Paolo Romani è il nuovo Ministro per lo Sviluppo Economico: in bocca al lupo, Ministro.

Il nuovo ministro dello Sviluppo Economico si chiama Paolo Romani, sessantatreenne milanese già parlamentare del Popolo della Libertà e fino a ieri Vice Ministro allo Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni.

Passaggio di consegne ieri (04-10-2010) tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il neo ministro Romani, che subentra proprio al premier Berlusconi che per circa quattro mesi, dopo le dimissioni di Claudio Scajola, aveva mantenuto l’interim del dicastero di via Veneto.

Chiusa la lunga vacatio non si fermano però le polemiche della politica, alimentate dalla decisione del premier di promuovere quello che viene considerato dalle minoranze parlamentari un simbolo dell’imprenditoria televisiva privata targata Berlusconi. La battuta più pungente viene da Pier Ferdinando Casini: ”avrei preferito Fedele Confalonieri” ha commentato sarcastico. La maggioranza ha difeso con forza la decisione presa dal premier. Per il ministro delle politiche comunitarie Andrea Ronchi ”è una scelta giusta, che rafforza la solidità del Governo”. Gianfranco Rotondi, ministro per l’attuazione del programma di governo, ha descritto Romani come ”un politico bravo, attento, scrupoloso. Saprà fare bene ed entra in un esecutivo che ha risolto tante emergenze e conseguito risultati importanti”. Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha invitato le opposizioni a ”trovare un momento di ragionevolezza e di senso di responsabilità”. ”Dovrebbero comprendere – ha aggiunto – che , almeno sul terreno della ripresa economica, il loro compito dovrebbe essere quello di confrontarsi e concorrere in modo positivo”. Ma si è trattato di un invito caduto nel vuoto prima ancora che fosse pronunciato. Infatti dal Pd  Pier Luigi Bersani accusa il governo ancor prima della nomina ufficiale di essere bugiardo come Pinocchio: ”Mastro Geppetto costruirà in legno il ministero dello sviluppo. La verità è che qualunque ministro venga non troverà più il ministero”. ”La nomina di Romani – ha spiegato Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato – rappresenta anche simbolicamente l’apice del conflitto di interessi”. Più duro è stato l’atteggiamento dell’Idv, anche se orientato allo stesso filone di critica. ”Berlusconi ha scelto – ha detto il capogruppo alla Camera Massimo Donadi – l’uomo meno adatto perchè è stato il braccio armato di Mediaset nelle istituzioni e il fiduciario del premier per la tutela dei suoi interessi nell’etere”.

In casa sindacale il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha accusato il governo di inefficienza: ”più che un ministro ci serve una politica industriale”, avverte. Conciliante la Uil che con Luigi Angletti dà fiducia a Romani: ”ha fatto già il viceministro, non deve quindi inventarsi una politica”. ”Pessima scelta”, invece, per il Codacons a cui fa da contraltare l’elogio della Confapi felice di avere un ministro che conosce le piccole e medie imprese. Da viale Astronomia si tira infine un sospiro di sollievo dopo le critiche rivolte al governo per il permanere di quella casella riempita solo a metà: ”Siamo tutti soddisfatti di avere il nuovo ministro dello Sviluppo Economico, gli facciamo un in bocca al lupo e gli chiediamo di essere operativo immediatamente”, ha detto in serata la presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia.

fonte: Ansa

Novità anti Telemarketing

Una buona notizia per gli abbonati ed una soluzione alle telefonate di telemarketing che arrivano agli orari più impensabili.

Il Consiglio dei Ministri del 9 luglio 2010 ha accettato la proposta del Ministero dello Sviluppo Economico ed ha approvato un regolamento a disciplina del diritto di opposizione alla vendita e alla promozione di attività e servizi commerciali attraverso operatori telefonici.

Per questo, è stato istituito il Registro pubblico delle opposizioni, dedicato agli abbonati che non desiderano essere contatti.

Paola Perfetti

Capitale di rischio: nel 2009 è stata la scoperta delle piccole imprese italiane.

Le piccole e medie imprese italiane cominciano a scoprire i pregi del capitale di rischio.  Mentre gli effetti della crisi finanziaria internazionale si sono manifestati anche sul venture capital e sul private equity, con un rallentamento dell’attività che nel 2009 ha visto investiti 2,6 miliardi di euro, con un calo del 52% rispetto al 2008 (quando l’investimento aveva superato i 5 miliardi), c’è stato un segnale inusitato sul fronte delle piccole e medie imprese.

Lo scorso anno, in particolare, si è osservato un incremento del peso delle aziende di piccole e medie dimensioni: il 77% degli investimenti (71% nel 2008) ha riguardato imprese con meno di 250 dipendenti. E risultati simili si riscontrano analizzando il fatturato delle società target: il 75% delle operazioni si è concentrato su aziende aventi un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro, contro il 67% del 2008.

