Calderone: consulenti del lavoro accanto alle aziende per difenderle dalle illegalità

Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, intervenendo al convegno Caporalato, appalti e somministrazione, organizzato dai professionisti alla Camera dei Deputati, ha voluto ricordare ancora una volta come la categoria dei consulenti del lavoro sia da sempre impegnata a sostenere le aziende virtuose, aiutandole a combattere contro la legalità.

A questo proposito, Calderone ha dichiarato: “Non possiamo pensare a un mercato del lavoro inclusivo senza ribadire quanto l’attenzione verso il rispetto e la legalità sia fondamentale. Servono buone norme e soprattutto che siano applicabili, generalmente differenziando i percorsi, e mettendo in evidenza chi vuole mantenere la regolarità nel mondo del lavoro”.

Obiettivo primario dei consulenti del lavoro, deve, quindi, rimanere la qualità del lavoro, che ovviamente significa anche rispetto delle regole, che spesso vengono sottovalutate , se non del tutto ignorate.
Ha aggiunto la presidente dei Consulenti del Lavoro: “I consulenti del lavoro sono per l’etica, per la deontologia professionale, per l’accompagnamento di aziende e lavoratori verso quella applicazione ragionata di principi e regole che possano garantire che mercato del lavoro sia basato su reali possibilità e non drogato da fenomeni di sfruttamento”.

Vera MORETTI

Unioncamere e il ministero dell’Interno contro la criminalità

Unioncamere e il Ministero dell’Interno hanno deciso di cooperare in modo stretto per combattere la criminalità. Nei giorni scorsi, infatti, Unioncamere ha sottoscritto un protocollo con l’Autorità di gestione del Programma Operativo Nazionale “Legalità” FESR-FSE 2014-2020 (PON Legalità) che prevede la collaborazione istituzionale tra i due soggetti firmatari, ovviamente finalizzata all’attuazione di alcuni interventi previsti dal PON Legalità.

Tra gli obiettivi, il più importante è quello di rafforzare le condizioni di legalità per i cittadini e le imprese, per dare così un nuovo impulso allo sviluppo economico e migliorare la coesione sociale delle regioni considerate meno sviluppate, ovvero Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Gli interventi previsti vogliono quindi in primo luogo favorire l’interoperabilità delle banche dati pubbliche, anche attraverso azioni finalizzate allo sviluppo di sistemi di analisi delle informazioni afferenti alle imprese a rischio di infiltrazione criminale e sistemi per l’anticontraffazione, la tutela del made in Italy e l’antiriciclaggio.

In secondo luogo, si pensa al rafforzamento delle competenze delle imprese sociali che gestiscono attività nei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Infine, si cercherà di giungere al miglioramento della trasparenza dei dati e delle informazioni in possesso della Pubblica Amministrazione e della diffusione degli stessi, nonché di collaborazione e compartecipazione di cittadini e stakeholder competenti nell’utilizzo di sistemi open data, sia, ad esempio, rispetto all’integrazione dei dati pubblicati che alla possibilità di proporre iniziative sulla gestione dei patrimoni confiscati, sul riutilizzo dei dati pubblici a fini di studi/ricerche e/o approfondimenti, e sul controllo sociale sui patrimoni stessi.

Vera MORETTI