Agli Emirati piacciono i gioielli Made in Italy

Che in Oriente il lusso, soprattutto se Made in Italy, abbia un forte appeal, è cosa risaputa, ma forse non tutti sanno che gli Emirati Arabi, quando devono fare acquisti di gioielli di alta gamma, non conoscono altre mete se non l’Italia.

Ciò è stato confermato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Milano, che ha reso noto come i Paesi del Golfo Persico nel 2013 hanno speso 1,2 miliardi in gioielli Made in Italy, pari a un quinto di tutte le vendite nazionali del settore fatte all’estero.

In occasione della conferenza internazionale sui Paesi del Golfo organizzata da Promos, l’azienda speciale della Camera di commercio, Ispi e Intesa Sanpaolo, è stato spiegato che per la Lombardia si tratta di un giro d’affari da 7 miliardi all’anno tra import e export.

Tra i principali clienti figurano gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita, mentre i maggiori fornitori sono Qatar e ancora una volta l’Arabia Saudita.

Tradotto in cifre, l’esportazione dei gioielli Made in Italy frutta 3,5 miliardi di euro, contro un’importazione di petrolio pari a 1,9 miliardi.
Attiva nel settore è principalmente Milano, con 4 miliardi di interscambio, seguita da Mantova che ha un interscambio pari a 800 milio e Bergamo oltre i 500 milioni di euro.

Luigi Molinari, consigliere della Camera di Commercio di Milano, ha commentato soddisfatto: “Apprezzano prima di tutto qualità e buon gusto, a partire dal settore della moda“.

Vera MORETTI

Dalla Camera di commercio nuovi fondi anticrisi per le pmi

I dati sullo stato delle pmi imprese? Ce li fornisce il convegno Confapi Milano e Ubi Banco di Brescia in Camera di commercio dello scorso 14 dicembre 2010:

  • Il 28% risente della mancata riscossione dei crediti
  • Il 10% di difficoltà di accesso al credito
  • A rischio chiusura una impresa su dieci (9%)

in pratica, manca credito ed una impresa su tre non riscuote, insomma, niente di incoraggiante. Per questo, alla Camera di commercio di Milano ed in occasione del convegno “Tra Basilea II e Basilea III rimettiamo l’impresa al centro” si è parlato di strumenti per superare la crisi.

Ha dichiarato Luigi Molinari, consigliere della Camera di commercio di Milano:

“La Camera di commercio è impegnata in questo periodo di crisi con azioni di sostegno e finanziamenti per migliorare l’accesso al credito delle imprese milanesi, una delle difficoltà più sentite soprattutto dal mondo delle piccole e medie imprese. L’incontro di oggi si presenta dunque come un momento di dialogo tra imprese, istituzioni, banche e confidi per approfondire quali strategie adottare per affrontare con maggiore consapevolezza le sfide che ci accompagneranno verso l’applicazione di Basilea III”.

Queste in sintesi le soluzioni anticrisi:

  • Confapi Milano e Banco di Brescia hanno siglato un patto di trasparenza per le pmi: per superare le difficoltà di accesso al credito causate dalla crisi, il 48% delle piccole e medie imprese milanesi ha ottenuto con difficoltà o solo in parte nuovi affidamenti bancari. Confapi Milano e l’istituto bancario bresciano avviano allora un percorso condiviso: collaborazione nella definizione di un rating di merito creditizio e creazione di una rete di dieci sportelli del Banco di Brescia a Milano per assistere le pmi.
  • Credito anticrisi: i confidi. Sono circa 400 le imprese milanesi aiutate per il credito: intensificati gli interventi in questo periodo di crisi. Grazie a un contributo capace di abbattere o agevolare i prestiti bancari, un affiancamento all’impresa assistita spesso per tutta la durata del prestito fino a completa restituzione, che permette di eliminare o ridurre fortemente l’onere degli interessi. Per informazioni, Camera di commercio di Milano, area Sviluppo delle imprese, 02.8515.4933, e-mail: credito@mi.camcom.it.
  • Fondo Con fiducia, iniziativa di carattere straordinario. Fondo di garanzia e controgaranzia creato dal sistema camerale lombardo e Regione Lombardia per consentire, in questa fase caratterizzata da dinamiche di restrizione dei finanziamenti alle imprese, l’estensione della garanzia prestata dai confidi alle imprese dal 50% al 70% del finanziamento.
  • Verso Basilea III: possibili effetti che potrà avere sulle pmi. L’accordo entrerà in vigore nel 2013, ma sarà pienamente a regime dal 2019. L’accordo non riguarda i metodi di valutazione del rischio né la valutazione dei parametri che concorrono a definire il merito di credito delle imprese, tuttavia non è escluso che le esigenze strategiche delle banche nella ricomposizione del proprio patrimonio possano comportare scelte di business penalizzanti per le imprese. Appare dunque fin da ora indispensabile che le pmi prendano consapevolezza delle sfide imposte dalla nuova normativa, imparando a saper valutare meglio il proprio merito di credito, e a valorizzare i propri punti di forza.

Paola Perfetti