Mutui, qualcosa si muove

E pur si muove”, diceva Galileo parlando della Terra. La stessa cosa diciamo noi parlando di un settore, quello dei mutui, che negli anni della crisi ha subito pesanti flessioni, incidendo anche sul pessimo andamento del settore dell’edilizia in Italia.

Secondo Crif (società specializzata in sistemi di informazioni creditizie), a febbraio la domanda di mutui da parte delle famiglie ha subito una robusta impennata: +38,7% rispetto a febbraio 2014, l’aumento più cospicuo dal 2008, anno di inizio della grande crisi.

Un buon dato sicuramente, che però va letto insieme a quello che è l’importo medio dei mutui che le famiglie italiane richiedono alle banche, importo che rimane pressoché identico a quello di febbraio 2014: 124.175 euro (2015) contro 124.088 (2014), distante dai 140.877 del 2010.

E in effetti, guardando alle diverse fasce di importo dei mutui richiesti lo scorso mese, il trend è confermato. Secondo Crif, infatti, la fascia con il maggior numero di richieste di mutui è quella compresa tra i 100 e i 150mila euro (quasi un terzo, il 29,8%), al secondo posto la fascia sotto i 75mila euro (26,6%).

Insomma, i mutui ripartono e si spera che siano in grado di trascinare alla ripresa anche l’intero settore dell’edilizia, ma Crif è ancora cauta, come testimonia il commento alla sua analisi sull’andamento dei mutui in Italia. “Dall’analisi dell’importo medio e delle classi di durata emerge una tendenza delle famiglie, in questa fase del ciclo economico ancora caratterizzata dall’incertezza circa i tempi di uscita dalla crisi, a privilegiare soluzioni di indebitamento a più breve termine e per importi più contenuti nel timore di non riuscire a ripagare regolarmente gli impegni assunti“.

Una mano, in questo senso, la potrebbe dare il Fondo di garanzia per i mutui per la prima casa, istituito presso il ministero dell’Economia e attivo da poco per favorire l’accesso al credito da parte delle famiglie per l’acquisto e l’efficientamento energetico della casa di abitazione. Il fondo, che conta su una dotazione di 650 milioni, offre ai cittadini garanzie per l’accensione di mutui per l’acquisto di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale come prima casa o per l’acquisto e per interventi di ristrutturazione e accrescimento di efficienza energetica della propria abitazione.

L’allarme di Confartigianato: “In Italia i mutui più cari d’Europa”

Non solo in Italia poter accedere a un mutuo risulta essere sempre più complicato, ma i più fortunati che riescono nell’impresa sono obbligati a comprare casa con il mutuo più impegnativo d’Europa. A maggio di quest’anno, il tasso medio d’interesse sui prestiti era del 3,07%, cioè 36 punti base in più rispetto al 2,71% dell’Eurozona: con casi come quello sardo in cui il tasso medio di interesse arriva addirittura al 4,12%.

Il rapporto reso noto da Confartigianato evidenzia che, sul totale dei prestiti alle famiglie per acquisto di abitazione, l’80,7% si concentra nel Centro-Nord. Tra le regioni che utilizzano il maggior volume di mutui in testa la Lombardia, con il 24,5% del totale. A seguire Lazio (12,9%), Emilia Romagna e Veneto (entrambe 9,1%), Piemonte (7,8%) e, infine, la Toscana (7,2%).

Qualche spiraglio di luce si intravede nel trend delle compravendite immobiliari che nei primi tre mesi dell’anno, per la prima volta dopo 8 trimestri consecutivi di calo, sono cresciute dell’1,6% rispetto a marzo 2013.

JM