La promessa di Renzi: “Basta nuove tasse”

 

«Non ci saranno nuove tasse, anzi come abbiamo fatto con gli 80 euro, cercheremo di farlo per altre fasce. Ma va ridotta ulteriormente la spesa visto che si spendono 800 miliardi e sono troppi. Quindi ipotesi di tasse sulle pensioni o altro sono chiacchiere di agosto». Appena tornato sall’Iraq, il premier Matteo Renzi ha subito smentito le voci che nei giorni scorsi avevano ipotizzato la creazione a settembre di nuove imposte.

«Credo che alcune chiacchiere di agosto della politica – ha dichiarato il presidente del Consiglio – siano come le chiacchiere dei direttori sportivi sui giocatori, chiacchiere e chiacchiere poi però a fine campagna le notizie sono poche. Leggo di aspiranti politici, e anche i quotidiani, che sparano news in libertà solo per riempire i giornali d’agosto».

«Come in tutte le famiglie – ha concluso Renzi – potremmo stare un po’ più attenti: una famiglia a casa spenge la luce o rinuncia a una serata fuori, allo stesso modo anche il pubblico dovrebbe stare un pochino più attento e gestire meglio i denari. Ma questo non significa che ci saranno più tasse, anzi. E chi oggi parla di manovre, pensioni, parla di cose che non sono all’ordine del giorno».

JM

La promessa di Renzi: “giù le tasse per le partite Iva”

Mentre nel pomeriggio di ieri nell’Aula di Montecitorio, il governo Renzi otteneva la fiducia sul decreto lavoro (344 sì, 184 no) che ha spaccato la maggioranza dopo le modifiche imposte in commissione dalla sinistra Pd al testo del ministro Poletti e i mal di pancia del Ncd, via Twitter arrivava l’ultima promessa al mondo del lavoro autonomo del premier: «ho preso un impegno serie e importante con le partite Iva, gli incapienti e i pensionati di proseguire il lavoro iniziato con i dipendenti di abbassamento delle tasse». 

Renzi ha anche ribadito quanto annunciato venerdì scorso poco dopo aver blindato il decreto Irpef: «lo Stato deve restituire qualcosa è sacrosanto, per la prima volta abbasseremo le tasse – ha spiegato il premier durante il #matteorisponde – e dopo le elezioni europee arriveranno anche gli 80 euro in busta paga, si tratta di una rivoluzione nel concepire il rapporto tra Stato e cittadini, non c’entra niente con la campagna elettorale».

A proposito di Europa, l’ultima battuta è sui fondi comunitari: “dobbiamo utilizzare meglio il denaro stanziato dall’Ue, che è tanto e spesso speso male. La settimana prossima faremo un incontro ad hoc. Ci rimango male se penso a come abbiamo buttato via i soldi che arrivavano dall’Europa. Se quei soldi sono stati spesi male, la colpa è dei politici italiani. Ma “della questione “ne riparleremo”.

Il vento è finalmente cambiato?

Jacopo MARCHESANO