L’allarme di Confartigianato: “In Italia i mutui più cari d’Europa”

Non solo in Italia poter accedere a un mutuo risulta essere sempre più complicato, ma i più fortunati che riescono nell’impresa sono obbligati a comprare casa con il mutuo più impegnativo d’Europa. A maggio di quest’anno, il tasso medio d’interesse sui prestiti era del 3,07%, cioè 36 punti base in più rispetto al 2,71% dell’Eurozona: con casi come quello sardo in cui il tasso medio di interesse arriva addirittura al 4,12%.

Il rapporto reso noto da Confartigianato evidenzia che, sul totale dei prestiti alle famiglie per acquisto di abitazione, l’80,7% si concentra nel Centro-Nord. Tra le regioni che utilizzano il maggior volume di mutui in testa la Lombardia, con il 24,5% del totale. A seguire Lazio (12,9%), Emilia Romagna e Veneto (entrambe 9,1%), Piemonte (7,8%) e, infine, la Toscana (7,2%).

Qualche spiraglio di luce si intravede nel trend delle compravendite immobiliari che nei primi tre mesi dell’anno, per la prima volta dopo 8 trimestri consecutivi di calo, sono cresciute dell’1,6% rispetto a marzo 2013.

JM

Mutui online grazie all’accordo tra Abi e CNN

Grazie ad un Protocollo d’Intesa siglato tra Abi e il Consiglio Nazionale del Notariato, anche i mutui diventano più snelli e, soprattutto, non richiederanno più lo spostamento fisico del cliente dalla banca vecchia alla banca nuova, né l’intervento del notaio.

Con Mutui Connect tutto avverrà online.
La novità è stata presentata nel corso della terza edizione di Credito al Credito 2012, appena svoltosi a Roma.
All’interno dell’evento è stata presentata una piattaforma elettronica in grado di interfacciare le banche aderenti all’iniziativa e la rete dei servizi del Consiglio Nazionale del Notariato e la prima applicazione di tale piattaforma è, appunto, “Mutui Connect”.

Attraverso la modalità telematica, dunque, i soggetti coinvolti, ovvero banche, intermediari finanziari e notai, si collegheranno al proprio sistema di riferimento e si scambieranno documentazioni e informazioni condividendoli in assoluta sicurezza, ma soprattutto, con piena validità giuridica.

Questa iniziativa è nata anche come conseguenza dei tempi molto stretti, 10 giorni, recentemente introdotti dal legislatore, che possono essere rispettati quasi esclusivamente con la procedura online.

“Mutui Connect” è applicabile solo dopo che il cliente ha verificato tutte le migliori condizioni offerte dalle banche e aver ricevuto concrete proposte, e dopo che la banca ha verificato l’effettiva fattibilità dell’operazione.

Per supportare questo nuovo servizio, è prevista la nomina di un Organo Collegiale ABI-CNN che si occuperà di:

  • analizzare il mercato della portabilità dei mutui e pubblicare uno specifico report annuale nel quale saranno riportati le risultanze quantitativa dell’analisi;
  • proporre modifiche al presente protocollo e al suo allegato tecnico, anche in vista della loro estensione a nuove iniziative e attività;
  • predisporre una relazione annuale entro il mese di aprile sull’andamento dell’iniziativa;
  • vigilare sul buon andamento dell’iniziativa

Vera MORETTI

Sempre più giovani e del nord a richiedere mutui online

Secondo lo studio trimestrale dell’osservatorio di Mutui-internet.it, portale dedicato ai finanziamenti sul web l’età media delle 17.804 persone che hanno chiesto un mutuo in rete per acquistare casa, da marzo a giugno 2011 si sia attestata sui 37 anni, un anno in meno rispetto al trimestre precedente.

Il rapporto tra l’ammontare richiesto e il valore dell’immobile è stato in media del 76,92% nei tre mesi considerati, sostanzialmente invariato rispetto al primo trimestre 2011 ma più alto di cinque punti percentuali se confrontato allo stesso periodo del 2010.

Nel dettaglio, delle 17.804 richieste pervenute il 65,57% sono state inoltrate per l’acquisto della prima abitazione, il 14,84% per ottenere una surroga, mentre il 5,25% per l’acquisto di una seconda abitazione. Il totale dei finanziamenti richiesti si è attestato sui 2 miliardi e 850 milioni di euro per un importo medio di 153.228 euro e una durata media di 23,34 anni.

Il reddito medio dei richiedenti è di 2.262,58 euro, mentre, per quanto riguarda le loro occupazioni, l’82,19% sono lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, il 7,27% autonomi con partita Iva, il 3,81% liberi professionisti, il 3,24% dipendenti a tempo determinato e il 2,30% pensionati. Geograficamente, la maggior parte (il 29,39%) provengono dal nord ovest, seguito da sud e isole con il 28,38%; dal centro Italia sono arrivate il 24,17% delle richieste pervenute mentre il restante 18,09% è giunto dal nord est.