Design fa rima con distretto a Brera

 

Il cuore, la mente e la mano: sono i tre elementi simbolici che racchiudono il segreto del successo del design made in Italy. Sospeso tra innovazione e tradizione, il nuovo artigianato è la leva sulla quale puntare per infondere nuova linfa vitale al settore: lo ha capito fin da subito Brera Design District, l’evento satellite del Fuorisalone 2013 che torna per la quarta edizione dal 9 al 14 aprile.

Perchè quando si parla di artigianato e tradizione, la prima parola che viene in mente è ‘distretto‘. E la Lombardia, la regione che ospita la manifestazione più importante del settore, il Salone del Mobile, e che vanta la più alta concentrazione in Italia di imprese attive (24,5% del totale nazionale) di distretti legati al settore dell’arredo e del design: quello di Monza e Brianza e naturalmente Brera.

L’attenzione per quello che è il motore trainante del settore non solo in Lombardia ma in tutta la Penisola è sintetizzato nel tema scelto per l’edizione 2013 del Brera Design District ‘Fare Artigianale e pensare Industriale‘.

”I mestieri artigianali, nella percezione comune, vengono ancora dipinti come il lascito di un passato ricco di tradizioni ma senza un futuro, senza credibili aspettative di sviluppo – ha sottolineato Marco Accornero, segretario generale dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano. – Spesso non vengono considerati una risorsa e invece, grazie proprio al loro radicamento sul territorio e alle culture locali, possono avere un ruolo sui mercati più ampi del sistema globale e globalizzato. E infatti, nonostante la crisi, il prodotto realizzato a regola d’arte è stato in grado di conservare la propria competitività: basta pensare che nel 2012 a Milano le aziende del settore abbigliamento sono aumentate rispetto all’anno precedente del 15,4%, dell’8,3% quelle che rientrano nella più ampia categoria delle creazioni artistiche e del 6,8% quelle del design.”

Qualche dato: nel solo 2012 il tasso di crescita delle piccole e medie imprese di design in Lombardia è stato pari al + 4,4%, registrando oltre 40o nuove imprese. E se la parte del leone spetta al design tecnico (1.432 imprese, il 30,2% italiano) Milano resta la regina della moda e del design industriale (1.191, 26,9% italiano).

Insomma l’artigianato made in Italy si conferma un antidoto potente a dispetto di crisi e crolli dei consumi. Per conoscerlo da vicino Brera Design District ha organizzato un percorso guidato tra le botteghe di Brera: una selezione di realtà d’eccellenza e botteghe storiche da riscoprire, magari aiutandosi con la G-maps, l’app multipiattaforma che farà da guida tra gli eventi della kermesse. Perchè tradizione fa sempre rima con innovazione.

Alessia CASIRAGHI

Quote rose e ambiente: a Milano si fa la differenza

Gianna Martinengo, Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano commenta una recente indagine su quote rose e ambiente: “Abbiamo voluto realizzare un’indagine per capire il rapporto tra i comportamenti femminili e l’attenzione all’ambiente. Per le milanesi emerge un quadro positivo, sia dal punto di vista dell’informazione che per le scelte quotidiane“. Si tratta di un’indagine della Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese 2010.

Il risultato è che Le donne milanesi sono attente al risparmio di acqua ed energia: circa il 90%  considera l’acqua del rubinetto potabile e il 67,9% la considera un bene poco costoso. Oltre  otto su dieci conoscono gli strumenti di riduzione dei consumi energetici nelle abitazioni come le lampadine a basso consumo, lo spegnimento completo degli elettrodomestici e la scelta di quelli a basso consumo energetico.

Il riciclaggio è un altro punto fondamentale, se quasi tutti gli intervistati riciclano carta e vetro è anche vero che la differenziazione non obbligatoria dell’umido viene praticata solo dal 43,3%. Le milanesi in città si spostano quotidianamente a piedi (45,3%) o in metro (43,8%), più che in auto (38,5%). Rispetto al resto della regione sono più virtuose perché il 19,6% utilizza la bicicletta, contro il 15,6% delle altre province.

Anche nella scelta dei beni per la cura della persona le donne sembrano attente. Il 39,4% acquista prodotti biologici per i capelli e il 48% per il corpo mentre l’attenzione all’impatto dei prodotti di pulizia della casa rimane limitato a circa un quinto delle intervistate. Le donne acquistano alimenti di stagione (96%) e comprando prodotti di provenienza italiana (92,5%) mentre il 63,2% sceglie prodotti a km zero per ridurre l’impatto ambientale. I prodotti equi e solidali  sono scelti dal 58,1% degli intervistati.

Per quanto riguarda l’agricoltura sono 813 le imprese femminili agricole a Milano e provincia, il 21% del totale del settore. Prevalgono le coltivazioni agricole con 792 attività, 17 nella silvicoltura, 4 nella pesca.