Draghi:”Il calo del Pil? Dipende dal basso livello di investimenti privati”

 

«Uno dei componenti del basso Pil italiano è il significativo debole livello degli investimenti privati, nonostante una ripresa dei consumi». Ne è convinto il presidente della Banca centrale Europea, Mario Draghi, che sottolinea anche come la ripresa economica nell’Eurozona proceda a ritmo moderato e disomogeneo fra i vari Paesi.

Nel dettaglio, i Paesi europei più impegnati nel fare riforme, stanno crescendo di più: «Quelli che hanno realizzato programmi convincenti di riforma strutturale stanno andando meglio di quelli che non lo hanno fatto o lo hanno fatto in modo insufficiente, è giunto il tempo di iniziare a condividere la sovranità a livello europeo anche per quanto riguarda le riforme strutturali» ha dichiarato al termine di un consiglio direttivo l’ex presidente del Financial Stability Forum ed ex Governatore della Banca d’Italia.

JM

 

Draghi: “Le esportazioni riprendono, risalgono i consumi”

In un’intervista al settimanale francese Le Journal du Dimanche il numero uno della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha fatto il punto sulla complicata situazione economica europea: «La Germania va bene, la Francia, l’Italia e la Spagna vanno meglio, l’Olanda meno e Grecia e Portogallo restano sotto pressione». Per il governatore, «la disoccupazione è sempre troppo alta ma sembra stabilizzarsi attorno a una media del 12%. L’anno prossimo, prevediamo un ritmo di crescita per la zona euro di 1,1% e dell’1,5% nel 2015».

Al ritorno della crescita, contribuiscono «diversi fattori», secondo il presidente della Bce. «La nostra politica monetaria – elenca Draghi – è rimasta accomodante dal 2011», poi «gli impegni che abbiamo preso sul futuro orientamento della nostra politica monetaria e la nostra decisione di novembre di abbassare il principale tasso direttore, per la seconda volta, a 0,25%. Le incertezze arretrano, e ciò dovrebbe contribuire a rilanciare gli investimenti e incoraggiare le banche a fare prestiti. Anche il potere d’acquisto è migliorato sotto l’effetto di un calo dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari».

JM