Proroga obbligo di mascherine e stop obbligo vaccino

Dal primo Consiglio dei Ministri operativo arrivano importanti novità in materia Covid: è stato prorogato l’uso delle mascherine nelle strutture sanitarie, mentre possono rientrare in servizio tutti coloro che non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale.

Covid: nel primo Consiglio dei Ministri arriva il via libera ai medici e infermieri non vaccinati

Il resoconto del Consiglio dei Ministri appena terminato sarà diramato alle 16:30, sarà presentato in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal Ministro della Giustizia, Nordio e dal Ministro della Salute, Schillaci. Già ci sono molte indiscrezioni su ciò che è stato deciso. La prima importante novità è rappresentata dalla possibilità per i medici e il personale sanitario che non si sono sottoposti al protocollo di vaccinazione anti covid di tornare in servizio anche a contatto con i pazienti.

Mascherine: proroga negli ospedali e nelle RSA

La seconda novità importante è la proroga dell’obbligo di indossare la mascherina negli ospedali e nelle RSA. Nelle ore appena passate si era parlato di una caduta di tale obbligo, molte sono state le reazioni da parte dei tecnici che hanno ritenuto inopportuno in un periodo in cui il Covid ancora circola, mettere a rischio persone che spesso hanno le difese immunitarie compromesse, come i degenti delle RSA e degli ospedali. Già nel primo pomeriggio inoltre era arrivata l’ordinanza del Presidente della Regione Campania, De Luca, che aveva prorogato l’uso della mscherina negli ospedali e delle RSA della Regione, ciò in aperto contrasto con quanto si stava decidendo in sede nazionale. Ora arriva la decisione anche del Consiglio dei Ministri.

Slitta l’entrata in vigore della riforma Cartabia

Nella seduta di oggi è stato anche disposto il rinvio al 30 dicembre dell’entrata in vigore della riforma Cartabia inerente il processo penale e l’ergastolo ostativo che era stato giudicato anticostituzionale dalla Corte Costituzionale. A tal proposito ha espresso soddisfazione l’Associazione Nazionale Magistrati che ritiene opportuno determinare una disciplina transitoria prima dell’entrata in vigore della riforma Cartabia.  Questo rinvio consente comunque di rispettare i termini previsti dall’Unione Europea che ha chiesto l’applicazione della riforma entro la fine dell’anno al fine di non precludere l’erogazione degli ulteriori fondi PNRR.

Nel Consiglio dei Ministri sono state disposte anche misure contro i Rave Party, sono state introdotte pesanti misure restrittive con reclusione da 3 a 6 anni e multe fino a 10.000 euro e, infine, confisca degli oggetti utilizzati durante l’occupazione.

Il prossimo Consiglio dei Ministri ci sarà venerdì  4  novembre 2022.

Medico sempre reperibile: nasce il nuovo sistema sanitario con PNRR

Il decreto ministeriale 77 del Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha reso note le direttive per la continuità assistenziale. Le nuove regole prevedono la nascita delle case di comunità, in cui deve esservi un medico sempre reperibile e personale infermieristico.

Nascono le case di comunità con medico sempre reperibile

Sappiamo che il Sistema Sanitario Nazionale sta affrontando un periodo piuttosto buio, l’emergenza Covid ha fatto emergere soprattutto la carenza di personale medico e infermieristico. Proprio per questo si sta ristudiando il sistema in modo da eliminare gli ingorghi presso i grandi ospedali e convogliare i cittadini presso le case di comunità e gli ospedali di comunità per la gestione dei casi meno gravi.

Il decreto prevede che le Regioni entro il mese di gennaio 2023 si dotino di un’organizzazione territoriale adeguata, chi non lo farà perderà il 2-3% del finanziamento integrativo del Fondo sanitario nazionale.

Una delle novità più importanti è la costituzione delle case di comunità, saranno 1.750 su tutto il territorio nazionale e saranno costituite con i fondi del Pnrr.

Le case di comunità dovranno essere aperte h 24, 7 giorni su 7 e dovranno comprendere 30-35 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e tra i 7 e gli 11 infermieri. Dovranno essere presenti anche ostetrici, psicologi, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione.

Il cittadino potrà quindi rivolgersi alle case di comunità e nel caso in cui il personale presente in sede si accorga che la problematica è troppo complessa, deve inviare all’ospedale di comunità. Questo avrà una capienza di 20 posti letto e sarà una soluzione intermedia tra l’assistenza domiciliare e il ricovero, l’obiettivo è evitare ricoveri impropri e non necessari presso i grandi ospedali che devono fornire servizi e assistenza nei casi più gravi.

Assistenza domiciliare, infermiere di famiglia e di comunità, rete delle cure palliative

Nel decreto ministeriale n°77, oltre a prevedere il medico sempre reperibile, è anche compresa l’istituzione di un servizio di assistenza domiciliare per i pazienti e la presenza di hospice sul territorio.

Il punto di riferimento resterà il distretto sanitario che costituisce il centro di riferimento per l’accesso a tutti i servizi ASL.

