Cartelle fiscali, imprese, pensioni e scuola: tutte le novità in arrivo con la legge di Bilancio 2022

Dopo il via libera finale al Senato, domani 23 dicembre arriverà alla Camera il disegno di legge di Bilancio 2022 con il voto di fiducia atteso per il 28 dicembre.  Tante le novità sulle cartelle fiscali, tasse, imprese, pensioni e scuola attese all’approvazione. Gli ultimi emendamenti hanno portato novità su vari con lo stop all’Iva per il Terzo settore fino al 2024 e il prolungamento dello stop alla tassa sui tavolini degli esercizi commerciali.

Cartelle esattoriali, più tempo per pagarle: 180 giorni per quelle notificate fino a marzo 2022

Ci sarà più tempo per pagare le cartelle esattoriali notificate dal 1° settembre 2021 al 31 marzo 2022. Il termine per il pagamento slitta a 180 giorni dai 150 previsti dal decreto legge numero 146 del 2021 (decreto Fisco-lavoro). Congelata fino a fine marzo prossimo anche la tassa sui tavolini. La novità riguarda bar, ristoranti e anche commercianti ambulanti. Il governo è andato incontro alle categorie danneggiate dalle chiusure dovute all’emergenza Covid. Fino al 2024 non verrà applicata l’Iva al Terzo settore. Il relativo emendamento sterilizza, dunque, per due anni la norma che sottopone all’Iva associazioni e società del Terzo settore.

Piani di risparmio e scuola: le novità per il 2022

La legge di Bilancio 2022 porterà benefici per i Piani individuali di risparmio (Pir). L’attuale misura assegna il credito di imposta ai piani di risparmio costituiti a partire dal 1° gennaio scorso per gli investimenti effettuati durante tutto l’anno in corso. Le modifiche attese dalla legge di Bilancio 2022 prevedono che tra gli investimenti che generano i crediti di imposta siano inclusi anche quelli del prossimo anno. Si abbassa la percentuale del credito di imposta che passa dal 20% al 10% sugli investimenti. Il beneficio può essere utilizzato entro 15 anni (e non più 10). Sulla scuola le novità più importanti riguardano gli esami di terza media e di maturità: si prevedono delle prove “light” in ragione delle difficoltà dettate dall’emergenza sanitaria. Spetterà al ministero dell’istruzione adottare le relative misure per valutare l’apprendimento degli esaminandi.

Finanziamenti agli enti locali: soldi a Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Torino e Città metropolitane

Sul fronte degli enti locali sono previsti aiuti a specifiche città. Il governo stanzierà 2,68 miliardi di euro nei prossimi 20 anni a favore di Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Torino e Città metropolitane per coprire i disavanzi maggiori di 70 euro per abitante. A Napoli andranno i maggiori finanziamenti (1,3 miliardi di euro). Il calcolo sulle città beneficiare è fatto sui dati del 2020. Si tratta di una misura di risanamento dei bilanci delle città sottoposta al patto tra il Presidente del Consiglio e i relativi sindaci. L’accordo arriverà a febbraio. Ma le città che beneficeranno dei finanziamenti dovranno procedere con più tagli e maggiori tasse, tra le quali anche l’Irpef oltre il limite dello 0,8%.

Emergenza abitativa, non ci sarà il fondo per gli sfratti ma arriva quello sugli immobili occupati abusivamente

Non ci sarà il fondo che avrebbe indennizzato (del 50% sul canone di locazione) i proprietari di immobili danneggiati dalle misure di emergenza adottate durante la pandemia che impedivano lo sfratto. Tuttavia, 10 milioni di euro verranno stanziati per indennizzare i proprietari che non possono utilizzare i propri immobili residenziali perché occupati abusivamente.

Pensioni, gli edili possono uscire con 32 anni di contributi a 63 anni

Novità per le pensioni, in particolare per la misura dell’anticipo pensionistico Ape sociale. Gli edili potranno beneficiare dell’uscita agevolata a 63 anni con 32 anni di contributi (rispetto ai 36 richiesti per tutte le altre categorie di lavoratori impiegati in mansioni gravose). Ammessi tra i gravosi anche i ceramisti.

