Embargo russo, ecco gli aiuti all’export italiano

L’export italiano di frutta e verdura in Russia, prima ovviamente che Putin ordinasse il blocco delle importazioni agricole dai paesi che hanno adottato sanzioni contro Mosca dopo i recenti avvenimenti in Ucraina, secondo gli ultimi dati resi noti dalla Coldiretti si aggirava intorno ai 70 milioni di euro l’anno. Vista la crisi (ormai cronica) del mercato interno e le brutte notizie in arrivo dalla capitale russa, sono attese in questi giorni le prime contromisure della Commissione Europea a favore del crollo delle attività del primo produttore di ortofrutta del continente. Saranno messi a disposizione del settore fino a 125 milioni di euro in tutta l’Unione sino a novembre.

«L’efficacia delle misure europee dipenderà – ha sottolineato la Coldiretti – dalla tempestività e dalle modalità operative con cui sarà condotto l’intervento che riguarda prodotti freschi di stagione non stoccabili e senza mercati di vendita alternativi immediatamente disponibili come pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, frutti rossi (fragole, lamponi, ribes, mirtilli, more, uva spina), uva da tavola e kiwi»

JM

Il successo del made in Italy in Ucraina

 

Non solo cibo: il made in Italy all’estero tiene anche nelle altre categorie d’eccellenza. In Ucraina il comparto Moda italiano è, come da tradizione, al vertice delle importazioni. Nell’ex Repubblica sovietica, nella prima parte del 2012, le importazioni di calzature italiane sono aumentate del 3,8%, passando da 70 a 73 milioni di euro.

Inaugurata nell’ormai lontano 2002, nel corso degli anni la Mostra Autonoma della Calzatura Italiana organizzata da Assocalzaturifici e dall’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane a Kiev ha permesso a numerose aziende italiane del comparto calzature e pelletteria di entrare nell’interessantissimo mercato ucraino, in continua espansione nell’ultimo decennio, che conta la bellezza di 50 milioni di potenziali consumatori.