Sindrome di burnout: come i datori di lavoro possono evitarla

troppo stanco? A lavoro sei eccessivamente stressato e non riesci a mantenere la concentrazione? Potresti avere la sindrome di burnout, ecco di cosa si tratta.

Che cos’è la sindrome di burnout

La sindrome di burnout è una vera e propria malattia infatti anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la descrive. Il termine burnout deriva dall’espressione inglese To Burn Out che vuol dire “bruciarsi”, “esaurirsi” ed è uno stato di esaurimento emotivo, fisico e mentale dovuto al lavoro. Si tratta quindi di una sindrome che da circoscrivere al mondo del lavoro anche se il deterioramento della qualità della vita va ad incidere anche nella vita privata. Chi manifesta questo disagio non è in grado di gestire il carico di lavoro. Naturalmente questo disagio non si manifesta all’improvviso, ma in un lasso di tempo prolungato.

Tra i fattori che possono far pensare di soffrire di questo disturbo, in base a quanto “codificato” dall’OMS ci sono la costante sensazione di sfinimento, l’aumento del distacco dal proprio lavoro accompagnato anche da un certo cinismo, è come se si volesse evitare che il lavoro possa, in un certo senso, entrare nella propria sfera personale, si costruisce una sorta di barriera tra sé e il lavoro. Infine, tra i “sintomi” c’è un calo dell’efficienza dovuto probabilmente allo stesso distacco e mancata partecipazione al lavoro che si compie. Secondo il portavoce del’OMS, Christian Lindmeier, la sindrome di burnout deve essere considerata come uno dei “fattori che influenzano la salute”.

Sintomi di natura fisica

Ai sintomi prima descritti se ne uniscono altri che possono essere di natura fisica o psichica. I sintomi di natura fisica sono spesso sottovalutati perché possono far pensare ad altri disturbi o a semplice stanchezza, tra questi vi sono i frequenti mal di testa, stanchezza, insonnia, tachicardia, disturbi gastrointestinali, ad esempio difficoltà a digerire, colite, gastrite, infine, si avverte uno strato di costante tensione a cui si possono unire dolori muscolari.

Sintomi di natura psichica

Per quanto invece riguarda i disturbi psichici, anche qui siamo di fronte a diverse sintomatologie, il lavoratore che ha la sindrome di burnout solitamente ha scarsa fiducia in sé, avverte sempre una minore soddisfazione sul lavoro, è depresso. Chi soffre della sindrome di burnout nella maggior parte dei casi è molto vulnerabile e sensibile alle situazioni stressanti, insomma se normalmente un carico di lavoro particolare o un nuovo progetto possono attrarre il lavoratore, nel caso della sindrome di burnout il lavoratore tende a sentirsi inadeguato, a gestire con nervosismo e stress la nuova situazione. La vulnerabilità si manifesta anche in caso di delusioni o perdite,  di conseguenza si reagisce meno bene a quelle che possono essere normali delusioni della vita. Ciò che rende la sindrome di burnout subdola è il fatto che nelle prime fasi il lavoratore riesce a gestire abbastanza bene la vita professionale, per poi crollare successivamente.

Cosa causa la sindrome di burnout

Non è facile determinare le cause del burnout, cambiano anche in base al contesto lavorativo, in alcuni casi può trattarsi di eccessive aspettative da parte del datore di lavoro, il mancato conseguimento di una promozione in seguito ad un impegno costante, oppure una scarsa considerazione sul luogo di lavoro, carichi di lavoro eccessivi, eccessivo perfezionismo.

Tra le cause della sindrome di burnout  ci sono anche il mobbing, subire ingiustizie sul luogo di lavoro sia da parte dei colleghi sia da parte dei superiori. Proprio per questi motivi il datore di lavoro ha una grande responsabilità e deve cercare di creare un clima di lavoro che sia piacevole e che consenta al di fuori del lavoro di avere una vita interessante e piena. Un tale atteggiamento conviene al datore di lavoro anche in termini economici perché un lavoratore sereno è un lavoratore efficiente e che ha a cuore le sorti dell’azienda.

Prevenire la sindrome di burnout

Naturalmente per ogni lavoratore è importante provare a prevenire la sindrome di burnout e questo è possibile se si riesce in modo costante a scaricare lo stress, a separare la vita privata dalla vita lavorativa ritagliandosi degli spazi, dei momenti in cui è assolutamente vietato parlare di lavoro o pensarci. E’ importante fare esercizi di rilassamento, esercitare l’autocoscienza in modo da non perdere mai fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Per evitare la sindrome di burnout è molto importante anche non avere aspettative irrealistiche e provare a creare un ambiente di lavoro che sia stimolante.

