Intesa Sanpaolo e Confindustria, accordo per le Pmi

 

L’accordo era nell’aria e nelle scorse ore è stato ratificato: Banca Intesa Sanpaolo e Confindustria hanno siglato un nuovo patto per mettere a disposizione delle piccole e medie imprese una vasta gamma di soluzioni di prestiti pari a 10 miliardi di euro, che va ad aggiungersi ai 35 miliardi stanziati in precedenza, per incoraggiare la crescita e la competitività del sistema imprenditoriale del nostro Paese.

Sarà Mediocredito Italiano, il polo per la finanza d’impresa di Intesa Sanpaolo, ad erogare per promuovere gli investimenti delle imprese finanziamenti, credito agevolato, leasing, factoring e consulenza per la finanza d’impresa.

Altri plafond riguarderanno i temi inerenti all’Expo, soprattutto agroalimentare e Made in Italy che saranno al centro dell’Esposizione Universale di Milano del prossimo anno, e le startup italiane a più alto potenziale di crescita.

JM

Fondo nazionale per le pmi

Per attuare in Italia l’iniziativa europea denominata Small Business Act, è stato istituito un fondo nazionale destinato alle imprese che depositano brevetti ma anche alle aziende che cercano di sviluppare quanto brevettato.

Si tratta di 57,9 milioni di euro messi a disposizione dalle banche che hanno aderito al progetto, come Unicredit Spa, Mediocredito Italiano Spa e Deutsche Bank.
Obiettivo di questo Fondo è aumentare la capacità competitiva delle pmi e farle beneficiare a pieno del sistema di proprietà industriale.

Per beneficare di questo finanziamento, le piccole e medie imprese possono essere ubicate su tutto il territorio nazionale e operare in un qualsiasi settore di attività economica, ad eccezione del settore della produzione primaria, della pesca, dell’acquacoltura e del settore carboniero.
Mentre escluse sono le imprese “in difficoltà” e le imprese che non hanno restituito agevolazioni godute per cui è stata disposta la restituzione dal ministero o che non siano in regola con quanto previsto dalla normativa comunitaria in materia di aiuti illegali.
Divieto di accesso anche per le imprese destinatarie, nei sei anni precedenti, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal ministero, ad eccezione di quelli derivanti da rinunce da parte delle imprese.

Per chiedere il finanziamento occorre contattare una delle banche selezionate.
Il Fondo nazionale per l’innovazione interviene riducendo il rischio dell’intermediario finanziario, che nelle intenzioni, potrà concedere credito a condizioni particolarmente vantaggiose.
L’incentivo fornito alle banche, per liberare risorse proprie da destinare alle pmi, è dato dalla costituzione di un pegno su un fondo monetario del Mse in favore di ciascuna banca selezionata. Questo potrà essere utilizzato per la copertura di eventuali prime perdite sul portafoglio di finanziamenti erogati alle pmi, fino a un importo massimo di 3 milioni di euro, con durata fino a 10 anni.

Le spese che possono essere coperte dal finanziamento sono tutte quelle idonee ai fini dell’immissione sul mercato di un bene o di un servizio che è stato brevettato. Pertanto sono finanziabili tutti gli investimenti materiali e immateriali connessi con la realizzazione del progetto di valorizzazione di quanto brevettato.
Il regolamento CE 800/2008 prevede che gli attivi immateriali devono essere utilizzati esclusivamente nell’impresa beneficiaria degli aiuti, essere considerati ammortizzabili, essere acquistati da terzi a condizioni di mercato, senza che l’acquirente possa esercitare il controllo sul venditore o viceversa, e figurare nell’attivo dell’impresa per almeno tre anni.

Vera MORETTI