BYOD e Pmi, quali i rischi?

Di BYOD, su Infoiva, abbiamo parlato in abbondanza in questa settimana e nei mesi scorsi. Ai più distratti ricordiamo ancora una volta che BYOD è un acronimo inglese dall’espressione “Bring Your Own Device”, ossia utilizza il tuo dispositivo personale (tipicamente tablet e smartphone) per lavoro, sul posto di lavoro, con la benedizione della tua azienda.

Abbiamo più volte ricordato i vantaggi dell’utilizzo del BYOD per le piccole e medie imprese, ma anche le cautele che è necessario prendere, soprattutto in termini di sicurezza informatica e di protezione dei dati, quando si utilizza un dispositivo di proprietà in azienda.

Ebbene, su questo filone arriva uno studio di Kaspersky Lab, società che produce e commercializza soluzioni di sicurezza per gli endpoint, dal quale emerge che molti piccoli imprenditori sono convinti che il BYOD non rappresenti una minaccia per l’azienda e, di conseguenza, non si dimostrano interessati a investire in soluzioni di sicurezza per i dispositivi mobile.

Dall’indagine è emerso che i due terzi (62%) degli imprenditori e dei dipendenti intervistati, utilizzano dispositivi mobile personali per lavoro. Un dato che evidenzi come il BYOD non sia più un trend in crescita, quanto piuttosto una pratica diffusa e presente nelle aziende di ogni dimensione, da quelle molto grandi (con più di 5000 dipendenti) a quelle piccole (con meno di 25 dipendenti).

Nonostante ciò, proteggere la sicurezza dei dati in ambito BYOD è spesso un aspetto trascurato. Secondo la ricerca Consumer Security Risks 2014 di Kaspersky Lab, il 92% degli intervistati ha dichiarato di archiviare dati aziendali sensibili su smartphone e tablet utilizzati sia per lavoro sia per motivi personali. Sei intervistati su dieci (60%) si sono dimostrati preoccupati delle minacce legate alla privacy e al furto di informazioni attraverso i dispositivi mobile, ma nonostante questo non hanno attivato alcun tipo di protezione perché attribuiscono questa responsabilità all’azienda, nonostante il dispositivo sia il proprio.

Il 32% dei dipendenti e piccoli imprenditori, infatti, non riconosce alcun pericolo per la propria attività nel fatto che i dispositivi mobile personali siano utilizzati per lavoro. I piccoli imprenditori non prestano molta attenzione al fatto che le informazioni presenti sui dispositivi dei dipendenti che utilizzano il BYOD, possano essere rubate e si dimostrano poco preoccupati di questa eventualità. Al contrario, le aziende di grandi dimensioni, dimostrano una maggiore preoccupazione: il 58% teme che l’azienda possa venire danneggiata dal furto o dalla perdita del dispositivo da parte dei dipendenti.

Le piccole imprese ritengono che gli strumenti di sicurezza gratuiti possano essere sufficienti e non vedono alcun valore aggiunto ad investire in soluzioni supplementari a tutela del BYOD. Più dell’80% degli intervistati ha dichiarato di non essere interessato ad avere informazioni sulla gestione della sicurezza delle informazioni dei dispositivi mobili.

E per cercare di modificare la percezione generale, secondo la quale la perdita di un dispositivo mobile utilizzato per il BYOD non può essere causa di danni all’azienda, un’altra ricerca di Kaspersky Lab ha rilevato come, nel 2014, un utente Android su 5 abbia subito una minaccia mobile e come il 53% di questi attacchi siano stati causati da trojan di tipo SMS o bancario.

Italiani refrattari alle operazioni bancarie online

Gli italiani, sempre più abituati a navigare in internet e ad effettuare operazioni online, che sia la prenotazione di una vacanza o shopping online, rimangono ancora restii ad effettuare via web le operazioni bancarie.

Secondo un sondaggio realizzato da Kaspersky Lab e B2B International, infatti, il 42% di essi preferisce, quando si tratta di banca, recarsi direttamente allo sportello.
Ma, se da una parte si pensa che in questo modo si possa salvaguardare meglio la propria privacy, dall’altra non è così scontato che gli italiani siano così oculati ed attenti.

La maggior parte degli intervistati ha ammesso di effettuare pagamenti online senza prendere neppure le minime misure di sicurezza, mettendo così a rischio i propri soldi ma anche la propria banca.

Per poter accedere ai conti bancari online, i criminali del web fingono di essere i proprietari dell’account e ci riescono ottenendo informazioni sul conto, creando una pagina di phishing in cui gli utenti inconsapevolmente comunicano il loro nome utente e password o intercettando username e password utilizzando un Trojan bancario quando gli utenti accedono alle pagine legittime della banca.

Purtroppo, non si tratta di un’operazione particolarmente difficile, poiché sia i computer sia gli smartphone sono piuttosto vulnerabili.

