Confcommercio: “la pressione fiscale è un incentivo all’evasione”

 

“Tasse…Le cambiamo? Come ridurre la pressione fiscale e far emergere l’economia sommersa” è il titolo del consueto convegno annuale organizzato da Confcommercio a Roma sui temi del fisco e dell’economia sommersa.

Il sommerso economico in Italia è al 17,4% del Prodotto interno lordo (Pil) nel 2012-2013. Una percentuale che porta l’imponibile ogni anno sottratto al Fisco alla bellezza di 272 miliardi, dunque decisamente più elevato rispetto alle altre economia industrializzate del mondo.

“Gli italiani sono un popolo di pagatori di tasse”, ha spiegato il direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella, presentando i dati dello studio. Secondo l’associazione “l’alto livello della pretesa fiscale” in Italia è “il primo incentivo all’evasione”.

Da gennaio scoperti 5 mila evasori totali

Quasi 5 mila, 4.933 per la precisione, è il numero degli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza dall’inizio dell’anno ad oggi per un totale di bel 17 miliardi di euro non dichiarati. Un numero impressionante e destinato a crescere nelle prossime settimane dopo l’entrata in vigore in questi giorni del tanto temuto “redditometro“.

Ma i numeri, impietosi nella loro freddezza, non sono finiti qui: 19.000 sono i lavoratori irregolari nel nostro Paese, di cui 9.000 impiegati completamente in nero eludendo qualunque tassa da parte di oltre 3.200 datori di lavoro. Un’economia sommersa – sotto il pelo della legalità, ma abbastanza alla luce del sole per essere intercettata con relativa facilità – che danneggia irrimediabilmente le casse dello Stato, alterando le regole del mercato e costringendo, come logico che sia, l’insostenibilità della pressione fiscale.