Mercatini di Natale, non sempre un business

I mercatini di Natale sono un’occasione irrinunciabile per gli artigiani di tutta Italia per mettere in mostra e vendere i propri prodotti tipici. Un’occasione che si moltiplica e che fa sì che i mercatini di Natale, da fenomeno tipicamente nordeuropeo e, in Italia, circoscritto all’area alpina, siano diventati ormai diffusissimi da nord a sud.

Lo ha certificato Jfc Tourism & Management, società che si occupa di consulenza e marketing turistico che ha censito 574 mercatini di Natale in tutta Italia e che ha stimato un numero di visitatori di circa 12 milioni di persone. Ma, contrariamente a quanto si pensa, tanta abbondanza di offerta non si tramuta in fatturato per artigiani e commercianti.

Secondo Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile di una ricerca sui mercatini di Natale in Italia, “l’incremento del numero dei mercatini di Natale non porterà un pari aumento di fatturato, che subirà una riduzione pari a 7 milioni di euro rispetto allo scorso anno, assestandosi a complessivi 759 milioni. Nello specifico è interessante notare i dati in positivo per il settore ospitale (+4,7%) e per quello della ristorazione e dei bar (+2,9%)”.

Verificando la diffusione territoriale dei mercatini di Natale nelle diverse regioni italiane il Piemonte è quella che ne ospita il maggior numero, con il 17,2% sul totale nazionale (dal 18,7% dello scorso anno); seguono la Lombardia (11,5% contro il 12,3% del 2013), il Veneto (8,4% contro 7,9%), Liguria (7,5%, contro 7,7), Emilia Romagna (7,1%, contro 6,3%), Campania (6,3% contro 5,4%) e Toscana (5,6% contro 5,2%).

Fuori da questa classifica le regioni principe dei mercatini di Natale, ossia il Trentino e l’Alto Adige, che pur ospitandone un numero minore fanno storia a sé e non hanno rivali. Solo il sistema di queste due regioni li rende degli strumenti formidabili per generare valore economico in ambito turistico, grazie al fatto di essere delle vere attrazioni e di contare su una rete di ricettività in grado di dare ospitalità a un numero impressionante di turisti ed escursionisti che vi si recano proprio perché attratti dai mercatini di Natale.

Tornando ai numeri, Jfc rileva che la durata media dei mercatini di Natale è di 9,7 giorni e che a ogni mercatino partecipano in media 47 espositori, per un totale nazionale di 26.978. Dato da non trascurare è che il numero dei visitatori previsto per i mercatini di Natale sarà di circa 15 milioni 982mila italiani, in quanto molti di loro ne visiteranno più di uno: il 21,6% due, il 10,1% tre, l’1,8% visiterà più di tre.

Camera con vista… Cracovia, grazie

Giù le città d’arte, troppo costose per i turisti italiani e sempre meno richieste dai vacanzieri del Bel Paese. Su i prezzi degli hotel in montagna, la stagione quasi lo impone. Dove andare, se ci si vuole concedere un fine settimana in tranquillità? Puntare sulla Polonia.

Sarà la crisi ad aver portato ad un calo delle città d’arte fra la scelta di una gita fuori porta? O più semplicemente sarà che, di stare nelle metropoli, non se ne può più?

A conti fatti, anzi, fatti dall’indice prezzo hotel (tHPI) di novembre del portale di comparazione hotel www.trivago.it, nonostante “il ponte di Ognissanti” e il clima pre-natalizio, il listino alberghiero delle principali città europee ha segnato una flessione del 12% rispetto ad ottobre 2011.

In pratica, il costo medio di weekend fuori porta si attesta sui 112 euro, registrando una particolare sofferenza da parte di città “insospettabili” come le sempre gettonatissime Venezia (-44%), Roma (-31%) e Firenze (-30%).

Dove punta il turismo, allora? Le destinazioni più “care” restano Ginevra e la City londinese, dove per spendere una notte si dovrebbero sborsare ben 228 euro – 205 euro, in media. Ma Cracovia è tutta un’altra cosa: qui un soggiorno costa in media 59 euro, ed il 23% in meno rispetto ad quanto si sarebbe speso un mese fa).

Che sia arrivato il tempo di dare l’addio ai monti?

Non per i patiti di sci (la stagione è alle porte): nonostante i listini “su”, Livigno resta la città più ricercata del momento con un costo medio di 125 euro (+28% di ottobre) e segnano vistosi aumenti anche Cervinia (123€, +24%), Courmayeur (208€, +14%), Cortina d’Ampezzo (144€, +7%), Madonna di Campiglio (108€, +5%).

Chiudiamo con le città dei tradizionali mercatini di Natale.

Secondo Ansa.it registrano un “andamento altalenante” con “Trento e Bressanone endenzialmente stabili e costano rispettivamente 89 e 145 euro di media a notte. Sensibile riduzione (-11%) delle tariffe a Merano dove un soggiorno si attesta sui 155€, mente cali più ridotti si registrano ad Arco (89€, -4%) e Bolzano (136€, -3%)”.

Come dire. Quasi quasi quest’anno è meglio rimanere a casa.

Paola Perfetti