Confcommercio Milano: maltempo, stop ai tributi locali

Milano conta i danni del maltempo e si lecca le ferite. Mentre i politici locali si sparano addosso a vicenda e il sindaco Pisapia è oggetto di critiche non del tutto infondate, non tanto per la gestione dell’emergenza quanto per il poco fatto perché essa non si verificasse, Confcommercio Milano si rimbocca le maniche e, oltre che alle stime delle devastazioni, pensa alla ricostruzione.

Secondo Confcommercio Milano, sono pesanti i disagi per gli esercizi commerciali milanesi per l’esondazione del Seveso: da Niguarda-Pratocentenaro all’Isola. Questa volta è soprattutto il quartiere Isola, dove vi è meno abitudine agli allagamenti provocati dall’esondazione, a dover contare, fra gli operatori commerciali, i maggiori danni.

Confcommercio Milano, presente con il proprio camper nelle zone colpite, ha in corso una rilevazione “porta a porta”. Dai primi riscontri fatti, all’Isola l’80% di negozi alimentari e pubblici esercizi ha subito danni: scorte alimentari buttate per le infiltrazioni di acqua in cantine e magazzini (analoghi problemi, ma in forma più limitata, a Niguarda), frigoriferi saltati, infiltrazioni d’acqua dai muri, danni agli arredamenti, parquet sollevati. Forte preoccupazione a Niguarda-Pratocentenaro per possibili danni strutturali.

Secondo Confcommercio Milano, ai danni fisici, a Niguarda-Pratocentenaro e Isola si aggiunge il danno, molto rilevante, per mancata attività che riguarda anche i giorni successivi all’esondazione.  Gli operatori commerciali hanno inoltre rilevato l’assenza di preavviso (gravissima) che di fatto ha impedito di potersi attrezzare al meglio.

Confcommercio Milano ha immediatamente sollecitato il Comune a intervenire. Presto arriverà un bando di 300mila euro (con i criteri che hanno caratterizzato le iniziative per gli operatori commerciali interessati dai cantieri), ma bisogna fare di più, come afferma Giorgio Rapari, vicepresidente di Confcommercio: “Noi ci stiamo attivando per cercare di poter aprire in tempi brevi linee di credito agevolate per chi ha subito danni e all’Amministrazione comunale chiediamo di impegnarsi con grande sollecitudine per poter sospendere i tributi locali a chi ha subito i danni”.

Coldiretti Liguria: maltempo, danni incalcolabili

Dopo la conta dei danni in Lombardia, tocca a Coldiretti Liguria fare un primo e sommario bilancio di quanto l’agricoltura della regione ha subito a causa del maltempo, approfittando della tregua che il maltempo stesso sta concedendo al Nordovest.

Secondo Coldiretti Liguria sono danni incalcolabili, per decine di milioni di euro, quelli che hanno subito le campagne colpite da frane e smottamenti, le strade poderali cancellate, i terreni allagati, le serre distrutte e coltivazioni perdute: dagli ortaggi alle piante aromatiche in vaso, dalle margherite al basilico, ma fino ai pregiati vigneti.

Secondo Germano Gadina, presidente di Coldiretti Liguria, “le alluvioni stanno mettendo in ginocchio l’economia e l’agricoltura della provincia. Adesso il pericolo deriva dal persistere dell’acqua sui terreni che mette a serio rischio la tenuta del territorio. Complicazioni legate a un dissesto idrogeologico che ha avuto un impatto devastante sui muri a secco che modellano il territorio della Liguria”.

Coldiretti Liguria ha poi fatto il punto provincia per provincia.

Genova
Un intero versante collinare sulle alture di Genova-Prà, zona del basilico Dop, sta franando sull’autostrada A10 Genova-Savona, interessando due aziende agricole. L’intervento per la messa in pristino del versante sfiora i due milioni di euro. Secondo Coldiretti Liguria, nel Tigullio le esondazioni del torrente Rupinaro, del rio Campodonico e dell’Entella hanno provocato ingenti danni ad aziende floricole e orticole di pregio. Su tutto il territorio si contano centinaia di crolli di muretti a secco e ciglioni che hanno interessato aziende olivicole, orticole e agriturismi. Coldiretti Genova ha richiesto lo stato di calamità per tutti i Comuni colpiti e sta assistendo le aziende nella compilazione dei modelli per la segnalazione dei danni.