Inoltre, metà del totale di operazioni registrate nel 2009 ha riguardato piccole imprese con meno di 50 dipendenti. Il dato corrisponde al 65% degli investimenti in piccole e medie imprese effettuati nel corso dell’anno. Guardando il fatturato delle società target, invece, emerge che il 60% degli investimenti realizzati nel 2009 in piccole e medie imprese (45% del numero totale di investimenti) ha avuto ad oggetto imprese con un fatturato inferiore ai 10 milioni di Euro. Per quanto concerne la distribuzione geografica degli investimenti, nonostante l’incremento dei capitali destinati ad imprese situate del Sud Italia (108 milioni di Euro, +55% rispetto al 2008), il loro coinvolgimento rimane marginale e pari ad appena il 4% del totale. Risultati analoghi si riscontrano anche in termini di numero di operazioni, con solamente 12 investimenti realizzati nel 2009, corrispondenti ad un peso sul numero totale del 5%. Proprio per favorire l’avvicinamento delle piccole e medie imprese al capitale di rischio, il Ministero dello Sviluppo Economico ha siglato ad aprile scorso un accordo di collaborazione con l’AIFI-Associazione Italiana di Private Equity e Venture Capital, con l’obiettivo anche di organizzare di incontri informativi/formativi in materia con il coinvolgimento delle Associazioni di impresa e delle Camere di Commercio, con una particolare attenzione al Mezzogiorno.

fonte: Ministero dello Sviluppo Economico

Decreto incentivi: il sostegno alla domanda in particolari settori

Il Decreto Incentivi ha istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico un fondo, per l’anno 2010, pari a 300 milioni di euro per il sostegno della domanda in particolari settori quali: l’efficienza energetica, l’eco-compatibilità, la sicurezza sul lavoro.
Con tale Decreto, già approvato il 26 marzo scorso sono state definite le modalità di erogazione e di ripartizione dei contributi a tali settori, oltre che il tetto massimo di spesa per ciascuna tipologia di contributo. I contributi sono stati previsti sotto forma di riduzione del prezzo di vendita praticato dal cedente sull’acquisto di determinati beni.

Di seguito vi proponiamo un breve elenco delle tipologie di prodotto per i quali sono stati previsti i contributi:

  • acquisto di una nuova cucina componibile completa di elettrodomestici da incasso ad alta efficienza energetica; acquisto di cucine di libera installazione dotata di forno elettrico di classe A e di piano cottura dotato di valvola di sicurezza gas (Fsd);
  • acquisto di elettrodomestici quali lavastoviglie classe A/A/A, forni classe A, piani cottura dotato di dispositivo di sorveglianza di fiamma (Fsd), cappe climatizzate, scaldacqua elettrici con pompe di calore ad alta efficienza dedicate alla sola produzione di acqua calda sanitaria;
  • ciclomotori categoria “euro 3”;
  • sostituzione di motori fuoribordo di vecchia generazione con motori a basso impatto ambientale e per l’acquisto di stampi per la laminazione sottovuoto degli scafi da diporto dotati di flangia perimetrale;
  • Gru a torre per l’edilizia
  • Rimorchi a motore e semirimorchi di categoria 04 dotati di dispositivo “ABS”;
  • macchine agricole e movimento terra a motore;
  • motori ad alta efficienza (IE2) e Gruppi Statici di Continuità (UPS) ad alta efficienza di potenza; batterie di condensatori che contribuiscano alla riduzione delle perdite di energia elettrica sulle reti a media e bassa tensione;
  • contributo a favore di giovani tra i 18 ed i 30 anni di età per l’attivazione di una rete a banda larga;
  • contributi per l’acquisto di immobili di nuova costruzione ad alta efficienza energetica adibiti a prima abitazione della famiglia

I contributi sono concessi alle operazioni di acquisto effettuate a partire dalla data di pubblicazione sulla G.U. del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico e sino al 31.12.2010 e non sono cumulabili con altri benefici previsti per gli stessi beni da altre disposizioni agevolative, tranne nel caso di acquisto di edifici verdi, il cui contributo è compatibile con le agevolazioni prima casa. Per l’acquisto di immobili di nuova costruzione ad alta efficienza energetica è, in ogni caso, richiesto, ai fini della concessione del contributo, l’attestato di certificazione energetica rilasciato da un soggetto accreditato.
Il venditore dovrà prenotare il contributo in favore dell’acquirente entro 20 giorni dalla data della stipula dell’atto di compravendita definitivo.

Dott. Ottavio Bardari | Coordinatore Scientifico di INFOIVA