Imprese, più difficile licenziare ma sale l’importo del Microcredito

Novità sono attese anche per la cessazione dell’attività delle imprese di almeno 250 dipendenti e che intendano chiudere uno stabilimento con non meno di 50 dipendenti. Le imprese dovranno comunicare ai sindacati, alle regioni interessate, ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico e all’Anpal entro 60 giorni un piano per evitare ricadute ai dipendenti. Enti e ministeri avranno 30 giorni per il tavolo e decidere sul piano presentato dall’azienda. In caso di mancata comunicazione per iscritto, l’azienda potrà subire una multa di 3.282 euro per ogni dipendente. A favore delle imprese arrivano buone notizie sul Microcredito: le società a responsabilità limitata potranno beneficiare della misura. Il finanziamento è stato elevato da 40 mila euro a 75 mila.

Bonus acqua e tv, confermati i contributi

Confermato il bonus acqua fino a tutto il 2023. Il beneficio consiste in un credito di imposto del 50% si costi sostenuti per acquistare e installare sistemi di mineralizzazione, filtraggio, aggiunta di anidride carbonica e raffreddamento. Altri 68 milioni di euro arriveranno per il bonus tv e per l’acquisto del decoder. I pensionati con almeno 70 anni e non più di 20 mila euro di Isee potranno ricevere a casa da Poste Italiane un nuovo decoder gratuitamente del prezzo limite di 30 euro.

Microcredito a sostegno delle nuove Pmi: cos’è e come è stato esteso alle donne vittime di violenza

Il microcredito a sostegno della nascita delle nuove piccole e medie imprese sta diventando sempre più una realtà consolidata nel mondo dei finanziamenti. In più, il microcredito alle Pmi sta crescendo anche grazie alla stretta collaborazione tra soggetti pubblici e privati. Le banche offrono una serie di servizi a soggetti altrimenti “non bancabili“, ovvero che non potrebbero ricevere il necessario sostegno per la creazione di una nuova impresa. Infine, il recente protocollo di Microcredito di Libertà ha esteso la possibilità di finanziamenti che possono essere richiesti dalle donne vittime di violenze.

Microcredito a favore di imprenditori e Pmi, che cos’è?

Il microcredito a favore degli imprenditori e per la nascita di nuove piccole e medie imprese si configura, nell’ottica dei finanziamenti, come un mutuo chirografario. Le condizioni applicate possono avere nell’ordine:

  • una durata del mutuo che può arrivare a 84 mesi;
  • l’importo del credito fino a 40 mila euro;
  • un importo maggiore del mutuo, fino a 50 mila euro, nel caso in cui i pagamenti avvengano con puntualità. In particolare, si verificano quelli effettuati nelle ultime sei mensilità e i risultati raggiunti dalla nuova impresa.

Investimenti Microcredito alle Pmi e possibilità di accedere agli strumenti di garanzia

Le possibilità offerte dal microcredito alle piccole e medie imprese sono ampliate anche dall’accesso alla garanzia pubblica. Chi beneficia delle opportunità di finanziamento può accedere al Fondo di garanzia per le Pmi. La misura massima prevista dalla legge per la garanzia è pari al 90% del finanziamento. A sostegno delle piccole e medie imprese, l’Ente nazionale per il Microcredito non solo favorisce l’accesso al credito, ma offre anche vari servizi che vanno dalla ricerca alla formazione, dall’assistenza tecnica alle buone pratiche per potersi avvalere della rete di banche che offrono finanziamenti.

Microcredito di Liberà per le donne vittime di violenza: in cosa consiste?

Il 3 dicembre 2021, il ministro per le Pari Opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, l’Associazione bancaria italiana (Abi), la Federazione italiana delle Banche di Credito cooperativo e Casse Rurali (Federcase), l’Ente nazionale per il Microcredito e la Caritas Italiana hanno sottoscritto un protocollo di intesa per il Microcredito di Libertà.  Si tratta di uno strumento finanziario per l’emancipazione economica delle donne che abbiano subito violenza e che mira anche a favorire le richieste di finanziamento per far nascere nuove imprese a conduzione femminile.

Microcredito di Libertà delle donne, la garanzia offerta dallo strumento

Il Microcredito, inoltre, si propone come obiettivo quello dell’abbattimento del Taeg sui finanziamenti, sia che si tratti di microcredito di impresa, che di quello “sociale”.  In casi di finanziamento di Microcredito sociale, la garanzia sale al 100%. A prevederlo è un nuovo fondo di garanzia istituito dal Dipartimento delle Pari Opportunità con una dotazione di partenza di 3 milioni di euro (Fondo di Garanzia per il Microcredito di Libertà).

Microcredito, quali sono i sostegni offerti dalle banche alle piccole e medie imprese?

