Pagella fiscale, il nuovo strumento contro l’evasione

Nasce la pagella fiscale, lo strumento che mira a ridurre l’evasione fiscale attraverso strumenti di premialità.

Dopo la pace fiscale e lo scudo penale, arriva la pagella fiscale

Il rapporto degli italiani con il fisco è sempre stato molto controverso, infatti l’Italia ha un elevato livello di evasione fiscale. Il nuovo Governo ha però inteso fin da subito provare a migliorarli combattendo l’evasione attraverso degli incentivi. Il primo provvedimento in tale direzione è la legge di bilancio 2023 che comprende diverse misure di pace fiscale tra cui lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro affidate all’agente di riscossione nel periodo tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015.

Si è poi proceduto con lo scudo fiscale, sebbene ancora molto contestato, infine l’ultima novità è l’introduzione della pagella fiscale. Ecco di cosa si tratta.

Leggi anche: Scudo penale per i reati fiscali: come funzionerà e dove è stato inserito?

Cosa prevede la pagella fiscale?

A dare l’annuncio di questa novità è stato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. La pagella fiscale prevede premi per chi accetta il patto con il Fisco e riduzione delle spese per le imprese che assumono. Queste due novità, oltre a portare una minore evasione, secondo Leo, dovrebbero anche indurre le imprese estere a fare investimenti in Italia e di conseguenza potrebbero esservi risvolti positivi per il Pil e per l’occupazione.

Il viceministro sottolinea che è essenziale non solo ridurre la pressione fiscale, ma anche semplificare il sistema, in modo da agevolare i contribuenti nel loro rapporto con il Fisco.

Cambia l’Ires

Oltre ad anticipare l’intenzione di adottare un sistema premiale per chi adempie agli oneri fiscali attraverso l’attribuzione di un punteggio con la pagella fiscale, il viceministro Leo anticipa il progetto di revisione dell’Ires, la stessa dovrebbe essere in vigore già dal 2024 sotto forma di Global Minimum Tax.

L’aliquota Ires sarà abbassata e saranno però eliminate agevolazioni e crediti di imposta, questo dovrebbe rendere il sistema più fluido. La nuova Ires dovrà prevedere:

  • una base imponibile più ampia;
  • due aliquote;
  • un sistema che fa pagare meno alle imprese che investono e assumono.

L’aliquota base dovrà comunque essere più bassa dell’attuale fissata al 24%.

In base a quanto annunciato il sistema delle pagelle fiscali dovrebbe riprendere lo schema dei Modelli ISA. Nelle idee del viceministro chi ha un voto alto dovrebbe ottenere la possibilità di accedere al concordato preventivo biennale che rappresenta una semplificazione fiscale e garantisce stabilità nelle uscite fiscali del contribuente. Chi ha invece un voto basso dovrà essere “aiutato” a sistemare archivi informatici, banche dati, fatture elettroniche e gli sarà proposta un’adesione che prevede il pagamento di imposte maggiori rispetto a quelle che pagava in precedenza, in cambio però di semplificazioni, certezze e altre misure premiali.

Leggi anche: Riforma fiscale e concordato preventivo biennale: a chi si applica e come funziona

 

Riforma fiscale: vanno in pensione i modelli ISA

Molto presto circa due milioni di contribuenti potranno dire addio alla compilazione dei questionari del Modelli ISA ( Indici Sintetici di Affidabilità). La novità è prevista nella bozza della riforma fiscale che nei prossimi mesi occuperà il Governo Meloni.

Cosa sono gli ISA e chi è favorito dal superamento?

L’acronimo ISA vuol dire Indici Sintetici di Affidabilità. Si tratta di un questionario, parte integrante della dichiarazione dei redditi per gli esercenti attività di impresa e lavoratori autonomi. Per tali soggetti i modelli ISA (sono diversi in base al settore di attività) hanno sostituito, a partire dal 2018, i parametri e gli studi di settore. L’obiettivo dell’introduzione di tali indici era favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti andando quindi a ridurre l’evasione fiscale.

Ciò anche grazie a un meccanismo di premialità fiscale per i contribuenti che ricevono un punteggio pari o superiore a 8. Tale risultato indica che vi è coerenza tra le dichiarazioni presentate e il risultato del modello ISA, quindi il contribuente è affidabile.  In caso di punteggio basso il contribuente può invece correggere le proprie dichiarazioni adeguandole rispetto al risultato del modello ISA.

Riforma fiscale: addio ai modelli ISA

Sulla loro funzionalità sono sempre stati espressi molti dubbi, infatti in base al punteggio ricavato, il Fisco stabilisce se le dichiarazioni di un soggetto sono o meno affidabili. Proprio per il fatto che molti esprimono dubbi sulla funzionalità ed efficienza dei modelli ISA, la bozza della Riforma Ffiscale prevede il graduale superamento dell’uso di questo strumento. L’obiettivo è valorizzare i dati contenuti nel database dell’Agenzia delle Entrate che sono il frutto di molte novità del sistema fiscale, tra cui la fatturazione elettronica e le comunicazioni periodiche Iva. Si evita così di stressare il contribuente con un eccesso di burocrazia che non sempre è in grado di far realmente emergere l’evasione fiscale.

Il superamento dei modelli ISA si pone nell’ottica della semplificazione dei rapporti con il Fisco e quindi con il tentativo di rendere meno pesanti gli oneri a carico dei contribuenti. In realtà già nel corso dei precedenti anni vi era stata una riduzione della platea dei soggetti tenuti alla compilazione del modello Isa e di conseguenza, la riforma fiscale continua verso la stessa direzione, cercando una ulteriore semplificazione.

Leggi anche: Come si compila il modello ISA