Le pmi sempre più verso l’internazionalizzazione

Le piccole e medie imprese, per diverse ragioni, stanno ampliando i loro orizzonti oltre i confini di casa. Se, infatti, in alcuni casi per pesare il valore dei loro prodotti, specialmente se di qualità eccellente ma di nicchia, confrontandosi con mercati a minore intensità, spesso si tratta di una decisione quasi obbligata.
Se la crisi ha messo in ginocchio l’economia locale, infatti, molte pmi si sono salvate proprio rivolgendosi a mercati esteri e scegliere la strada dell’internazionalizzazione, e tuttora rimane una soluzione ottima se si vuole rimanere competitivi.

Per riuscire ad approdare sui mercati stranieri, occorre seguire leve strategiche che potrebbero davvero rivelarsi vincenti.
Bisogna comunque sapere quali sono gli aspetti da non tralasciare:

  • Termini contrattuali;
  • Fattibilità economica del progetto;
  • Conoscenza degli interlocutori e partner aziendali;
  • Attenzione ai flussi di cassa;
  • Evitare business poco chiari o illeciti;
  • Non accettare compromessi o scorciatoie;
  • Agire entro le regole del WTO;
  • Valutare potenziali problemi e apprendere dagli errori propri e altrui;
  • Limitare l’esposizione;
  • Essere presenti.

Prima di intraprendere l’avventura dell’internazionalizzazione, inoltre, è necessario effettuare un’analisi di mercato per capire dove è più conveniente dirigersi, e monitorare, tra gli altri aspetti, il livello di barriere d’ingresso, la dimensione e il tasso di crescita della domanda, la sensibilità del consumatore al prezzo, il livello di competizione e i futuri trend.

Anche il raggio d’azione è molto importante, poiché potrebbe rivelarsi più vantaggioso a questo proposito focalizzarsi sulle aree che abbiano maggior potenziale e tralasciare quelli che, al contrario, potrebbero non corrispondere alle aspettative, portando a scarso successo e a un inutile spreco di tempo e di denaro.

A proposito di denaro, si tratta ovviamente di un aspetto da non dimenticare, tenendo conto di tutti quei costi che sono legati al processo di distribuzione e vendita del cliente finale. Si comincia dal costo della spedizione, assicurazione compresa, fino ad eventuali tasse di importazione, e tutto ciò che c’è da sapere per non farsi cogliere impreparati.

Vera MORETTI

A settembre, bene l’export nei Paesi extra Ue

Le produzioni italiane sui mercati internazionali hanno fatto registrare dati positivi per il mese di settembre.
In particolare, buone notizie arrivano dalle esportazioni dirette al di fuori dell’Unione europea, che infatti sono cresciute del 4,1% rispetto al mese precedente e del 3,5% su base annua.

L’Istat, che ha condotto l’indagine e, di conseguenza, ha reso note queste cifre, sostiene che le vendite di beni strumentali sono incrementate dell’11,8% grazie ai trasporti su mezzi di navigazione marittima.

Anche le importazioni, tra agosto e settembre, sono tornate a registrare numeri con segno positivo (+3,4%), anche se rimangono negative su base annua (-0,4%) a causa della forte contrazione degli acquisti di energia, altrimenti la crescita sarebbe molto più consistente: +8,4%.

Nel complesso, l’avanzo commerciale registrato a settembre è stato di 1.533 milioni contro i 322 milioni di settembre 2013. Depurato dall’interscambio commerciale l’avanzo avrebbe raggiunto i 4,7 miliardi.

Vera MORETTI

Cresce l’export del settore manifatturiero

 

Il 2012 si chiude con il segno più per l‘impresa manifatturiera italiana: nel primo semestre dell’anno il 49,8% delle aziende del settore (vale a dire praticamente una su due) ha incrementato le vendite dei propri prodotti all’estero rispetto al 2011. Nel dettaglio ha aumentato le esportazioni il 51,5% delle imprese poco esposte sui mercati esteri (quota export inferiore 25% del fatturato), e il 47,4% delle aziende più esposte sui mercati esteri (quota di export superiore al 75%).

I dati sono stati resi noti da uno studio dell’Istat riguardante ‘La performance delle imprese manifatturiere sui mercati esteri’. L’export è cresciuto del 9% per le imprese meno esposte sull’estero, e solo dello 0,2% per quelle che esportano oltre tre quarti del proprio prodotto. La presenza di imprese in espansione raggiunge il 53,2% tra le unità che esportano nei paesi extra-Ue, contro il 44,8% tra quelle orientate ai mercati Ue.  Le frequenze più elevate di imprese in crescita si rilevano infatti tra le aziende che esportano in mercati come il Giappone, gli Stati Uniti e la Russia, mentre le più basse verso la Spagna e la Grecia.

Scendendo ancor più nel dettaglio, la frequenza delle unità in crescita è pari al 48,7% per le microimprese (1-9 addetti), al 49,9% per le piccole imprese (10-49 addetti), al 51,4% per le medie (50-249 addetti) e al 48,9% per le grandi. Dal punto di vista dei settori, le esportazioni sono aumentate nel 51,2% delle imprese  per quanto riguarda l’offerta specializzata, nel 49,4% per la manifattura tradizionale,   nel 49,3% nei settori a elevate economie di scala e nel 47,5% nelle imprese appartenenti ai settori ad alta tecnologia.

Da un punto di vista dimensionale, la migliore performance è realizzata dalle medie imprese (+1,9%), la peggiore dalle microimprese (-1,3%).