Partner del microcredito per il sostegno alle nuove piccole e medie imprese, sia nelle formule tradizionali che nel nascente aiuto alle donne vittime di violenza, sono gli istituti bancari. Il gruppo Intesa Sanpaolo offre la possibilità dello strumento Finanziamento Microcredito Imprenditoriale. Si tratta di finanziamenti erogati a favore delle nuove Pmi. Finora, nei numeri, lo strumento ha sostenuto circa 3.500 progetti per un totale di 78 milioni di euro erogati.

Microcredito, i servizi offerti da Unicredit a sostegno delle piccole e medie imprese

Il servizio Microcredito offerto da Unicredit è più recente ed è partito dallo scorso mese di settembre. Le possibilità di finanziamento mirano a realizzare progetti di micro imprese sociali. Finora sono stati concessi 4.819 prestiti per un complessivo di finanziamenti pari a circa 99 milioni di euro. Circa un terzo dei finanziamenti è andato a donne imprenditrici. I giovani under 35 risultano destinatari di una buona parte dei finanziamenti Microcredito. Bnl del gruppo Bnp Paribas sta erogando finanziamenti Microcredito soprattutto a giovani interessati ad aprire nuove attività nei settori dell’artigianato, del commercio, della ristorazione e dei servizi privati.

Quante opportunità offre il Microcredito per la nascita di nuove piccole e medie imprese?

Dai dati sulle richieste di microcredito per la nascita di nuove piccole e medie imprese relative all’anno 2021, emerge quale sia l’andamento della domanda di finanziamenti. In particolare:

  • in totale le richieste di Microcredito agli istituti bancari che aderiscono alla convezione nel 2021 sono risultate essere 9.704;
  • le consulenze fornite dagli sportelli territoriali e dagli agenti sono state 3.939;
  • nel 2021 le donne hanno chiesto crediti per far nascere nuove imprese nel 41% delle pratiche rispetto al 59% degli uomini;
  • la fascia di età per la quale le richieste siano state maggiori è quella dai 15 ai 39 anni (per il 62% delle domande). Il restante è di nuovi imprenditori dai 40 agli 83 anni;
  • la nazionalità dei richiedenti è per il 92% di cittadini italiani e per il restante estera.

Accordo tra Ente Nazionale per il Microcredito e Gruppo BPER Banca

L’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) e il Gruppo BPER Banca hanno siglato nei giorni scorsi un accordo che consentirà di mettere a disposizione di cittadini e piccole aziende un plafond di 75 milioni di euro. Tale importo consentirà il finanziamento di oltre 3400 iniziative di microcredito imprenditoriale attraverso l’opera dell’Ente Nazionale per il Microcredito, che garantirà l’accesso al Fondo di Garanzia PMI (sezione Microcredito) e una corretta erogazione dei servizi accessori.

Sulla base del monitoraggio effettuato dall’ENM, per cui ogni beneficiario sviluppa un quoziente occupazionale di 2,43 unità lavorative, si prevede che nell’arco di due anni si genereranno circa 8.286 nuovi posti di lavoro.

Il programma di ENM e del Gruppo BPER Banca per il microcredito sarà a breve operativo in tutte le filiali BPER Banca in Emilia Romagna, per essere poi esteso all’intero territorio nazionale attraverso le banche del Gruppo.

Come istituzione pubblica – ha spiegato il presidente di ENM Mario Bacciniil nostro scopo è diffondere la cultura del microcredito quale strumento di microfinanza attivo per l’inclusione sociale e finanziaria. A tale fine abbiamo creato un modello che va sotto il nome di ‘via italiana al microcredito’, fondato sulla erogazione dei servizi complementari che caratterizzano l’attività di microcredito e possono garantire non solo lo startup d’impresa ma anche la sua sopravvivenza nel tempo”.

L’Ente – ha aggiunto Baccinisopperisce grazie a un contatto diretto con il cittadino alla carenza di strutture idonee ad erogare i servizi aggiuntivi. Così vengono abbattuti costi che altrimenti le banche non potrebbero sostenere. Di questo beneficia il cittadino, che così accede gratuitamente a un servizio di qualità certificato“.

