Sergio Marchionne il manager più pagato d’Italia

Gli appelli che chiedono agli italiani di stringere i denti e di adeguarsi al clima di austerity, ormai abbondantemente recepiti, se non altro dalla concreta scarsità di contanti nel portafoglio, certo non sembrano destinati a tutti, né tantomeno ai manager delle grandi aziende.

Da una classifica stilata dal Sole 24 Ore, che segnala i 100 manager più pagati delle società italiane, emerge non solo che i loro stipendi sono distanti anni luce dai quelli dei loro dipendenti, ma che non hanno risentito per nulla della crisi, poiché, anzi, sono aumentati rispetto al 2011.

Tra le società quotate in Borsa, il primo classificato, ma c’era da aspettarselo, è Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, che ha guadagnato 47,9 milioni di euro complessivi, al lordo delle tasse, di cui 4,27 milioni come ad Fiat, 2,89 milioni come presidente della Fiat industrial, ma il grosso del guadagno deriva dalle azioni gratuite che gli sono state assegnate all’inizio del 2012, in base al piano del 2009.
Le azioni valevano 40,7 milioni di euro: in questo caso il premio ha superato di gran lunga il salario annuale.

Il numero uno di Fiat è seguito da Luigi Francavilla, il primo dei 4 manager di Luxottica che occupano i primi sei posti della classifica. Dal Sole 24 Ore: “Luigi Francavilla ha guadagnato 28,8 milioni di euro lordi, in larga parte plusvalenze e controvalore di azioni gratuite, i compensi monetari sono limitati a 799 mila euro”.

Al terzo posto Federico Marchetti, fondatore e azionista di Yoox, azienda bolognese che gestisce su internet negozi online per i grandi marchi di moda che ha guadagnato 22, 6 milioni di euro: in larga parte plusvalenze a fini fiscali.

Per trovare i manager pubblici, occorre scendere, ma non più di tanti, ed ecco l’ex ad della Saipem, Pietro Franco Tali con 6,94 milioni, l’ad di Eni Paolo Scaroni con 6,77 milioni e Fulvio Conti dell’Enel con 3,97 milioni.

Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, è “slo” 14esimo, con 5,7 milioni.
Il numero uno della Pirelli Marco Tronchetti Provera è 24esimo con 3,77 milioni di euro, 27esimo John Elkann con 3,42 milioni e 78esimo Diego Della Valle, patron della Tod’s con 1,64 milioni di euro.

Il presidente Mediaset Fedele Confalonieri è 33esimo con uno stipendio di 2.700 milioni di euro, seguito da Alberto Bombassei, presidente Brembo, con circa 20 mila euro in meno.
L’ad e dg di Intesa San Paolo, Enrico Cucchiani, è 38esimo con 2 milioni e 6.
Franco Bernabè di Telecom guadagna 2,4 milioni di euro e Flavio Cattaneo, Ad e dg Terna, poco meno: 2,356 milioni di euro.

Nei primi 100, sono solo due le donne: Giulia Ligresti, 67esima con 1,74 milioni di euro e Monica Mondardini, ad Espresso, 76esima con 1,64 milioni di euro guadagnati.
Marina Berlusconi, attualmente presidente Mondadori è oltre il 200esimo posto e ottava tra le donne con 634 mila euro.

Vera MORETTI

Pirelli rimane in Italia ma mira ad Est

Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, dopo aver deciso per la riconversione e la ripartenza, per la società, da Settimo Milanese, ha chiari gli obiettivi futuri per il brand.

Nonostante la direzione sia quella ovvia dei mercati emergenti dell’Asia, rotta preferita, grazie alle tante possibilità di business che quella zona offre, da tutti i più importanti marchi internazionali, Tronchetti Provera non ha voluto prescindere dall’Italia, paese in affanno ma, come ha sottolineato lo stesso presidente, “bellissimo ma complesso” tanto da sprecare le proprie opportunità.

Pirelli punta, in realtà, ai mercati di tutto il mondo, con la finalità di diventare sempre più di alta gamma. E l’Oriente è in grado di assicurare un’ascesa molto veloce e florida, anche grazie alle svariate possibilità di partnership che si profilano.
Ma ciò, ha precisato il numero uno di Pirelli, accade “solo se sei il più bravo e offri il servizio migliore. Così deve continuare a essere“.

Per quanto riguarda le probabilità, per lui, di uscire dal gruppo, Tronchetti Provera ha dichiarato che, ora, il suo desiderio maggiore “è completare il percorso che ho in mente. Abbiamo accelerato molto in questi tre anni. Nei prossimi, il mio compito sarà preparare il futuro senza di me. L`importante è andarsene un giorno prima che te lo dicano gli altri. Mia moglie e i miei figli hanno l`incarico preciso di avvertirmi, se non sarò io ad accorgermene“.

Tornando all’Italia, il presidente di Pirelli ha aggiunto:”le aziende italiane, Pirelli compresa, l`orgoglio di appartenere a questo Paese ce l`hanno. Ma sono trattate meglio all`estero. Come succede con tutte le cose di valore che abbiamo, dal turismo ai musei, sappiamo maltrattarci bene“.

Vera MORETTI