8 famiglie su 10 hanno una casa di proprietà

Secondo uno studio condotto da dall’Agenzia del Territorio e dal Dipartimento delle Finanze, incrociando i dati delle ultime dichiarazioni dei redditi con quelli a disposizione del catasto è risultato che l’abitazione è un bene a cui non si rinuncia, di solito è anche molto spaziosa, in media ogni abitante ha oltre 60 metri quadrati a testa.

La media delle dimensioni è di 115 metri quadrati e quasi l’80% delle famiglie possiede la casa dove vive. Si tratta di una quota alta rispetto ad altri Paesi.$ Andando ad analizzare attentamente si vede però come solo il 4% degli intestatari siano under 30.

La percentuale effettiva di famiglie che possiedono abitazione di proprietà sarebbe del 79,1% con la percentuale che sale all’85% al Sud, mentre è in linea con il dato nazionale il Centro (79%) e, invece, si colloca più in basso il Nord (75,6%). Per quanto riguarda gli affitti il 10% dei canoni piu’ elevati supera i mille euro al mese, mentre il 50% di quelli più bassi è ben al di sotto dei 350 euro mensili. Bassa è la percentuale di abitazioni concesse ad uso gratuito, circa il 2,1%.

 

 

 

Le compravendite immobiliari sono verso la normalizzazione

L’Istat ha fornito gli ultimi dati relativi alle compravendite immobiliari ad uso residenziale commerciale, con relativi mutui.

Nel 2010 si sono registrate complessivamente 817.963 compravendite di unità immobiliari, lo 0,5% in meno rispetto al 2009. Nel quarto trimestre 2010 le convenzioni relative a compravendite di unità immobiliari sono risultate pari a 231.162, in calo del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si conferma quindi l’andamento negativo già rilevato nel trimestre precedente, dopo i segnali di ripresa emersi nei primi sei mesi dell’anno.

Il 92,6% delle convenzioni effettuate nel quarto trimestre 2010 (214.105) riguarda immobili ad uso abitazione ed accessori, il 6,6% (15.204) unità immobiliari ad uso economico. Per la prima tipologia si osserva, come per il terzo trimestre, una diminuzione tendenziale pari al 3,1%, dopo la fase di crescita che aveva caratterizzato il primo semestre dell’anno. Per le compravendite di immobili ad uso economico, che registrano un calo del 4,2 % rispetto al quarto trimestre 2009, l’andamento è risultato negativo in tutti i trimestri del 2010.

Considerando l’intero anno 2010, le compravendite riguardanti immobili ad uso residenziale (761.519) sono diminuite dello 0,1% rispetto al 2009, quelle concernenti unità immobiliari adibite ad uso economico (49.862) del 6,1%.
Valori leggermente negativi, che possono indicare la risalita del settore, che deve recuperare un 26% del mercato.

Infatti, rapportando il volume delle transazioni realizzate nel 2010 a quello del 2006, ultimo anno prima della fase di discesa, emerge un calo del 26,5% per il totale delle compravendite, del 26,2% per quelle di abitazioni e del 27,7% per quelle di unità immobiliari ad uso economico.
Doc

 

Fisco e procedure ipotecarie, i limiti? Eccoli!

Tre emendamenti a favore delle imprese entreranno nel Decreto Sviluppo.

Tra questi, un limite alle procedure ipotecarie da parte del fisco.

Ipoteche

Il limite del credito verso il contribuente al di sotto del quale il fisco non può accendere un’ipoteca su beni immobili, né può procedere a espropriazione, sale da 8.000 a 20.000 euro. La novità vale però solo quando il giudizio è pendente o l’iscrizione a ruolo è contestabile, altrimenti il tetto resta fissato a 8.000 euro.

Mutui

Un altro emendamento prevede di portare da 150mila e 200mila euro il tetto dei mutui immobiliari a tasso variabile che potranno essere rinegoziati e aumentare da 30mila a 35mila euro il limite del reddito Isee che consente di fruire dell’agevolazione.

Turismo

Un ultimo emendamento prevede che i distretti turistico-alberghieri previsti dall’articolo 3 del decreto diventino settori turistici.

 

Comprare casa senza rischi: i consigli utili al cittadino

Comprar casa senza rischi, l’iniziativa che informa i cittadini sull’acquisto della casa e del mutuo, ritorna per dare aiuto ai cittadini in procinto di comprar casa.

L’idea promossa dal Consiglio Notarile di Milano e che rappresenta i notai di Milano, Busto Arsizio, Lodi, Monza e Varese è stata presentata il 24 maggio presso la biblioteca del Consiglio Notarile dal Presidente dell’ordine di Milano, Domenico de Stefano.

Numerose le novità di questo servizio gratuito di ascolto e supporto per essere sempre di più accanto ai cittadini.

In rilievo, l’estensione degli appuntamenti di consulenza preventiva gratuita -normalmente in calendario a novembre- che ora saranno a disposizione dei cittadini durante tutto l’anno.

