E’ nato il Fondo di Garanzia per le pmi femminili

Finalmente qualcuno si è accorto che le imprese femminili hanno bisogno di essere supportate e valorizzate, poiché rappresentano un forte traino per l’economia italiana.

E’ stato presentato, infatti, a Monza, in occasione del primo Coordinamento Regionale dei Comitati Imprenditoria Femminile Lombardi, il Fondo Centrale di Garanzia per piccole e medie imprese, che prevede un trattamento favorevole in termini di copertura e l’accesso gratuito al fondo per le imprese rosa.
Alla presentazione erano presenti Claudia Bugno, Presidente del Comitato di Gestione Fondo Centrale di Garanzia per le pmi e Mina Pirovano, Presidente del Comitato della Camera di commercio di Monza e Brianza e Presidente del Coordinamento dei Comitati Imprenditoria Femminili lombardi.

Questo Fondo mette a disposizione 20 milioni di euro che permettono un accesso al credito più agevole alle imprese femminili e fa parte del più grande Fondo Centrale di Garanzia, strumento di mitigazione del rischio di credito operativo presso il Ministero dello Sviluppo Economico che opera tramite interventi in garanzia diretta, controgaranzia e cogaranzia sui finanziamenti alle pmi realizzati attraverso una rete di 320 operatori tra banche, confidi, Fondi regionali di garanzia, società di leasing e altri soggetti.

Si tratta sicuramente di un grosso ed importante passo avanti nella consacrazione dell’imprenditoria femminile, che ha dimostrato, in questo periodo negativo, di reggere meglio alla crisi, attivando una serie di iniziative concrete e di successo.
Considerando, in particolare, la presenza di imprese in rosa nella regione Lombardia, si contano 21mila imprese con presenza di donne under 35 superiore al 50%, che rappresenta il 12% del totale di imprese femminili.
Solo a Monza e Brianza le pmi rosa sono 1.378, ovvero l’11% del totale.

Mina Pirovano, Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Monza e Brianza e del Coordinamento Regionale dei Comitati, ha dichiarato a proposito: “In questo momento di difficoltà per le nostre imprese e per il Paese questa iniziativa rimette al centro il fare impresa e la fiducia nella capacità imprenditoriale delle nostre imprese, ridando loro ossigeno per ripartire. Si tratta di un Fondo che può favorire in modo concreto la ripresa, mettendo in moto nuovi investimenti, con l’obiettivo di fungere da stimolo a un nuovo rapporto tra sistema creditizio, impresa e territorio”.

Vera MORETTI

Il turismo è sempre più rosa

Da un’indagine condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza è emerso che le imprese che operano nel turismo sono sempre più rosa.
Più di 1 impresa su 3 legata all’incoming e all’outgoing, è guidata da una donna.

Inoltre, le imprese femminili del settore hanno dimostrato di soffrire meno la crisi, soprattutto se si tratta di ristorazione, che ha registrato un +1,9% annuale, ma bene sono andate anche le agenzie di viaggio e i tour operator (+1,3%).
Le percentuali vedono il 39,8% di agenzie di viaggio e il 33% di ristoranti e affini guidati da donne.

In Lombardia, nel particolare, 1 impresa su 3 legata all’incoming e all’outgoing, è guidata da una donna. Il comparto rappresenta una specificità di genere: in media le imprese femminili in Lombardia sono 1 su 5, nonostante la crisi.
In questo caso, meglio la ristorazione (le imprese rosa fanno registrare in un anno +2%) dei servizi di agenzie viaggio e tour operator (+ 1,6%, meglio della media del settore che si ferma a -0,2%).
Anche in Lombardia le agenzie turistiche “tirano” di più, con il 36,1% guidate da donne, contro il 32% di imprese dedicate a ristorazione e alloggi.

Mina Pirovano, Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Monza e Brianza, ha dichiarato: “Il turismo si conferma un settore traino delle imprese rosa, in tenuta anche nell’ultimo anno a dispetto delle difficoltà economiche. Occorre ripartire proprio facendo leva da queste specificità al femminile, sfruttando le doti imprenditoriali tipiche delle donne come la flessibilità e la creatività che si applicano in tutti i settori, ed in particolare in quelli, come il turismo, dove l’orientamento al cliente fa la differenza”.

Vera MORETTI

Le ‘ragazze del Coyote Ugly’ sbancano in Lombardia

Hanno battuto gli uomini. E non parliamo di una gara all’ultimo shot. Le barladies lombarde hanno superato i loro colleghi maschi: le titolari donne di bar e locali nei primi 6 mesi del 2011 hanno raggiunto quota 51%. A rivelarlo un’indagine della Camera di Commercio di Monza e Brianza.

E’ nelle regioni del Nord Italia che si nota la concentrazione maggiore di barwomen, titolari di impresa individuale. In testa alla classifica, le bariste del Friuli-Venezia-Giulia, con il 66,7% del totale, medaglia d’argento all’Umbria con il
65,1%, mentre al terzo posto si classifica il Trentino-Alto-Adige con il 54,4% di donne dietro al bancone. Quarto il Piemonte (53,2%), seguito da Liguria (52,1%) e Lombardia.

Nei primi sei mesi del 2011, sono state più di 1.500 le imprenditrici che hanno aperto un bar, mettendosi in proprio o rilevando un’attività già avviata al punto da rappresentare il 46,3% del totale nazionale. Anche se nel Mezzogiorno, a prevalere è ancora la componente maschile, fino al caso estremo della Basilicata, che negli ultimi tre anni ha registrato addirittura un calo: dal 38,9% del 2009 al 28,2% del 2011.

“L’incremento dell’occupazione femminile, obiettivo che ci deve avvicinare all’Europa e strumento per il rilancio dell’economia del Paese, passa anche attraverso una crescente partecipazione delle donne al fare impresa” ha dichiarato Mina Pirovano, Presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Monza e Brianza. Brindiamo alle donne insomma, o forse sarebbe meglio un giro di shot?

A.C.