Automotive, vendite giù ad agosto

Nonostante il trend su base annua resti positivo, ad agosto si ferma la crescita del mercato dell’auto con le immatricolazioni in calo del -0,2% rispetto all’anno scorso. Solo la neonata Fiat Chrysler Automobiles ha immatricolato nel mese appena conclusosi quasi 15 mila vetture (il 6,9 per cento in meno rispetto all’anno scorso), per una quota del 27,6 per cento, -2 per cento in confronto allo stesso mese del 2013, ma in crescita di 0,3 punti percentuali rispetto a luglio 2014.

«Il calo delle immatricolazioni in agosto è stato con ogni probabilità influenzato anche dall’annuncio dato dal ministro Lupi a fine luglio sull’intenzione del Governo di adottare incentivi sotto forma di agevolazioni fiscali a favore degli acquirenti di auto nuove secondo una formula ispirata a quella adottata per le ristrutturazioni edilizie – ha spiegato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor (Csp) – ed è noto che l’annuncio di incentivi non seguito immediatamente dalla loro adozione ha un effetto depressivo sulla domanda in quanto molti potenziali acquirenti rinviano decisioni di acquisto già maturate per poter beneficiare degli incentivi».

JM

 

Negozi in calo nel settore automotive

Tra i temi affrontati durante l’ultimo Automotive Dealer Day, svoltosi tra i padiglioni di Veronafiere tra il 20 e il 22 maggio, c’è anche quello della crisi che ha causato un calo dei punti vendita del settore, i cui numeri sono stati analizzati da Quintegia.

Per la precisione, i negozi legati all’automotive sono diminuiti dell’11,9% solo nell’ultimo anno, a fronte di una perdita complessiva delle immatricolazioni del 7,3%.
A beneficiare di questi dati negativi sono le concessionarie che sono riuscite a sopravvivere alla crisi, che solo nei primi tre mesi del 2014 hanno registrato, al contrario un aumento delle vendite per mandato del 16%.

Il calo strutturale delle reti distributive riguarda anche il numero degli imprenditori (-12,4% nell’ultimo anno) e ancora di più le ragioni sociali (-12,4% nel 2013 e -50% negli ultimi 12 anni), mentre se la passano meglio i franchise point e i mandati (-9%).

La situazione è stata illustrata da Quitegia: “Se da un lato la perdita di imprenditori e addetti è un dato molto negativo ed è l’effetto del perdurare della crisi, dall’altro stanno lievemente emergendo gli effetti positivi di una concentrazione delle reti per i concessionari che sono rimasti nel business. Nel primo trimestre di quest’anno infatti le vendite medie per punto vendita e per mandato riferite al canale privato sono aumentate di circa il 10% mentre complessivamente (privati e business) la crescita è del 16%, a fronte di un incremento del mercato immatricolazioni del 5,8%”.

Vera MORETTI