Savona
Secondo Coldiretti Liguria l’area più colpita resta l’Albenganese, in particolare Albenga e Ceriale. Facendo una stima approssimativa, Coldiretti Savona quantifica danni diretti dai 15 ai 18 milioni di euro alle aziende florovivaistiche, cui si devono aggiugere i danni infrastrutturali ad abitazioni, scantinati, magazzini e ai muretti a secco. Coldiretti Savona ha organizzato una Task force operativa composta dai presidenti di sezione e da soci volontari che si sono recati nelle aziende danneggiate per dare aiutare a pulire e mettere in pristino in modo da riprendere l’attività al più presto.

La Spezia
I danni sono su produzioni e strutture e le aziende più colpite sono quelle vitivinicole e orticole, per oltre due milioni di euro. Nella zona delle Cinque Terre e dell’entroterra spezzino, informa Coldiretti Liguria, si registrano danni sui muretti a secco: il fatto più preoccupante è un ulteriore scivolamento a valle del terreno. Coldiretti La Spezia sta collaborando con gli enti locali e le imprese danneggiate per verificare la situazione.

Imperia
Ingenti i danni ai muri di sostegno delle fasce olivicole, con muretti a secco interamente divelti. Inoltre,
sono state registrate infiltrazioni e allagamenti fangosi nelle serre floricole sanremesi e ventimigliesi, dove sono marcite intere coltivazioni floricole, in particolare di ranuncolo e di anemoni. Secondo Coldiretti Liguria sono ingenti danni nella zona di Diano Marina, dove le colture orticole sono state colpite dall’esondazione del rio Varcavello e del Rio Pineta. I tecnici di Coldiretti Imperia, stanno visitando le aziende danneggiate e stanno raccogliendo le segnalazioni da inoltrare ai Comuni e alla Regione Liguria.

Maltempo al nord, i settori agricoli più colpiti

La Liguria è forse la regione nella quale le devastazioni causate dal maltempo hanno fatto più notizia, se non altro per i morti. Ma anche in Lombardia le imprese agricole sono in ginocchio.

Secondo le stime dell’annata agraria 2014 elaborate dalla Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, tra le province di Milano e Lodi per il maltempo sono caduti poco più di 1.200 millimetri d’acqua nell’ultimo anno, che hanno falcidiato le più diverse coltivazioni, con danni soprattutto per uva da vino, ortaggi in campo e riso.

Secondo Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza, “le difficoltà per gli agricoltori non sono mancate. Dal riso al mais, dall’insalata ai pomodori, tutte le principali colture hanno sofferto. Gennaio, febbraio, giugno e luglio sono stati i mesi più critici per la pioggia. Il maltempo ha colpito anche i terreni a prato: ci sono stati problemi nello sfalcio e nella fase di essicazione”.

Nello specifico l’andamento delle temperature e le piogge frequenti hanno influenzato lo sviluppo del riso, provocando ritardi nelle false semine e il rallentamento delle fasi di spigatura e fioritura. Dopo il mese di settembre, asciutto e favorevole al riempimento dei chicchi, il maltempo degli ultimi mesi ha fatto registrare un calo delle produzioni del 10%.

Il mais, invece, pur avendo subito diverse trombe d’aria, grandine e acquazzoni, ha retto l’impatto col maltempo, ma la pioggia ha ritardato la raccolta di circa quindici giorni e ha costretto le pannocchie a condizioni di umidità elevata che hanno provocato un innalzamento dei costi di essicazione, ricaduto sulle spalle di imprese già provate economicamente.

