La promessa di Renzi: “Basta nuove tasse”

 

«Non ci saranno nuove tasse, anzi come abbiamo fatto con gli 80 euro, cercheremo di farlo per altre fasce. Ma va ridotta ulteriormente la spesa visto che si spendono 800 miliardi e sono troppi. Quindi ipotesi di tasse sulle pensioni o altro sono chiacchiere di agosto». Appena tornato sall’Iraq, il premier Matteo Renzi ha subito smentito le voci che nei giorni scorsi avevano ipotizzato la creazione a settembre di nuove imposte.

«Credo che alcune chiacchiere di agosto della politica – ha dichiarato il presidente del Consiglio – siano come le chiacchiere dei direttori sportivi sui giocatori, chiacchiere e chiacchiere poi però a fine campagna le notizie sono poche. Leggo di aspiranti politici, e anche i quotidiani, che sparano news in libertà solo per riempire i giornali d’agosto».

«Come in tutte le famiglie – ha concluso Renzi – potremmo stare un po’ più attenti: una famiglia a casa spenge la luce o rinuncia a una serata fuori, allo stesso modo anche il pubblico dovrebbe stare un pochino più attento e gestire meglio i denari. Ma questo non significa che ci saranno più tasse, anzi. E chi oggi parla di manovre, pensioni, parla di cose che non sono all’ordine del giorno».

JM

Vitale: “Renzi è nella direzione giusta, alle coperture ci penseremo”

 

Con una conferenza stampa che a molti ha ricordato una televendita, Matteo Renzi mercoledì sera dopo il voto sulla legge elettorale alla Camera ha annunciato i provvedimenti di «portata storica» dei prossimi mesi. Di ripresa economica e del nuovo esecutivo guidato dall’ex presidente della Provincia di Firenze abbiamo discusso con il vice-presidente del Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo e presidente della Rino Snaidero Scientific Foundation, Marco Vitale.

Dott. Vitale, dopo la conferenza stampa di ieri del premier Renzi, tra gli obiettivi che ha preannunciato quali sarà plausibile raggiungere?
Le indicazioni date da Renzi nella conferenza stampa di ieri sono tutte nella direzione giusta. Ma la cosa più importante è che, finalmente, è stato dato uno scossone alla cultura dell’immobilismo e della paura che ha bloccato la classe di governo della sinistra dopo Prodi. Questa cultura, però, resta fortissima e Renzi & Co. hanno bisogno della collaborazione del Paese per tramutare le promesse in fatti e le speranze in azione.

Tasse, lavoro e imprese, riuscirà Renzi a trovare le coperture necessarie per raggiungere gli obiettivi?
Che prima di fare qualcosa siano necessarie tutte le coperture fa parte della cultura dell’immobilismo e della morte. Nessuna impresa è mai nata avendo una copertura assicurata. La copertura viene dopo, come effetto di quello che si fa, se quello che si fa è giusto. Naturalmente non bisogna essere velleitari e irresponsabili, ma coraggiosi sì. Sulla capacità di bilanciare in una equazione responsabile le varie spinte, garante è il ministro Padoan. Personalmente ho molta stima e fiducia in Padoan. Confesso che è da parecchi anni che quando i nostri ministri economici dicevano sciocchezze io andavo a studiare i rapporti OCSE di Padoan. La possibilità di trovare nella gigantesca spesa pubblica e in quella minore ma comunque abnorme che misura il costo della politica, quei 50 miliardi di euro all’anno indispensabili per il risanamento vero della finanza pubblica, è fuori dubbio. Se Renzi & Co. ce la faranno resta da vedere. Ma incoraggiamoli. Per fare questo però sono necessarie anche innovazioni radicali nella gestione della contabilità pubblica: bisogna passare da dei budget di trascinamento alla metodologia delle zero budgeting. E bisogna eliminare non le province ma le regioni.

