Vacanze: albergo o casa?

Immobiliare.it ha rilevato che gli italiani scelgono sempre più di trascorrere le ferie in una casa per le vacanze. La necessità di risparmiare però porta a orientarsi verso offerte differenti rintracciate soprattutto sul web. Tra queste spiccano alberghi economici.

Secondo l’analisi di Immobiliare.it l’incremento delle ricerche di case per le vacanze in zone di turismo classiche o con soluzioni tradizionali è cresciuto nell’ultimo anno del 15%, ma se si guarda alle mete di turismo alternativo l’incremento è arrivato, in media, al 44%.

Ecco alcuni degli esempi rilevati dal portale: scegliere una dimora d’artista nell’entroterra catanese dove la proprietaria-pittrice offre ai suoi ospiti tele, cavalletto e pennelli per un corso di pittura en plein air (prezzo: da 864 euro a settimana). Si può soggiornare in provincia di Teramo, in una villa divisa in appartamenti e inserita all’interno di un parco botanico con oltre 40 specie vegetali differenti (prezzo: da 300 euro a settimana), ma anche ad Arezzo, in una suite totalmente indipendente ricavata in un mulino seicentesco (prezzo: da 600 euro a settimana).

Ottime le opportunità anche per chi si affida al last minute, con risparmi che arrivano anche a diverse centinaia di euro a seconda della proposta.

Secondo la FIPE gli italiani a casa ad Agosto sono 35 milioni

Secondo una ricerca commissionata ad Axis Research, sono quasi tre milioni in più dello scorso anno gli italiani che questa estate non partono in vacanza. Anche per Ferragosto si registra un calo. Per risparmiare gli italiani stanno a casa o si concedono una sola vacanza.

Solo il 25% degli italiani ha fatto quest’anno una vacanza prima dell’estate e oltre 35 milioni di non hanno ancora fatto e non faranno vacanze estive: 2,8 milioni in più dell’anno scorso. “Questa indagine – commenta il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani – ci dice che si torna alla monovacanza, dalla durata media di massimo due settimane complessive, così da sfruttare le economie di scala, almeno per quanto riguarda il costo del viaggio. Non sono belle notizie per un settore, il turismo, che non beneficia di alcun genere di sostegno economico“.

Chi parte soggiornerà nel 45,5% dei casi in alloggi privati (in affitto, di proprietà, di parenti e amici oppure in bed & breakfast o in barca), mentre il 42,9 lo farà in strutture ricettive collettive (hotel, villaggi turistici o campeggi, in crociera). “Insomma – conclude Stoppani, – la crisi ci sta restituendo un nuovo consumatore, più razionale e attento al giusto rapporto qualità/prezzo e al proprio benessere. C’è poi chi ha seri problemi economici come i cassaintegrati che non riescono a concedersi la vacanza. E anche il tempo non ha incoraggiato le partenze. Si è così dato un taglio ai divertimenti più costosi. Solo apparentemente un passo indietro ma, invece, un ponte interessante per un futuro diverso e, forse, più sostenibile“.