Questo pericolo è percepito dagli utenti nel momento in cui si apprestano ad effettuare transazioni finanziarie online, e per questo si fidano maggiormente dei pagamenti offline, ritenendo le attività bancarie effettuate allo sportello della propria filiale siano più sicure di quelle eseguite tramite online banking.

Solo il 10% degli interpellati, dunque, ha dichiarato di effettuare transazioni online. Quando lo fanno , utilizzano più frequentemente il pc, mentre tablet e smartphone sono scelti da una minoranza (8% e 7%). La Smart-Tv è preferita nel 20% dei casi.

Le tendenze si invertono bruscamente quando si esce dall’Italia, poiché, a livello europeo, le percentuali di chi effettua pagamenti online tramite PC e Laptop (76%), Smarphone (30%) e Tablet (22%) sono decisamente più alte mentre solo il 12% effettua operazioni di pagamento tramite Smart-Tv.

Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia, ha commentato così questi dati. “Il fatto che i clienti scelgano le attività bancarie tradizionali per paura di incorrere in frodi su Internet, ostacolerà l’adozione dei sistemi di pagamento online e mobile così come i profitti che deriverebbero da queste attività. Questo costringerà le banche a investire un numero più alto di risorse in rami con margini più bassi. Per coloro che invece effettuano pagamenti online e mobile, persiste il problema della sicurezza legata alle transazioni online che mette a rischio non solo i propri soldi ma anche la reputazione della banca. Ecco perché oggi è di vitale importanza che le banche investano in tecnologia per garantire un ambiente sicuro per i propri clienti. Questo approccio non solo rassicurerebbe i clienti che preferiscono svolgere le proprie attività finanziarie direttamente presso le filiali e li indurrebbe a pensare che le attività di banking online e mobile sono altrettanto sicure, ma riddurrebbe i rischi in cui incorrono i clienti, che a causa della loro negligenza, potrebbero perdere importanti dati finanziari”.

Per ovviare a questo gap, Kaspersky Lab offre Kaspersky Fraud Prevention, una piattaforma di protezione multilivello progettata specificamente per le banche.
Kaspersky Fraud Prevention è in grado di proteggere i dati finanziari presenti sui dispositivi dei clienti, aumentando così la fedeltà degli utenti e riducendo il rischio che la banca debba investigare su eventuali incidenti, pagare un indennizzo e ripristinare la propria reputazione dopo una violazione alla sicurezza.
La protezione è attiva per qualsiasi dispositivo, sia esso un PC Windows, Mac, Windows Phone, Android o iOS.

Vera MORETTI

Regali di Natale online, occhio alle truffe

Anche per questo Natale, come di consuetudine durante le Feste, gli acquisti aumentano notevolmente, sia online sia nei negozi tradizionali. E, soprattutto per chi acquista regali di Natale online, la frode è dietro l’angolo se non si sta attenti. Sfortunatamente, infatti, lo shopping online non finisce sempre bene per i clienti.

Da una recente indagine condotta da Kaspersky Lab – la più grande azienda privata del mondo che produce e commercializza soluzioni di sicurezza per gli endpoint – e B2B International è emerso che quasi la metà degli intervistati che hanno perso del denaro durante una transazione online fraudolenta non lo ha più recuperato o ne ha recuperato solo una parte. Per questa ragione Kaspersky Lab ci tiene a ricordare, a tutti gli utenti che si sono rivolti alla rete per i loro acquisti natalizi, la necessità di proteggere le proprie transazioni digitali, specialmente in un periodo in cui i furbi approfittano di chi acquista regali di Natale online.

Sebbene molte istituzioni finanziarie dichiarino la propria disponibilità a rimborsare il denaro perso a causa del cybercrimine, solo il 56% degli intervistati da Kaspersky Lab ha riferito di aver recuperato tutto il denaro perduto. Il 16% delle vittime ha ricevuto solo un rimborso parziale e il 28% non ha ottenuto alcunché. In alcuni Paesi, come la Russia, il 58% degli intervistati ha dichiarato di non aver mai potuto sperare nella possibilità di ricevere un rimborso e solo il 13% ha ricevuto una parte del denaro rubato.

La situazione, secondo Kaspersky Lab, è esacerbata dal fatto che non tutti gli utenti sono completamente consapevoli del pericolo delle frodi informatiche, nemmeno quando devono acquistare regali di Natale online: il 16% degli intervistati crede che il crimine online che coinvolge il furto di denaro non sia così comune e il 22% crede che non sarà mai preso di mira dei cyberattacchi. Tuttavia, le statistiche mostrano che circa il 43% degli utenti è stato vittima di qualche minaccia finanziaria online almeno una volta nell’ultimo anno.

Come ricorda Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia, “le frodi online possono costare somme considerevoli di denaro: secondo la nostra indagine la somma media che i criminali informatici sono riusciti a rubare è stata di 180 euro ma nel 18% dei casi ha superato addirittura gli 800 euro”.