Il Consiglio Notarile di Milano pone al servizio dei cittadini che devono comprar casa anche un programma per effettuare un primo preventivo dei costi connessi con una compravendita, un mutuo e una compravendita con relativo mutuo. Attraverso il prezzo e il valore catastale dell’immobile è possibile avere indicazione dell’onorario notarile e di tutte le imposte che il notaio percepisce dall’acquirente e versa per suo conto allo Stato.

Una sezione del sito è dedicata all’informazione di servizio, con la spiegazione dei termini ricorrenti legati all’acquisto casa e al mutuo, e i consigli dei notai di Milano per un acquisto “senza rischi”.

Per maggiori informazioni visitare il sito comprarcasasenzarischi.it.

Mutui: dopo un 2010 di crescita, ora le richieste stanno rallentando

Nel 2010 le richieste di mutuo sono cresciute, anche se in rallentamento nell’ultimo trimestre. Questo quanto evidenziato dall’indagine messa a punto dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. L’aumento sarebbe dell’11,5% ma considerando l’ultimo trimestre si vedrebbe un calo del 2,34% confrontando con lo stesso periodo del 2009.

E’ in Piemonte dove si registra l’aumento nazionale più sostenuto con un +21,67%, seguito dalla Sardegna (+18,3%) e il Lazio (+8,33%). Cali marcati invece in Lombardia, prima per volumi assoluti, ma con una diminuzione delle erogazioni nell’ordine del 12,34 per cento. In ribasso anche la Toscana (-10,9%) e il Veneto (-9,59%). In riferimento al 2010, si assiste a un generale aumento in tutte le regioni. Le erogazioni in Lazio registrano un +22,77%, un +20,78% anche in Basilicata e un +19,42% in Piemonte. Più contenuti gli aumenti del Trentino Alto Adige (+2,92%), Lombardia (+5,21%) ed Emilia Romagna (+5,5%).

Renato Landoni, presidente Kiron Partner, Gruppo Tecnocasa afferma: “i segnali di miglioramento complessivo registrati su base annua lasciano ipotizzare un trend delle erogazioni sostanzialmente simile anche per l’anno 2011. Di contro le tensioni inflazionistiche in corso potranno spingere la Bce a ulteriori seppur minimi ritocchi del tasso di riferimento e quindi è ipotizzabile che a sua volta i costi dei prodotti per l’acquisto dell’abitazione potrebbero subire degli aumenti, comportando di fatto una potenziale uscita di una parte della clientela dall’accesso al credito“.

M. Z.

Decreto sviluppo: un tetto alla rata del mutuo per le famiglie in difficoltà e riforme edilizie

Il nuovo Decreto Sviluppo (manovra da 10-12 miliardi di euro), in fase di approvazione oltre a prevedere un piano casa rafforzato, maggiore possibilità di trattativa privata sugli appalti pubblici e accelerazione delle grandi opere, credito d’imposta per le assunzioni al Sud ma anche cancellazione della sanzione amministrativa del 30% sui versamenti omessi, ritardati o incompleti dovuti al fisco in seguito agli accertamenti.

La misura che più si attende è relativa al mondo dei mutui. Il decreto prevede che le famiglie con un Isee (indicatore del reddito fornito dall’Inps) non superiore a 30 mila euro che richiedono un mutuo di valore non superiore ai 150 mila euro possano chiedere l’introduzione di un “cap”, ovvero di un tetto massimo al tasso variabile del mutuo.  Per garantire maggiori sicurezze verrebbe introdotto anche un tetto massimo per quanto riguarda il tasso di interesse applicabile per prestare denaro più restrittivo di quanto è oggi (4%).

Confermati il credito d’imposta del 90% e la deducibilità dei costi per le aziende che commissionano la ricerca alle Università, con il decreto dovrebbe arrivare anche il credito d’imposta per le assunzioni a tempo determinato nelle regioni svantaggiate del Mezzogiorno. Al via anche il nuovo regime per i distretti turistico balneari, con agevolazioni fiscali per l’aggregazione delle attività esistenti o di nuova realizzazione.

Novità anche sul fronte delle costruzioni: il permesso di costruire passa sotto il regime della Scia, la segnalazione di inizio attività. Per le ristrutturazioni sarebbe previsto il principio del silenzio-assenso, mentre per ottenere le detrazioni del 36 e del 55% sui lavori di ristrutturazione anche ecologici, non servirà più la segnalazione all’Agenzia delle Entrate, ma l’annotazione sulla dichiarazione dei redditi. Ulteriori novità riguarderebbero poi alcune limitazioni alle compensazioni degli enti locali sulle costruzioni così come l’elevamento a 1 milione di euro la soglia per la trattativa privata in merito agli appalti pubblici.

Mirko Zago

Il mercato immobiliare cresce ma troppo lentamente

Secondo il primo rapporto 2011 dell’osservatorio immobiliare Nomisma, sull’andamento del mercato immobiliare sulle 13 principali aree metropolitane (Milano, Roma, Bologna, a Torino, Napoli, Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Padova, Palermo, Venezia-Mestre) e 13 città intermedie (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste, Verona) nonostante un leggero calo del “prezzo del mattone”  manca un vero rilancio. “I fattori che nei primi mesi del 2010 avevano ispirato un eccesso di ottimismo – si legge nel documento – si sono scontrati con dinamiche di mercato particolarmente rigide, che ora disegnano un quadro di stagnazione, destinato ad appesantire ogni previsione”.