Con il decreto si provvede alla istituzione della Centrale operativa 116117 (Numero Europeo Armonizzato per le cure non urgenti) che i pazienti possono contattare h24.

Nasce anche l’infermiere di famiglia e comunità, si tratta di una figura professionale che assicura assistenza infermieristica a diversi livelli di complessità in collaborazione con tutti i professionisti della comunità in cui opera.

Con il decreto ministeriale viene rafforzata anche l’assistenza domiciliare per i pazienti non autosufficienti.

Il decreto prevede anche la nascita della rete delle cure palliative, in questo caso la presa in carico non è del solo paziente, ma di tutta la famiglia che resta psicologicamente coinvolta.

Covid: dal 1° maggio arrivano nuove regole per mascherine e green pass

Dal 1° maggio entrano in vigore le nuove regole per il contenimento dei contagi Covid contenute nell’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Speranza. Ecco cosa cambia per gli italiani con mascherine e green pass.

Dal 1° maggio potrò togliere la mascherina?

La prima domanda che tutti si pongono è: dal primo maggio potrò finalmente togliere la mascherina? Per oltre due anni la mascherina è stata la nostra fedele compagna di viaggio. Ne abbiamo acquistate di ogni tipologia: con filtro, senza filtro, chirurgica, FFp2 ed FFp3, fashion, o con copri mascherina e ora forse potremo dirle addio. La realtà non è proprio questa, infatti l’obbligo di mascherina dal primo maggio non cadrà ovunque in quanto i contagi Covid sono ancora rilevanti e continuano a registrarsi morti per corona virus.

Sarà necessario continuare a indossarla nei luoghi in cui vi è un più elevato rischio di contagio e quindi dove sono presenti numerose persone in luoghi chiusi, cioè mezzi di trasporto locali e a lunga percorrenza, cinema, teatri, ospedali e scuole. Per quanto riguarda in particolare i mezzi di trasporto, è previsto l’obbligo di indossare la mascherina FFp2 su metropolitana, treni regionali, treni ad alta velocità, aerei e traghetti. Tale obbligo vige fino al 15 giugno 2022.

In cinema e nei teatri invece l’obbligo è previsto fino al 31 maggio. É obbligatorio l’uso della mascherina anche nei palazzetti dello sport e ai concerti. Non sarà invece necessaria allo stadio.

Chi continuerà a usare le mascherine per proteggersi dal Covid?

In tutti gli altri luoghi chiusi, pubblici e privati, resta vigente la raccomandazione di usare dispositivi di protezione dal Covid. D’altronde sono numerose le persone che hanno già deciso di continuare a usarla anche se non obbligatoria, soprattutto dove si notano assembramenti.

Naturalmente gli abitanti della Campania stanno aspettando che il governatore De Luca pronunci il suo verbo, infatti in questi due anni non sono mancati periodi in cui pur se nel resto d’Italia si poteva togliere la mascherina nei luoghi aperti, in Campania No.

Ricordiamo che nella prossima dichiarazione dei redditi è possibile portare in detrazione le spese sostenute per l’acquisto di mascherine, infatti si tratta di dispositivi medici. Per sapere come fare, leggi l’articolo: Detrazione mascherine: le modalità operative indicate dal MEF

Cosa succede nei luoghi di lavoro?

Per i luoghi di lavoro non è previsto l’obbligo di indossare la mascherina. Per le aziende private è però prevista la possibilità per il datore di lavoro di mantenere i protocolli vigenti, tra cui appunto l’uso della mascherina.

Nel luoghi di lavoro pubblici è invece raccomandato, ma non obbligatorio, l’uso dei dispositivi di protezione. La raccomandazione è rivolta in modo peculiare ai dipendenti che lavorano in uffici dove non sono presenti barriere di protezione, a coloro che lavorano in uffici in cui è prevista la presenza di utenti in fila e nei casi in cui si condivida l’ufficio con personale fragile. L’uso della mascherina è raccomandato anche in ascensore.

Il green pass sarà ancora obbligatorio?

No vax e Pro vax per oltre un anno hanno discusso sul green pass e ora ne resta un’applicazione limitata. Il certificato verde introdotto mesi fa per poter accedere a luoghi pubblici, esercizi commerciali (tranne poche esenzioni), uffici, mezzi di trasporto, ora non dovrà più essere richiesto.

Permane l’obbligo di mostrare il green pass sono per l’ingresso in ospedale ed RSA, cioè in tutti quei luoghi in cui è necessario preservare la salute di persone fragili. In queste strutture sarà necessario presentare il super green pass cioè il certificato emesso in seguito a somministrazione di vaccino oppure in seguito a guarigione da contagio.

Il green pass nella versione base, cioè rilasciato in seguito a esito negativo di tampone, potrà invece ancora essere richiesto per i viaggi all’estero. In questo caso è bene fare riferimento alle normative previste dai Paesi di approdo.

Fino al 31 maggio è necessario presentare il green pass, almeno nella versione base anche per entrare in Italia, questo vale sia per i cittadini che rientrano, sia per gli stranieri che arrivano in Italia.