Natale all’Italiana e a Km zero

Il Natale che si sta avvicinando sarà quanto mai all’italiana, non solo per le usanze e le tradizioni, che nel Belpaese sono ancora molto radicate, ma anche, e soprattutto, per i prodotti che imbandiranno le tavole di cenoni e pranzi natalizi.

Sembra, infatti, che il Made in Italy stia soppiantando qualsiasi altro tipo di menù, e che ci sia un forte ritorno ai prodotti locali e regionali, dei quali, ammettiamolo, certo non siamo carenti.

Inoltre, non solo il cibo parlerà rigorosamente italiano, perché anche sotto l’albero la maggioranza dei regali saranno di provenienza nostrana.

A comunicare ciò è Adoc, Associazione Difesa Orientamento Consumatori, nella persona del suo presidente, Lamberto Santini: “Per i cenoni natalizi abbiamo registrato un rialzo dei consumi di prodotti regionali e locali, a Km Zero, in nome del risparmio e della sostenibilità nonostante i costi per la spesa alimentare siano cresciuti del 3% rispetto al 2012, per un totale di circa 180 euro a famiglia“.

Vera MORETTI

Per uscire dalla crisi, deve cambiare il sistema bancario

L’Adoc, Associazione difesa orientamento consumatori, ha lanciato un allarme: il sistema bancario, per poter realmente venire incontro alle esigenze dei consumatori, famiglie o imprese che siano, va rivisto e rilanciato puntando sulla professionalità degli operatori e aprendo le linee di credito.

Lo ha dichiarato Lamberto Santini, presidente Adoc: “Oggi più che mai i consumatori italiani sentono il bisogno di avere dalla loro parte un sistema bancario migliore e di qualità che metta al centro della sua attività il dare credito alle imprese, in particolare piccole e medie, e alle famiglie, motore trainante del Paese. Come Adoc riteniamo che il viatico per rilanciare il settore bancario, e di conseguenza l’intera economia, sia puntare e investire sulle enormi professionalità degli operatori. Crediamo che questi non debbano pagare gli errori fatti nel passato, se oggi c’è un eccesso di sportelli bisogna guardare indietro alle scelte, rivelatisi non lungimiranti, del sistema bancario. Il sistema creditizio e finanziario deve iniziare un nuovo corso, basato innanzitutto sul recupero del rapporto fra Abi e i rappresentanti dei lavoratori“.

D’altra parte, il problema dell’accesso al credito, e della difficoltà ad ottenere un finanziamento dalle banche, è stato più volte denunciato da pmi e famiglie italiane, senza le quali è impossibile pensare ad una ripresa definitiva.
Ed è impensabile basarsi su quella sempre più sparuta minoranza di imprese che possono dare garanzie al momento dell’accensione di un mutuo o prestito.

Se le banche non cambiano rotta e non danno fiducia ai piccoli investitori, i tempi di crisi si allungheranno ancora, mietendo altre vittime.

Vera MORETTI