Il Gruppo BPER Banca è da sempre attivo sui territori di riferimento ed è impegnato ad ascoltare i bisogni dei singoli, delle famiglie, delle imprese e dell’intera comunità – ha commentato il vicepresidente di BPER Banca Luigi Odorici -. In questo ambito si inquadra la convenzione con l’Ente Nazionale per il Microcredito, che rappresenta una ulteriore modalità di supporto nell’erogazione del credito alle micro imprese che in Italia rappresentano la larga maggioranza delle unità produttive. L’accordo è sostanzialmente indirizzato alle attività ausiliarie di tutoraggio che possono essere particolarmente importanti per le piccole aziende nella fase di start up, di sviluppo e di consolidamento. In questo modo il Gruppo BPER Banca rafforza gli strumenti di dialogo e di supporto con la propria clientela al fine di contribuire concretamente allo sviluppo delle realtà locali”.

Microcredito e avvocati non bancabili

L’Osservatorio sull’uso dei sistemi ADR, Ente di ricerca per l’innovazione giuridica e sociale, ha raggiunto con l’Ente Nazionale per il Microcredito, ente pubblico non economico, un accordo strategico per sostenere l’accesso al credito degli avvocati e dei liberi professionisti non bancabili, che desiderano formarsi e operare per la risoluzione alternativa dei conflitti.

Una pratica che ha l’obiettivo di deflazionare il carico della Giustizia, promuovere la cultura della pacificazione, rendere il nostro Stato più “attraente” agli occhi degli investitori internazionali, intervenire per la risoluzione delle controversie che possano scaturire dal diniego delle richieste dei rifugiati di protezione internazionale. I professionisti pugliesi saranno i primi a sperimentare tale servizio.

Ecco dunque che il prossimo 8 giugno 2016 dalle 14:30 alle 15:30 nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, in Via della Missione 4 a Roma, l’Osservatorio ADR e l’Ente Nazionale per il Microcredito sottoscriveranno l’accordo, per presentarlo poi ufficialmente ai membri della Conferenza dei Presidenti di Gruppo della Camera e alla Stampa.

Sottoscriveranno l’accordo l’On.le Mario Baccini, Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, e il Vicepresidente esecutivo Giammario Battaglia, dell’Osservatorio sull’uso dei sistemi ADR. Relazioneranno sul tema servizi ausiliari e tutoraggio per il microcredito e in materia ADR, l’avvocato Riccardo Maria Graziano, Segretario Nazionale dell’Ente, e il Vicepresidente dell’Osservatorio Francesca Tempesta. Presenterà il piano d’avvio del progetto in Puglia, il dott. Giuseppe Calabrese responsabile organizzativo del dipartimento ricerca dell’Osservatorio sull’uso dei sistemi ADR.

Microcredito per Pmi e professionisti, ci siamo

Ormai ci siamo, la sezione del Fondo centrale di garanzia del ministero dello Sviluppo economico dedicata al microcredito è pronta a partire. Una boccata di ossigeno per partitivisti e piccole e medie imprese, per i quali saranno messi a disposizione dal piano per il microcredito finanziamenti fino a 25mila euro senza necessità di presentare garanzie.

Ancora qualche giorno di pazienza e, attraverso il sito www.fondidigaranzia.it sarà possibile presentare la richiesta di prenotazione per accedere ai fondi del microcredito: 30 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico e 10 milioni versati dai parlamentari del Movimento 5 Stelle.

Naturalmente, non basta una prenotazione ma serve la presentazione del progetto da finanziare attraverso il microcredito. Proprio per questo la prenotazione fatta via web rimarrà valida per cinque giorni lavorativi intanto che l’impresa o il professionista presentano il progetto al soggetto finanziatore, al quale spetterà il compito di concludere la pratica entro 60 giorni.

Il soggetto finanziatore può essere un operatore del microcredito, un istituto bancario o un intermediario finanziario, il quale potrà erogare un prestito base di 25mila euro, aumentabile a 35mila qualora il finanziato abbia pagato puntualmente le ultime sei rate o abbia raggiunto i risultati intermedi stabiliti dal contratto e verificati dall’operatore di microcredito.

Il finanziamento tramite microcredito verrà rimborsato con un piano di rate trimestrali di sette anni, che possono diventare dieci qualora il finanziamento contempli anche progetti formativi. La soglia attuale del tasso di interesse è fissata all’8,47% e tale tasso viene calcolato sulla base delle rilevazioni dei tassi effettivi globali medi rilevate ogni tre mesi dalla Banca d’Italia.

Le nuove regole del microcredito

A partire dal 16 dicembre 2014 entreranno in vigore le nuove regole operative in materia di microcredito, dopo che sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il relativo decreto ministeriale.

