Redditometro: franchigia da 12mila euro

Le ultime novità sul Redditometro riguardano l’intenzione, da parte del Fisco, di introdurre una franchigia da 12mila euro l’anno di scostamento fra presunta capacità di spesa e reddito dichiarato.

Si attende, comunque, una circolare che possa chiarire tutti i dubbi ancora esistenti, e già evidenziati dall’Ordine dei commercialisti.

A rassicurare gli scettici, comunque, ha pensato Marco di Capua, vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate. Di Capua ha infatti confermato che il Redditometro punta a smascherare “forme di evasione spudorata e finti poveri”.
Inoltre, il Fisco sembra voler privilegiare, nei controlli, le spese effettivamente sostenute ma, in questo caso, emerge la questione dell‘onere della prova.

A questo proposito, esiste una recente sentenza della Cassazione che va incontro al contribuente: i dati statistici, o comunque non relativi a spese concrete, possono portare al massimo a una “presunzione semplice” di reddito, non a una “presunzione legale”.

Ma i dati statistici possono diventare un’arma a doppio taglio: se il Fisco si basa su essi, il contribuente si trova a dover dimostrare di non aver fatto qualcosa, c’è insomma un ribaltamento dell’onere della prova.
Sembra però che nella circolare sia previsto un accertamento da parte dei Fisco solo se quest’ ultimo è in possesso di prove concrete di spesa effettivamente sostenuta incompatibile con il reddito dichiarato.

Per questo, Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, mette in guardia sugli “inconvenienti che l’uso di informazioni non corrispondenti alla realtà economico-sociale può determinare in sede di applicazione di sofisticati strumenti di accertamento quali il nuovo redditometro”.

Vera MORETTI

Agenzia delle Entrate e del Territorio unificate

Con l’inizio del mese di dicembre si è avviata una nuova fase per l’Agenzia delle Entrate.
Dopo l’approvazione, da parte del Comitato di gestione, dell’incorporazione dell’Agenzia del Territorio, il nuovo assetto è partito l’1 dicembre.

Per far fronte ai cambiamenti previsti, sono stati nominati due vicepresidenti, ovvero Gabriella Alemanno, già direttore dell’Agenzia del Territorio, e Marco Di Capua, direttore centrale Amministrazione, Pianificazione e Controllo dell’Agenzia delle Entrate, che è stato confermato anche come direttore vicario.

E’ stato anche approvato un intervento di razionalizzazione delle strutture di governo che ha fatto confluire le quattro direzioni centrali del Territorio nelle tre direzioni centrali dell’Agenzia delle Entrate cui fanno capo tali attività.

Alla guida della direzione centrale Amministrazione, Pianificazione e Controllo è stato nominato Stefano Antonio Sernia, attualmente direttore aggiunto di quella struttura, affiancato dal direttore aggiunto Giuseppe Telesca, che prima era direttore centrale Pianificazione, Controllo e Amministrazione del Territorio.
Massimo Pietrangeli, invece, prima direttore centrale Risorse umane e Organizzazione del territorio, è stato nominato direttore aggiunto della direzione centrale del Personale.
Infine Roberto Egidi è diventato direttore aggiunto della direzione centrale Audit e Scurezza.

Le altre strutture del Territorio, competenti per le attività di missione, transitano nell’Agenzia delle Entrate, ma mantengono la loro attuale configurazione e le corrispondenti funzioni.

Vera MORETTI