Settori in cui si manifesta frequentemente

Tra i settori che più di tutti stanno dimostrando una certa propensione al burnout vi è quello sanitario, infatti da una ricerca del 2020 condotta dall’Università Cattolica di Milano emerge che circa 1 sanitario su 3 mostra sintomi della sindrome di burnout, mentre 1 su 2 soffre di sintomi da stress psicofisico. Ciò è dovuto ai ritmi di lavoro spesso duri e al fatto che gli operatori sanitari quotidianamente hanno a che fare con il dolore delle persone. La ricerca in oggetto inoltre è stata condotta nelle prime settimane dell’emergenza Covid e ciò potrebbe avere influito notevolmente sui risultati. Tra i settori maggiormente esposti vi sono quelli legati ad alcune professioni, ad esempio avvocati e insegnanti.

Sindrome di burnout e malattie professionali

In Italia il riconoscimento della sindrome di Burnout come malattia professionale si ha con il Decreto 10 giugno 2014 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in cui sono stati inserite tra le malattie professionali
In particolare, la sindrome di burnout è inserita nel Gruppo 7 delle “Malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni dell’organizzazione del lavoro” e sono identificate come malattie professionali il disturbo dell’adattamento cronico, che si manifesta con ansia, depressione, reazione mista, alterazione della condotta e/o dell’emotività, disturbi somatoformi, e il Disturbo post-traumatico cronico da stress.

Naturalmente delle misure contro il burnout possono essere prese anche dalle aziende, infatti da una ricerca condotta emerge che il 58% degli italiani lavora in una situazione di stress e burnout e tra i rimedi che le aziende cercano di porre in essere vi sono i benefit aziendali che realizzano una sorta di premio o salario accessorio.

Legge di Stabilità: ridotti premi e contributi Inail

La Legge di Stabilità contiene alcune modifiche anche per quanto riguarda premi e contributi Inail per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali a carico delle imprese.
Si tratta, in questo caso, di riduzioni che ammonteranno, per il solo 2014, a 1,5 miliardi di euro, e a 3,3 miliardi in tre anni.

Il costo del lavoro per le imprese, dunque, si riduce, e per gli anni 2015 e 2016 la riduzione aumenta di ulteriori 300 milioni rispetto alla precedente versione della Legge di Stabilità.

In generale la riduzione di premi e contributi Inail viene stabilita nel limite complessivo di un importo pari a 1 miliardo di euro per il 2014, 1,1 miliardo di euro per il 2015 e 1,2 miliardi di euro a partire dal 2016.

Il contributo statale all’Inail sarà di 1,5 miliardi di euro in tre anni così ripartiti:

  • 400 milioni di euro per il 2014;
  • 500 milioni di euro per il 2015;
  • 600 milioni di euro dall’anno 2016.

Si tratta, perciò, di una vera e propria novità, poiché nella precedente bozza della Legge era previsto un trasferimento all’Inail da parte del bilancio dello Stato pari a 500 milioni l’anno equamente distribuiti dal 2014 in poi.

Vera MORETTI

Rischi sul lavoro? Arriva OiRA

L’UE ha lanciato OiRa, l’applicazione web utile alle pmi per limitare i rischi di infortuni sul lavoro. Si tratta di una web app innovativa, ed è stata creata per più di 20milioni di imprese attive in Europa.

La Online interactive Risk Assessment, da cui OiRa, in grado di tracciare  una valutazione dei rischi sul posto di lavoro, assicura standard di alto livello per quanto riguarda la prevenzione e la sicurezza.

Ma vediamo come funziona: si parte dall’individuazione dei rischi al supporto nelle azioni preventive e nel tracciamento delle papabili contromisure ad hoc, fino ad un costante monitoraggio quotidiano delle attività.

OiRa è già disponibile in diverse lingue, tra cui inglese e francese, nonché una versione per il Risk assessment anche su smartphone.

Il progetto, che ha l’obiettivo di ridurre drasticamente il numero di morti bianche,  incidenti sul lavoro e i casi di malattie professionali, è stato presentato durante il 19esimo Congresso mondiale sulla sicurezza e la salute sul lavoro, che ha avuto luogo a Istanbul.

L’applicazione multimediale è free e scaricabile sul sito ufficiale OiRa.

Giulia Dondoni