In tutta Italia si potranno decidere orari e giorni di chiusura dei negozi

Manca poco al via libera per la liberalizzazione degli orari di apertura al pubblica dei negozi al dettaglio. Fin’ora il regolamento vigeva solo nei centri artistici e turistici. La misura è stata proposta dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che l’ha vigorosamente difesa in un’intervista a ”Libero” affermando di non riuscire a ”capire” le obiezioni di alcune associazioni di categoria e sindacati su quella che è ”una vera e propria rivoluzione liberale, qualcosa che in questo Paese nessuno era riuscito a fare”.

Il governo – continua la Brambilla – deve prima di tutto rispondere alle richieste dei cittadini e pensare alla competitività del Paese. Ovunque funziona così. E l’Italia non può restare indietro soprattutto nel particolare momento economico che stiamo vivendo. Come si fa a criticare una norma che in una situazione di crisi fa crescere l’offerta e di conseguenza anche la domanda? Rimettiamo in moto un circolo virtuoso che parte dai consumi e dà impulso all’economia e all’occupazione“.

A breve è previsto un tavolo con i sindacati per dar vita ad una concertazione necessaria per porre in essere la nuova normativa senza disguidi.

Mirko Zago

I consumatori vogliono negozi aperti anche la domenica

L’Ipsos, per conto del Ministro del Turismo, ha svolto una indagine d’opinione su un campione di mille persone chiedono l’opinione sull’eventuale apertura dei negozi di domenica. Il 78% di consumatori italiani sarebbe d’accordo, percentuale  che aumenta fino all’82% tra i «responsabili degli acquisti», ma che si riduce al 76% per i residenti in un Comune a vocazione turistica e a 65% degli abitanti nelle grandi città. Solo il 26% sarebbe contrario all’estensione della proposta in tutti i Comuni italiani.

Tra tutti gli intervistati sono i lavoratori a esprimere maggiore contentezza per la proposta. L’apertura in orari extra o domenicali agevolerebbe infatti questa categoria.

Il ministro Brambilla ha voluto che la liberalizzazione delle aperture domenicali e della mezza chiusura infrasettimanale (almeno in via sperimentale), in Comuni a vocazione turistica e città d’arte, diventasse legge dello Stato, con una precisa norma nella manovra sui conti pubblici votata nei giorni scorsi. Le associazioni del commercio l’avevano accolta molto tiepidamente in quanto arrecherebbe non pochi problemi ai dipendenti.

Resta critico il presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli, secondo il quale «è inaccettabile che un provvedimento del genere si sia fatto senza consultare le organizzazioni del commercio e dei servizi, ed è assai discutibile perché c’è un’invasione di campo rispetto alle Regioni».

 

3,6 miliardi in sostegno alle imprese turistiche

Il ministro del turismo Michela Brambilla ha presentato alcuni giorni fa il progetto di finanziamento denominato “Italia&Turismo“.  Si tratta di un piano di aiuto non solo per le strutture ricettive, le agenzie di viaggio, i tour operator, ma anche le imprese della ristorazione, gli stabilimenti balneari, e ogni altro tipo di soggetto economico coinvolto nel settore.

La dotazione è ricca, si tratta di 3,6 miliardi di euro con il coinvolgimento di 8 isitituti di credito: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Gruppo Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro e Banco Popolare dell’Emilia Romagna per un totale di 20mila sportello che ben coprono l’intero territorio nazionale.

I finanziamenti permetteranno alle imprese tursitiche di potenziare la loro offerta, migliorando i servizi e aumentando la qualità. Nella stessa direzione vanno i “Buoni Vacanza” che permettono alle famiglie meno abbienti di poter ricevere una parte di finanziamento del pacchetto vacanza (fino al 40%) per viaggiare in Italia in periodi di media e bassa stagione.

Felici le associazioni di categoria appartenenti a Confindustria, Confcommercio, Confesercenti che reputano il progetto fondamentale per la ripresa di un settore chiave per l’economia italiana. Bernabò Bocca, presidente di Confturismo, ha sottolineato che “stiamo facendo del nostro meglio, il turismo e la cultura sono quello che il Paese ha. Il futuro di un Paese va basato sulle carte importanti che si hanno nel mazzo, queste solo le carte più alte“.

Turismo, in arrivo quasi 4 miliardi di finanziamenti

Tre miliardi e 615 milioni di euro a disposizione delle imprese del turismo per sostenerle e promuovere la competitività del settore. Si tratta dello stanziamento previsto dal progetto Italia&Turismo, realizzato dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, e presentato nei giorni scorsi a Palazzo Chigi con i rappresentanti di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Gruppo Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro e Banco Popolare dell’Emilia Romagna. Il finanziamento è destinato alle imprese turistiche così come definite dalla Riforma del turismo da poco diventata legge, quindi non solo le strutture ricettive, le agenzie di viaggio, i tour operator, ma anche le imprese della ristorazione, gli stabilimenti balneari, e ogni altro tipo di soggetto economico attivo nel settore.

Gli oltre 20mila sportelli degli otto istituti di credito firmatari, insieme ai consorzi di garanzia fidi delle associazioni di categoria appartenenti a Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, saranno a disposizione delle imprese turistiche per supportarle nelle operazione di investimento e consolidamento. Bernabò Bocca, presidente di Confturismo, ha sottolineato che “stiamo facendo del nostro meglio, il turismo e la cultura sono quello che il Paese ha. Il futuro di un Paese va basato sulle carte importanti che si hanno nel mazzo, queste solo le carte più alte“.

Turismo: no alla tassa di soggiorno. Parola di Ministro.

È da tempo che si discute sull’eventualità di inserire una tassa di soggiorno a carico dei turisti. Adesso tra i sostenitori del “no”, ad auspicare che l’attuazione della tassa in questione non trovi concreta attuazione arriva anche un testimonial d’eccellenza: Michela Vittoria Brambilla. Infatti anche il Ministro del Turismo, l’On. Brambilla, a margine dell’assemblea di Federalberghi, ha dichiarato che “sarebbe un errore grave tassare il turista ed inoltre sarebbe una tassa iniqua perché colpirebbe un solo segmento”. Certo, qualora dovesse essere introdotta qeusta tassa di soggiorno, il turismo si troverebbe davvero in balia di una politica schizofrenica, che soltanto qualche mese fa, concedeva i buoni-vacanza per agevolare il settore ed incentivare le famiglie.