dalla possibilità di scomparire. “Un avvio importante per uno strumento che sarà certamente utile all’economia del Sud per migliorare la politica del credito nei confronti di piccole e medie imprese” ha commentato Enrico La Loggia, vice presidente del gruppo del Pdl alla Camera dei Deputati.

Dall’altre parte dello schieramento politico, però, c’è ancora qualche riluttanza rispetto alla vera efficacia della Banca.
Paola De Micheli, ad esempio, reponsabile pmi del PD ha definito la Banca del Sud “la sorella minore della Cassa del Mezzogiorno”, e in particolare: “Il futuro del Mezzogiorno e del sistema produttivo nazionale – ha detto – richiede un progetto organico di interventi e una ridefinizione di competenze tra i soggetti interessati. Il legame diretto politica-fondi non convince assolutamente, rimanda ad altre epoche di sprechi. Non è con le mance né con la prospettiva di aiuti a pioggia che si aiuta il sistema produttivo nazionale, quello del mezzogiorno meno che mai“.

Le aspettive della De Micheli, infatti, erano riposte nella nascita di provvedimenti a garanzia dei pagamenti puntuali della Pubblica Amministrazione, o della riduzione dei costi dell’energia, o degli intervneti per l’internazionalizzazione delle Pmi anche per valorizzarne la vocazione produttiva – solo per citare alcuni degli aspetti contestati.

Al di là di fazioni politiche e punti di vista divergenti, la Banca prenderà il via il prossimo 25 marzo, giorno in cui siederanno al tavolo di lavoro tutti gli organi costituendi per le prime definzioni dello start up.

Per ulteriori informazioni: Banca del sud. com

Paola Perfetti