Federauto: incentivi triennali e a scalare per il mercato auto

 

La filiera dell’auto italiana sta tirando un po’ il fiato dopo i buoni dati sulle immatricolazioni nel 2014 e a gennaio 2015. Ma anche il mercato auto europeo continua a crescere dando segnali più che positivi di ripresa.

Secondo i dati diffusi da Acea, l’associazione dei costruttori di auto europei, le immatricolazioni sul mercato auto di gennaio hanno segnato un + 6,2% rispetto al gennaio 2014, per un totale di 1.028.760 immatricolazioni.

Un dato positivo che spinge ancora una volta Federauto (la federazione italiana dei concessionari auto) a chiedere con forza ai responsabili della politica economica italiani un confronto sulle politiche di sostegno verso il settore e il mercato auto che, nonostante il +10% registrato a gennaio rispetto allo stesso mese del 2014, ancora non può certo dirsi uscito dalla crisi.

Per il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi, uno che di mercato auto ci capisce eccome, “la Spagna, con il suo +27,5% realizzato grazie alla sesta fase del piano incentivi Plan PIVE, rappresenta uno spunto cui ispirarsi. Esempio positivo che va nella direzione da sempre sostenuta da Federauto al tavolo di filiera. Ossia quella di incentivare il consumo in primis dei privati, ossia delle famiglie – vero core business delle concessionarie – con misure specifiche per un triennio e a beneficio decrescente. Noi pensiamo a un’Iva agevolata“.

Con il nostro piano articolato presentato anche al governo Renzi – continua Pavan Bernacchi -, tra privati e aziende potremmo alzare il mercato di circa il 23%. E questo per 3 anni. E il nostro progetto ha due vantaggi: gli incentivi vanno nelle tasche dei soli clienti, il piano si autofinanzierebbe con le tasse aggiuntive che lo Stato incasserebbe“.

Sul fronte delle analisi ottimistiche del mercato auto interno dovute alla crescita a doppia cifra di gennaio, Federauto ribadisce la necessità di mantenere un atteggiamento prudente. “Anche Federauto, come tutti gli attori dell’automotive, attende l’uscita definitiva del nostro Paese da crisi e stagnazione, ma la situazione attuale ci impone di essere realisti e di analizzare l’evoluzione del mercato auto non prima della conclusione del primo trimestre. Nel frattempo, però, la politica dovrebbe fare la sua parte per ridare slancio al settore che è la cartina di torna sole dell’economia reale”.

Federauto: Iva agevolata per far ripartire il mercato

Far ripartire il mercato dell’auto attraverso misure specifiche e concrete destinate alle famiglie e alle partite Iva: è questo il forte auspicio per il 2015 emerso nell’ultimo consiglio di amministrazione di Federauto, composto dai presidenti delle associazioni di concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus.

Anche l’ultimo CdA ha confermato il pacchetto pensato per risvegliare e ampliare in modo significativo la domanda. Tra le misure proposte al governo Renzi, quelle destinate ai privati, per le quali Federauto ha ipotizzato la riduzione dell’aliquota Iva per un triennio, con beneficio decrescente. Si tratterebbe di un piano finalizzato al rinnovo del parco con anzianità superiore a 10 anni (che conta circa 14 milioni di autoveicoli).

L’incentivo sarebbe concesso a condizione che le case automobilistiche mettano a disposizione dell’acquirente una cifra equivalente al beneficio a carico dello Stato, sulla falsariga dell’ultima “rottamazione governativa”. Secondo Federauto, questa misura genererebbe una domanda aggiuntiva di circa 252mila auto l’anno, pari a 756mila nel triennio.

Per Federauto credito o deduzione di imposta sarebbero, invece, le leve utili per sostenere solo la domanda di auto, veicoli commerciali e industriali, destinati alle partite Iva. Per la Federazione dei concessionari questo intervento potrebbe generare 75mila autoveicoli aggiuntivi (210mila in 36 mesi). Se le proposte di Federauto fossero adottate, nel triennio considerato il mercato italiano si alzerebbe, sommando i privati alle partite Iva, di quasi 1 milione di pezzi (966mila).

Probabilmente al quarto anno si tornerebbe a un mercato “normale”, sia per la lenta ma naturale uscita dalla crisi dell’economia reale, sia perché l’uscita graduale dagli incentivi non lascerebbe strascichi. In aggiunta, Federauto fa notare che questi strumenti genererebbero un beneficio che andrebbe tutto in tasca ai privati, alle famiglie e alle imprese, categorie fiscalmente penalizzate dagli ultimi governi quando acquistano o utilizzano un autoveicolo.

Nel CdA si sono affrontante anche le differenze tra le proposte di Federauto e quelle di altre importanti associazioni della filiera. “Con Unrae, che rappresenta i Costruttori Esteri, abbiamo ampie convergenze di vedute – ha affermato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto -. Convergenze che ci hanno portato, ad esempio, a presentare al Governo un piano congiunto Anfia, Unrae e Federauto per l’eliminazione del superbollo sulle vetture prestazionali. L’unica differenza riguarda i provvedimenti richiesti per i privati, ossia per le famiglie. Infatti Unrae ha puntato sul credito o detrazione d’imposta, mentre Federauto ritiene più efficace puntare sull’Iva agevolata”. Una soluzione che, secondo la Federazione dei concessionari, in un momento di crisi di liquidità come quello attuale, farebbe risparmiare alle famiglie “tutto e subito”, essendo nel contempo molto facile da comunicare e assolutamente priva di burocrazia.

Secondo Federauto, infatti, introducendo l’Iva agevolata per tre anni si alzerebbe il mercato dei privati di circa il 18%, mentre quello derivante dalle partite Iva potrebbe registrare un aumento del 5% grazie al credito e alla detrazione d’imposta. Confrontando il pari periodo di 3 anni, Federauto propone misure per alzare il mercato di circa il 23% (966mila pezzi) contro il +5% della proposta Unrae (210mila), con una differenza di 756mila vetture.