Il nuovo esecutivo riuscirà nell’impresa di ricostruire il Paese?
Un esecutivo che, come sintesi politica, guidi la ricostruzione del Paese, nella giusta direzione, è indispensabile e quello di Renzi, pur nella sua in parte salutare confusione, promette bene, ma il Paese deve ricostruirsi da se e non attendere di essere ricostruito da qualcuno. Prima di tutto deve porsi la domanda: vogliamo ancora stare insieme? Ogni costituzione si basa su una norma primordiale non scritta che dice: noi vogliamo stare insieme, vogliamo essere comunità, per questo ci diamo questa Costituzione. Per questo obiettivo ognuno deve dare il suo contributo.

Qual è il ruolo delle piccole e medie imprese nella ricostruzione?
E’ fondamentale, come sempre. Esse hanno bisogno di fiducia e incoraggiamento e di credito a condizioni normali. Ed hanno bisogno che le poche grandi imprese sopravvissute non approfittino (ENI, ENEL, Finmeccanica e poche altre) in modo improprio del loro potere monopolistico o quasi. Hanno anche bisogno di una fiscalità, strutturalmente più lieve di quella delle imprese di maggiori dimensioni, e di realizzare un salto nella loro cultura di governance, compito questo per il quale possono essere aiutate dai migliori consulenti.

Jacopo MARCHESANO

Fmi promuove Renzi, adesso viene il bello

«Abbiamo ascoltato attentamente l’intervento del nuovo premier Matteo Renzi, diamo il benvenuto ad alcune delle misure che ha toccato nel suo intervento in Parlamento nei giorni scorsi», ha affermato il portavoce del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Gerry Rice. L’agenda di riforme annunciata dal segretario del Partito Democratico è «molto gradita», adesso tuttavia l’istituto guidato da Christine Lagarde «aspetta altri dettagli sulle sue proposte» perché molte di queste «si inseriscono nelle riforme economiche e strutturali proposte nelle discussioni con il Fondo monetario internazionale negli ultimi anni».

Sempre secondo l’organizzazione composta dai governi di 188 Paesi «l’attuazione delle riforme è la chiave per la sostenibilità e la crescita dell’Italia», dove «l’enorme tasso di disoccupazione è ovviamente un problema pressante ed urgentissimo» e le «riforme del mercato del lavoro sono la chiave di volta, soprattutto la flessibilità nei contratti».

Parole, quelle del Fmi, probabilmente influenzate positivamente dal nuovo inquilino del ministero di via XX settembre, Pier Carlo Padoan, già apprezzato capoeconomista dell’Ocse, «un uomo molto rispettato quando era membro del board esecutivo del Fondo monetario internazionale»

Jacopo MARCHESANO

La profezia di Solange: “Renzi troppo esibizionista, potrebbe bruciarsi”

Dopo aver ascoltato il parere di importanti studiosi, presidenti di associazioni di categoria e politologi di fama internazionale, oggi INFOIVA  ha incontrato Solange, il sensitivo più famoso d’Italia, per un rapido commento sul nuovo governo insidiatosi negli scorsi giorni in entrambi i rami del Parlamento e soprattutto sul premier Matteo Renzi che con una spallata ha spodestato Enrico Letta da Palazzo Chigi.

«Renzi è un uomo estremamente intelligente che ha già dimostrato le proprie qualità comunicative, ma se non limerà il suo carattere forte dando un freno al suo esasperato esibizionismo, rischierà inesorabilmente di bruciarsi da solo» ha commentato il sensitivo corregionale del segretario del Partito Democratico.

«Dai successi alla Ruota della fortuna è passato velocemente, forse troppo, ad un’altra ruota non sempre così fortunata per i partecipanti: quella della politica italiana» ha concluso Solange, evidentemente indispettito da come Renzi sia salito in cattedra negli ultimi giorni attraverso le solite manovre di palazzo senza passare per la consultazione elettorale.

JM