In Abruzzo l’imprenditoria rosa si fa in tre

di Alessia CASIRAGHI

La crescita è donna, almeno in Abruzzo. La Regione ha stanziato un fondo di intervento a favore dell’imprenditoria femminile, con un plafond da oltre 3 milioni di euro destinati alla aspiranti imprenditrici.

Il progetto è stato denominato, non a caso, La crescita è donna”: si tratta di un’ iniziativa promossa nell’ambito degli interventi previsti dal Piano Operativo 2009/10/11 del Fondo Sociale Europeo 2007/13.

L’iniziativa in rosa prevede tre diversi piani di intervento:

  • più imprenditrici, destinato alle aspiranti imprenditrici
  • più professioniste, rivolto alle titolari di imprese già avviate con possibile ruolo di “mentors”
  • Voucher Family, che prevede invece un sostegno ad hoc alle donne lavoratici allo scopo di favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia

Lo scopo del progetto “La crescita è donna” è finalizzato a valorizzare il ruolo delle donne nell’economia della Regione Abruzzo, tenendo conto però anche dell’impatto che la crescita regionale può avere sull’industria nazionale e sulla crescita del Pil italiano.

“L’aumento del Pil in Italia può essere un obiettivo possibile solo se saremo capaci di portare la professionalità e l’entusiasmo delle donne nel perimetro del mercato del lavoro, della produzione, delle professioni – ha commentato l’assessore al Lavoro della Regione Abruzzo Paolo Gatti – consideriamo indispensabile l’apporto delle donne alla crescita del sistema Italia e del sistema Abruzzo”.

Famiglia e lavoro: 500mila euro per finanziare gli orari flessibili

Il DPCM n. 277 del 23 dicembre 2010 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 101 del 3 maggio 2011), che contiene il regolamento con i criteri e modalità per la concessione dei contributi in favore di aziende che applichino accordi contrattuali che prevedono azioni positive per la flessibilità di orario, come previsto dall’articolo 9 della legge n. 53 dell’8 marzo 2000 prevede una dotazione di 500mila euro per finanziare gli orari flessibili.

I progetti che verranno finanziati riguardano quelli che consentiranno ai lavoratori dipendenti e ai lavoratori autonomi (entro la cifra du 35 mila euro) di usufruire di forme di flessibilità degli orari e dell’organizzazione del lavoro, per prendersi cura dei figli fino a otto anni (12 anni in caso di affidamento o adozione). Si considerano  forme flessibili il part time reversibile, il telelavoro e il lavoro a domicilio, l’orario flessibile in entrata o in uscita, la banca delle ore, la flessibilità sui turni, l’orario concentrato.

In seguito al periodo di congedo sono previsti anche progetti di reintegrazioni, anch’essi finanziati con la dotazione annunciata. La data di entrata in vigore è il 18 maggio 201, entro la fine del mese uscirà il bando per fare domanda.

Mirko Zago