Il decreto attua il mandato del Ministero dell’Economia che, sentita la Banca d’Italia, ha il compito di definire, relativamente al microcredito:

  • i requisiticoncernenti i beneficiari e le forme tecniche dei finanziamenti;
  • i limiti oggettivi, riferiti al volume delle attività, alle condizioni economiche applicate e all’ammontare massimo dei singoli finanziamenti;
  • le caratteristichecui devono rispondere gli enti non commerciali per derogare alle suddette previsioni;
  • l’informativa da fornire alla clientela.

Il decreto qualifica come microcredito l’attività di finanziamento finalizzata a sostenere l’avvio o lo sviluppo di un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa, purché organizzata in forma individuale, di associazione, o societaria, oppure a promuovere l’inserimento dei lavoratori nel mercato del lavoro.

Sono esclusi da questa tipologia di microcredito i finanziamenti erogati nei confronti di:

  • lavoratori autonomi o imprese titolari di partita IVA da più di 5 anni;
  • lavoratori autonomo o ditte individuali con più di 5 dipendenti;
  • società di persone, srl o cooperative con un numero di dipendenti non soci superiore alle 10 unità;
  • imprese che superino uno dei requisiti dimensionali previsti dall’articolo 1, comma 2, lett. a) e b) della Legge fallimentare ed un livello di indebitamento superiore a 100mila euro.

Microcredito per le pmi campane

La Regione Campania ha promosso un’iniziativa di microcredito che, grazie al Fondo sociale europeo, mette a disposizione delle piccole e piccolissime imprese che operano su territorio regionale 100 milioni di euro.
In tutto, ad oggi, sono ben 1248 le domande ammesse a finanziamento, con un tasso di restituzione del prestito del 96%.

Più nel dettaglio, il microcredito prevede prestiti da 5mila a 25mila euro destinati a soggetti non bancabili, quelli che difficilmente avrebbero accesso al credito in banca.
Si tratta, nella maggior parte dei casi, di piccole e piccolissime imprese, ma anche di giovani professionisti, che potranno così beneficiare dei contributi messi loro a disposizione.

Al momento, il microcredito ha consentito nel 56% dei casi di dare vita a nuove attività, mentre nel 44% il miglioramento di imprese già esistenti, attraverso l’innovazione tecnologica.

La prima fase della misura ha visto stanziare 65milioni di euro.
Il territorio di Napoli, con il 42%, è il primo per domande ammesse a finanziamento; seguono Salerno (24%), Caserta (15%), Avellino (11%), Benevento (8%).

Il settore dal quale è arrivato il maggior numero di richieste (314) è quello del commercio, seguito da servizi al turismo (250), artigianato (188).
I soggetti beneficiari sono stati per il 53% immigrati e soggetti svantaggiati, per il 34% under 35 e donne, per il 10% disoccupati e lavoratori in cassa integrazione e mobilità, il 3% laureati e ricercatori.

Per il secondo avviso del microcredito, la Regione ha appostato 35milioni. In questo caso, le domande pervenute (6835), sono ancora in fase di esame. Anche in questo caso il territorio che ha risposto maggiormente è quello di Napoli con il 47,34%.

Vera MORETTI

Microcredito per le microimprese foggiane

Finanziamenti in arrivo per le microimprese che operano nel territorio foggiano.
La Provincia di Foggia, infatti, in collaborazione con Banca Etica, sostiene le iniziative imprenditoriali in ambito locale erogando finanziamenti in microcredito anche a favore di coloro che vogliono avviare una nuova impresa contribuendo a potenziare l’economia del territorio.

Il bando prevede la concessione di incentivi economici alle attività esistenti che vogliono attivare nuovi investimenti, ma anche l’erogazione di contributi per l’avvio di attività imprenditoriali del tutto nuove.

Il contributo a disposizione di ogni impresa è di 10mila euro al massimo, che diventano 25mila per la realizzazione di nuove attività.

Coloro che accederanno al bando potranno beneficiare di un contributo sottoforma di microcredito rimborsabile in rate mensili costanti posticipate in conto corrente aperto presso Banca Etica.

Per richiedere i contributi è necessario inviare la domanda di partecipazione entro il 31 marzo 2014.

Vera MORETTI

Reggio Calabria: sostegno alle aziende

Sostenere le aziende e i futuri imprenditori che hanno difficoltà di accesso al credito ordinario, ovvero non bancabili, in questa fase di calo di fatturati e di stretta creditizia: è l’obiettivo del programma microcredito della Camera di Commercio di Reggio Calabria che ha stanziato 200mila euro, creando un fondo per garantire finanziamenti agevolati per un totale di 400mila euro.