Discorso diverso per il florovivaismo, che vive una continua situazione sospesa tra luci e ombre. E non si tratta di numeri piccoli. A fine 2013 nelle province di Milano, Lodi, Monza Brianza si contavano oltre 1.400 imprese florovivaiste: 940 a Milano, 443 a Monza e 116 a Lodi, che impiegavano quasi 4.900 addetti. In Lombardia, le imprese operanti nel comparto sono poco più di 5mila con 14mila addetti, per un settore che sconta ritardi e problemi annosi, che il maltempo contribuisce solo a peggiorare.

Il settore deve infatti lottare da decenni con una forte concorrenza estera, che fa il paio con il calo degli ordini pubblici e la contrazione dei consumi. Un quadro nel quale il maltempo ha acuito la sofferenza per i coltivatori di alberature in genere e piante da esterno, mentre non ha arrecato grandi perdite ai coltivatori di stagionali. Segnali positivi, invece, arrivano dalle piantine da orto le cui vendite hanno ottenuto risultati positivi, grazie al crescente interesse verso gli orti urbani e sui balconi. Finché non saranno spazzati via dalla prossima ondata di maltempo

Maltempo, le piccole imprese agricole in ginocchio

Non bastano i morti, i dispersi, le devastazioni, le attività commerciali rovinate: il maltempo che in questi giorni ha colpito soprattutto il Nord Italia è una sventura anche e soprattutto per l’agricoltura. Le imprese agricole che hanno subito danni non si contano e alla Coldiretti hanno le mani nei capelli.

Secondo il monitoraggio effettuato dalla Coldiretti, è di diversi milioni di euro il conto presentato all’agricoltura italiana dall’ultima ondata di maltempo con campi allagati dai corsi d’acqua secondari esondati, intere zone rurali devastate dalle piogge, coltivazioni compromesse e frane.

Secondo l’associazione, a causa del maltempo in Liguria si registrano le perdite maggiori in quanto a ortaggi e coltivazioni di piante aromatiche, mentre in Piemonte si contano danni per il mais e in Lombardia ed Emilia sono finiti sott’acqua centinaia di ettari di terreno agricolo. Aziende e strutture agricole sono state invase dall’acqua, o colpite da frane e smottamenti che in Piemonte hanno interessato anche i pregiati vigneti di Gavi, flagellati dal maltempo.

E, a proposito di vino, il maltempo a fatto calare del 15% il raccolto di uve e di oltre il 35% quello delle olive per olio. A essere colpiti sono stati soprattutto i prodotti simbolo dell’autunno: se la vendemmia rischia di essere la più scarsa dal 1950, con una produzione di vino made in Italy che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri, la produzione di olio di oliva è crollata attorno alle 300mila tonnellate.

E’ allarme maltempo anche per la produzione italiana di pasta, a causa dell’eccessiva dipendenza dell’industria nazionale per l’acquisto di grano duro dall’estero, da dove arriva circa il 40% del fabbisogno nazionale. Se in Italia i raccolti di frumento duro hanno subito una leggera flessione (-4%), un calo robusto (10%) si è verificato nell’Unione Europea ed un vero crollo (27%) si è registrato in Canada, il principale fornitore dell’Italia.

Anche il raccolto nazionale di pomodoro da conserva per preparare polpe, passate e pelati da condimento ha subito una botta delle rese per ettaro a causa del maltempo e la produzione rimane in linea con la media stagionale degli ultimi cinque anni solo grazie all’aumento delle superfici coltivate.

Non va bene nemmeno all’ortofrutta. Anche se per alcune varietà, le raccolte rimangono ancora da completare o non sono ancora partite, le stime sulla produzione complessiva non sono affatto rosee e a causa del maltempo è previsto un calo rispetto allo scorso anno. Per le castagne, che fanno tanto autunno, la Coldiretti segnala che si è toccato il minimo storico, con una produzione nazionale ben al di sotto dei 18 milioni di kg registrati lo scorso anno e pari ad appena 1 terzo rispetto a quella di 10 anni fa. Il maltempo fa vittime anche quando non uccide.