A Roma, inaugurato uno sportello per chiarimenti su questioni giuridiche

Grazie ad una collaborazione tra Roma Capitale e gli Ordini Professionali degli Avvocati, dei Commercialisti e dei Notai della città è stato aperto uno sportello gratuito al quale i cittadino possono rivolgersi per quesiti su tematiche giuridiche, legali e tributarie.

Alla presentazione del nuovo sportello, avvenuta il 17 aprile durante l’incontro pubblico tra professionisti e istituzioni “Gli Ordini professionali per Roma Capitale”, presso la Camera di Commercio di Roma, sono intervenuti:
Giancarlo Cremonesi, Presidente Camera di Commercio di Roma
Mauro Vaglio, Presidente Ordine degli Avvocati di Roma
Mario Civetta, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma
Maurizio D’Errico, Presidente del Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Roma, Velletri e Civitavecchia
Gianni Alemanno, Sindaco di Roma

Roma Capitale ritiene questi tre Ordini professionali essenziali per lo sviluppo dell’economia della città e la fornitura di servizi ad alto valore aggiunto ai cittadini ed alle istituzioni.

I notai si impegneranno, a seguito della costituzione di questo sportello, a fornire consulenza su materie attinenti all’acquisto di immobili, alla stipula di mutui, alle successioni e donazioni, alla famiglia, alla costituzione di imprese o società; gli avvocati sulle prestazioni professionali offerte dagli avvocati e sulle modalità di protezione dei diritti e degli interessi di fronte all’autorità giudiziaria e i commercialisti, su problematiche di natura aziendale, societaria e tributaria.

Lo sportello sarà attivo con cadenza settimanale, previa prenotazione, presso il Dipartimento Risorse Economiche di Roma Capitale, in Via Ostiense 131/L. Gli incontri avranno una durata di circa 20 minuti ciascuno e per l’appuntamento bisognerà chiamare il servizio “Chiama Roma” (tel. 06/0606).

Vera MORETTI

I dubbi dell’Odcec sul Redditometro

I dubbi che riguardano il nuovo Redditometro, che entrerà in vigore da marzo 2013, quando cominceranno i primi accertamenti, sono ancora molti e, al fine di districare questa complicata matassa, è stato predisposto un confronto tra l’Agenzia delle Entrate e l’Ordine dei Commercialisti di Roma.

Mario Civetta, presidente dell’Odcec di Roma, spera, in questo modo, di “assicurarsi che il Redditometro conduca a risultati aderenti alla realtà e rispettosi delle peculiarità delle singole fattispecie, onde consentire una piena difesa del contribuente in ossequio ai principi costituzionali che presidiano la parità delle parti in giudizio”.

La principale perplessità riguarda il metodo statistico su cui si basa il Redditometro, che rischia dunque di valutare un reddito diverso da quello reale sfociando negli stessi errori generati dai meccanismi non particolarmente virtuosi degli studi di settore.
Il Redditometro calcola infatti la capacità di spesa del contribuente basandosi su dati disponibili in anagrafe tributaria, medie Istat per le diverse tipologie familiari, analisi e studi socio economici.
Per le voci su cui sono disponibili entrambi i primi due elementi, si attribuisce al contribuente il valore più elevato.

Il rischio che la presunzione di capacità di spesa si allontani dalla realtà si può contenere limitando il ricorso a meccanismi statistici, a vantaggio di un’analisi dei dati certi di spesa: il Fisco potrebbe procedere partendo dai contribuenti le cui spese effettivamente riscontrabili si discostino eccessivamente dal reddito dichiarato.

Per questo, il vecchio Redditometro era preferibile, perché la norma precedente faceva scattare l’accertamento sintetico in caso di scostamento fra reddito complessivo risultante dalla determinazione analitica inferiore a quello attribuibile al contribuente in base a “elementi e a circostanze di fatto certi“.

Il nuovo Redditometro amplia i confini dell’accertamento sintetico ma bisogna capire con quali risultati questo cambio di impostazione si rifletterà nella pratica dei controlli.

Vera MORETTI