Un aiuto alle pmi per salvaguardare i loro prodotti all’estero

Le piccole e medie imprese che desiderano registrare il proprio marchio a livello comunitario e nazionale potranno contare su un finanziamento di 4,5 milioni di euro da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il bando è stato indetto dalla Direzione Generale per la lotta alla contraffazione-Ufficio italiano brevetti e marchi in collaborazione con Unioncamere e si pone come obiettivo quello di tutelare i prodotti delle pmi anche quando varcano i confini nazionali.
Ad ogni domanda corrisponderà un importo compreso tra 4 e 6 mila euro, con una copertura dell’80-90% delle spese ammissibili, che variano a seconda dei paesi ai quali ci si rivolge.
Nel caso in cui un’impresa presenta più di una domanda, le agevolazioni non supereranno i 15 mila euro complessivi.

Dove presentare le domande? Ci si deve rivolgere ad Unioncamere a partire dal 4 settembre 2012 e le risorse a disposizione verranno assegnate seguendo l’ordine cronologico di presentazione della domanda e fino ad esaurimento.
Chi volesse ricevere altre informazioni, può farlo contattando Unioncamere all’indirizzo e-mail infoimprese@progetto-tpi.it.

Vera MORETTI

Pordenone rilancia l’internazionalizzazione delle proprie imprese

Fino al 15 novembre 2012 le imprese pordenonesi potranno richiedere un aiuto in più per rilanciare il loro sviluppo verso i mercati esteri.

La Camera di Commercio propone, infatti, la nuova edizione del bando per l’assegnazione di voucher per la promozione dell’internazionalizzazione delle imprese della provincia, con l’obiettivo di sostenere la loro competitività compensando parte delle spese sostenute per la partecipazione ad iniziative di internazionalizzazione.

Dell’aiuto potranno beneficiare imprese, cooperative, consorzi e società consortili che parteciperanno ad una o più iniziative di internazionalizzazione – missioni, fiere, esposizioni estere – previste nel corso del corrente anno, organizzate dalla CdC di Pordenone – Azienda Speciale ConCentro o da altre CdC e/o loro Aziende Speciali congiuntamente alla CdC di Pordenone.

“Abbiamo stanziato 60 mila euro – spiega il Presidente Giovanni Pavan – che le imprese potranno utilizzare per servizi connessi alle iniziative di internazionalizzazione. Già nel 2011 il bando aveva riscosso un buon riscontro di richieste con 40 domande, alle quali avevamo risposto concedendo contributi per 113.400 euro. Sulla base di questi numeri abbiamo deciso di proseguire sulla medesima strada anche nel 2012 con questo primo stanziamento. É un’iniziativa fra l’altro che è partita tre anni fa dalla nostra Camera di Commercio e poi è stata fatta propria anche dalle altre Camere regionali, facendo diventare il voucher per l’internazionalizzazione uno strumento di sostegno condiviso del sistema camerale regionale”.

Le imprese potranno richiedere due tipi di voucher: il tipo “A”, dell’importo di 3.500 euro, a fronte di una spesa minima ammissibile da parte dell’impresa di 5.000 euro e il tipo “B”, dell’importo di 1.400 euro a fronte di una spesa minima ammissibile di 2.000 euro.

Il bando e la modulistica sono su questo link alla voce Agevolazioni e finanziamenti – bandi camerali 2012. Per informazioni contattare l’Ufficio Agevolazioni (tel. 0434381241, agevolazioni@pn.camcom.it). 

Fonte: camcom.gov.it

Le imprese sarde guardano lontano

di Vera MORETTI

Le piccole e medie imprese sarde guardano lontano e, per conquistare i mercati esteri, riceveranno incentivi per un totale di 4 milioni di euro messi a disposizione attraverso bandi di concorso che partiranno a breve.

Entro il mese di marzo, infatti, uscirà il primo che prevede voucher da 2 ai 10 mila euro, per un massimo di 10 mila euro ad impresa per aziende impegnate, tra gli altri, nei settori agroalimentare, energia e manifatturiero ed edilizia abitativa.
Obiettivo principale è aiutare le imprese negli aspetti riguardanti aspetto promozionale e di aggregazione, indispensabili se si pensa ad un’espansione verso altri mercati.

Delfina Spiga, direttore ai Servizi Affari generali e promozione dello sviluppo industriale dell’assessorato regionale all’Industria, ha infatti annunciato: “A maggio è prevista una missione in Brasile a cui hanno fatto richiesta di partecipazione 35 imprese sarde“, occasione imperdibile alla quale non è possibile farsi trovare impreparati.

Inoltre, entro il mese di aprile saranno pubblicati altri due bandi che offriranno agli imprenditori contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese e, per avvantaggiarli, oltre agli incentivi, verrà aperto lo sportello Sprint Sardegna.
Di cosa si tratta? In pratica, è uno strumento ad hoc per promuovere lo sviluppo degli scambi e l’internazionalizzazione del sistema imprenditoriale regionale, ma anche per agevolare l’accesso ai servizi assicurativi e finanziari.

L’idea di questo sportello è nata perché è emersa una effettiva mancanza di finanziamenti e informazione, confermata anche da Anna Maria Forte vice direttore generale politiche di internazionalizzazione e promozione scambi del ministero dello Sviluppo Economico: “Vogliamo capire le esigenze delle imprese attraverso il sistema camerale in modo da fare bandi mirati. Ma non esistono solo gli incentivi regionali. Ci troviamo in un sistema economico in recessione, l’ancora di salvezza è l’export“.

Nonostante la crisi, infatti, le esportazioni sono aumentate del 9,5% verso i paesi dell’Unione europea e del 14,9% fuori dall’Unione, dove India, Cina e Russia la fanno da padroni. Segnale che il Made in Italy piace anche al di fuori della moda.

I bandi sono disponibili sul sito Sviluppoeconomico.gov.it nella sezione internazionalizzazione.