Il calo delle compravendite nel 2010 è stato nell’ordine del -3,5% rispetto allo stesso periodo del 2009, con punte del -5,5% nei centri urbani minori e del -10% al Sud. La crescita dunque a conti fatti per il 2010è stata del + 0,4%. E’ l’accesso al credito a preoccupare, per richiedere e farsi concedere un mutuo infatti la “trafila” è spesso difficoltosa.

Luca Dondi, responsabile dell’area immobiliare di Nomisma spiega: “Considerata l’ingente mole di invenduto e in assenza di una repentina correzione al ribasso dei prezzi, specie delle localizzazioni secondarie e di un allentamento dei criteri di concessione del credito è, infatti, impossibile ipotizzare che l’offerta attuale e prospettica trovi riscontro nelle autonome capacità di assorbimento della domanda”. Nel frattempo per il futuro si prevedono un +0,6% per il secondo semestre del 2011; + 1,9% nel secondo semestre del 2012.

Mirko Zago

Surroga del mutuo: Altroconsumo lamenta troppe limitazioni

La surroga del mutuo è un’operazione che permette di spostare il mutuo presso una banca differente per accedere a migliori condizioni. Secondo una indagine condotta da Altroconsumo su 181 istituti bancari in nove città italiane (Bergamo, Brescia, Milano, Napoli, Prato, Roma, Taranto, Torino e Verona) appare però che ci siano troppe limitazioni a contrastare questo diritto dei consumatori (tutelati dalla legge n.40 del 2007). Sarebbe bel il 24% degli istituti di credito presi in considerazioni a porre limitazioni , mentre il 13% addirittura non offre il servizio di surroga e in nove istituti è stata proposta la sostituzione del mutuo che è più remunerativa per l’istituto di credito.

Tra le note in asterisco che limitano la portabilità del mutuo si trovano necessità di un capitale minimo residuo, una durata minima residua, necessità di un mutuo aperto da un certo lasso di tempo. Paolo Martinello, presidente dell’associazione di difesa dei consumatori ha commentato: “Le banche continuano a farsi poca concorrenza, si assicurano margini di guadagno consistenti a spese delle famiglie, abdicando al ruolo di motore sociale e di stimolo per il mercato e la crescita dell’economia“.

M. Z.

L’Italia vince il primato (negativo) per Mutui più costosi

E’ l’Italia ad aggiudicarsi il primato per il Paese con il costo dei mutui più alto. Rispetto alla media europea un italiano sborsa 9mila Euro in più rispetto ad un altro cittadino comunitario. A renderlo noto è L’Associazione Nazionale costruttori edili (Ance) in un rapporto intitolato “Il credito nel settore delle costruzioni in Italia”. Per l’Ance che ha preso come modello un mutuo di 150 mila Euro dilazionato in 25 anni è come se un connazionale fosse costretto a pagare un anno intero in più rispetto ad altri Paesi europei“.

Una tale rivelazione dimostra come il nostro Paese soffra molto in termini di crescita economica per il settore immobiliare. Sono naturalmente i tassi applicati a creare le maggiori disparità. A settembre i tassi medi italiani erano del 4,1% contro il 3,74 per cento europeo. Per l’Ance “Gli italiani sono costretti anche ad assumersi rischi che non vorrebbero, con le banche che continuano a erogare la maggior parte dei mutui a tasso variabile con aspettative sui tassi tendenti al rialzo”. Una situazione dura che necessita di interventi “dall’alto” per essere sbloccata.

Mirko Zago

Trovare una soluzione post moratoria: è una “mission impossible”?

Il prossimo 31 gennaio scadrà improrogabilmente la moratoria dei debiti introdotta un anno e mezzo fa. Per agevolare l’uscita dalla moratoria alle piccole imprese, le associazioni imprenditoriali e le banche studiano come fare ad allungare i tempi delle scadenze dei mutui. Ma come fare? Pare si stia studiando per l’introduzione di nuove misure riguardanti tutte le imprese anche quelle che non hanno fatto ricorso alla moratoria e pare si voglia far leva anche su strumenti particolari, derivati o altro, per attenuare il rischio di rialzo dei tassi di interesse. Certo, la missione non è affatto facile perché vi è grande incertezza. Ma ad aiutare la formulazione di una nuova intesa, sulla scia dell’avviso comune, è la ripresa dei finanziamenti all’industria, segnalata proprio dall’Abi. Nell’ultimo scorcio del 2010 infatti i prestiti sono tornati a crescere riportandosi sui livelli di inizio 2009: in novembre del 3,6% e, secondo le prime stime, quasi del 4% in dicembre. Quanto in particolare alle imprese l’incremento è stato in novembre attorno all’1% dopo il livello minimo (-3,1%) toccato nel gennaio 2010. Per le famiglie l’aumento tendenziale dei prestiti, grazie soprattutto ai mutui, è stata del 7,6% al di sopra del resto di Eurolandia.