Il programma camerale, operativo dal 2010, ha avuto un ottimo riscontro sul territorio reggino.

Il microcredito è rivolto a soggetti in difficoltà economica, e non bancabili, che desiderano creare o far crescere la propria impresa: persone fisiche, singole o in gruppo, e microimprese (ditte individuali, cooperative, società di persone) con sede legale e/o operativa nella provincia di Reggio. I microimprenditori interessati devono far domanda alla Camera di Commercio che, valutata la fattibilità del progetto, segnalerà i soggetti selezionati alla Banca Etica. Concesso il prestito, la Camera sosterrà la loro idea con un fondo di garanzia e un fondo per abbattere il tasso di interesse. Il finanziamento va da un minimo di 5mila a un massimo di 25mila euro e può essere dilazionato fino a 84 mesi. Non bisogna sostenere spese per la richiesta né per l’istruttoria e l’avvio della pratica, né per l’estinzione anticipata se effettuata dopo un anno dalla concessione. Deve essere restituito con rate mensili posticipate.

«Questo meccanismo di restituzione del prestito crea una sorta di fondo rotativo che si alimenta automaticamente e consente ad altri aspiranti imprenditori di accedere alla misura. In un momento in cui le banche sono poco propense a dare fiducia al mercato, la Camera di Commercio di Reggio Calabria riafferma e consolida la propria natura sociale di Ente che opera sul territorio a fianco delle aziende e che investe ingenti capitali per sostenere il loro mercato» ha dichiarato Lucio Dattola, presidente della Camera reggina.

È previsto un percorso di assistenza per verificare la sostenibilità dell’idea di impresa e la fattibilità del piano di restituzione del prestito, e per presentare la domanda e tutta la documentazione necessaria. Il bando integrale e la domanda sono reperibili sul sito della Camera di Commercio di Reggio Calabria.

Oltre al microcredito la Camera di Commercio ha attivato anche altre azioni per sostenere concretamente le imprese. Ha messo a disposizione un fondo di 400mila europer abbattere i tassi di interesse e, grazie all’accordo camerale con la Banca Popolare del Mezzogiorno, le neoimprese e le microimprese attive in provincia possono accedere a finanziamenti fino a 30mila euro con un abbattimento del tasso di interesse pari al 2% (elevato al 3% nel caso di nuove imprese, giovanili, femminili, innovative). Le domande vanno presentate alla Camera di Commercio, dopo la concessione del finanziamento da parte dell’istituto bancario.

Fonte: camcom.gov.it

Protocollo d’intesa nazionale per le Microimprese

Arriva il nuovo protocollo per la microimprenditoria italiana. Obiettivi principali: sostegno alle microimprese, rilancio dell’occupazione per soggetti svantaggiati, creazione di nuovi posti di lavoro. Il protocollo è stato siglato qualche giorno fa tra Ente Nazionale per il Microcredito, Fondazione San Patrignano, Associazione San Patrignano Scuola e Formazione, Unione Artigiani della Provincia di Milano e la Regione Campania.

I contributi, che saranno erogati con il nuovo protocollo, prevedono la disponibilità di fondi da utilizzare come garanzie ai prestiti che le microimprese concorderanno con le banche, ma potranno anche essere impiegati per le spese di formazione e tutoraggio interni alle aziende. In particolare, i finanziamenti potranno essere destinati alla realizzazione di attività di formazione in materia di microcredito, start up e gestione di impresa, realizzazione di business plan.

Il nuovo protocollo mette poi a disposizione un fondo di supporto per la nascita di nuove microimprese, come pure contributi destinati alla realizzazione di un’attività congiunta di fund raising.

Requisiti di partecipazione

Possono fare richiesta dei finanziamenti tutti i cittadini italiani appartenenti alle categorie svantaggiate:

  • giovani e donne inoccupati
  • portatori di handicap
  • soggetti vittime dell’esclusione sociale
  • soggetti che hanno concluso con successo percorsi di riabilitazione e necessitano di un sostegno per il reinserimento nella società civile e professionale
  • soggetti destinatari delle rimesse effettuate dagli immigrati presenti in Italia.

Per ottenere tutte le informazioni circa i requisiti e le possibilità di accesso al fondo è possibile consultare il testo ufficiale del Protocollo d’intesa nazionale per le Microimprese.