Mutuo ristrutturazione prima casa: la guida completa

Il mutuo ristrutturazione prima casa è un modo che prevede la possibilità di ammodernare un immobile. Scopriamo tutti i requisiti necessari per avviarlo.

Mutuo ristrutturazione prima casa: il concetto di Mutuo

Prima di ogni cosa è giusto definire il concetto di mutuo art. 1813 del Codice Civile. Si tratta di un contratto mediante il quale una parte, detta mutuante, consegna all’altra, detta mutuataria in credito o prestito una somma di denaro o una quantità di bene fungibili. Il mutuatario si impegna a riconsegnare alla scadenza, la stessa quantità di cose fungibili o di denaro.

Ma sappiamo benissimo che nel caso di mutuo bancario, il richiedente deve riconsegnare in banca la somma prestata più gli interessi, in relaziona alla durata del prestito stesso. Anche se spesso, legato a ciò ci sono una serie di assicurazioni che devono essere sottoscritte, per garantire il mutuante. La maggior parte delle case in Italia si comprano così. Mutui per autonomi o per dipendenti, grazie a ciò si può realizzare i propri sogni. Ma c’è anche la possibilità di avere un mutuo per la ristrutturazione della prima casa.

Mutuo ristrutturazione prima casa: cos’è e come funziona

Il mutuo per la ristrutturazione della prima casa non è altro che un prestito per permettere al proprietario di un immobile di ammodernarlo. Tuttavia, spesso le case in cui si abita hanno bisogno di lavoro di ripristino, magari per sistemare delle cose che  non la rendono vivibile come si deve. Il proprietario di un immobile, può pertanto chiedere alla banca prescelta una somma di denaro per il sostegno di queste spese. Addirittura, il valore del prestito può anche arrivare a coprire l’80% del valore finale di mercato che la casa potrebbe acquisire a fine lavori. Non male se si considera l’eventuale ipotesi di vendita dell’immobile.

Quali sono i documenti dell’immobile richiesti dalla banca?

Per poter accedere al mutuo per la ristrutturazione della prima casa occorre avere una serie di documenti. Prima di tutto occorre essere proprietari di un immobile. Pertanto, non è un problema presentare in banca l’atto di acquisto o proprietà del bene e la relativa visura catastale. In merito alla ristrutturazione occorre il preventivo dei costi di manutenzione straordinaria da sostenere. Il preventivo deve contenere in maniera dettagliata la descrizione dei lavori e i relativi costi.

Inoltre, occorre presentare l’autorizzazione di abitabilità/agibilità, che deve essere rilasciata dal Comune in cui ha sede l’immobile. Per tutte le grandi opere di ristrutturazione edilizia, si richiede anche la domanda di autorizzazione edilizia da effettuare nel Comune. Inoltre, necessita il permesso di costruire ed il pagamento di un contributo direttamente al Comune. E non dimenticare la Dia, dichiarazione di inizia attività.

I documenti relativi al richiedente

Oltre a tutta la documentazione riferita all’immobile, la banca richiedere anche delle garanzie personali. Infatti, non basta essere proprietari del bene. La banca ha bisogno della copia del contratto di lavoro del richiedente, se dipendente, anche le ultime busta paghe. Per quanto riguarda un lavoratore autonomo, la banca può chiedere la copia della dichiarazione dei redditi degli ultimi due anni. Tuttavia in entrambi i casi vanno allegati alla richiesta i documenti di identità e la copia della tessera sanitaria. Attenzione, la banca può chiedere anche la presenza di un garante. Anche a quest’ultimo  verranno richiesti gli stessi documenti sia reddituali che personali.

Mutuo ristrutturazione prima casa: come richiedere il pagamento

La banca ricevuti tutti i documenti necessari verificherà la situazione. Se l’esito sarà positivo, verrà concessa la somma richiesta. Questa può essere concessa in diversi modi:

  • attraverso un’unica soluzione. In altre parole, tutti in una volta. Sarà cura del richiedente provvedere ad effettuare tutti i dovuti pagamenti alle imprese che hanno eseguito i lavori;
  • attraverso gli stati d’avanzamento. L’accordo tra la banca ed il richiedente è di pagare l’impresa in relazione allo stato di avanzamento dei lavori. Dapprima con un anticipo, di pagamenti intermedi ed il saldo finale.

In entrambi i casi i soldi ottenuti vanno restituiti alla banca, secondo il piano stabilito. La durata del prestito può variare da 5 a 30 anni come qualsiasi altro mutuo. Ed anche in questo caso di può scegliere tra tasso fisso, variabile o misto.

Alcuni ultimi consigli

Un consiglio importante è quello di confrontare le varie proposte dei diversi Istituti di credito. Anche online è possibile valutare le varie tipologie di mutuo. Bastano pochi click per capire la fattibilità del proprio mutuo. Ma anche la possibile rata da dover pagare per rientrare dal prestito. Infine, è possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali previste. Si tratta del diritto a una detrazione del 19% dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche, prevista sugli interessi passivi e/o gli oneri accessori pagati per il mutuo). L’importo massimo sul quale calcolare la detrazione per ristrutturazione del 19% è pari a 2.582,28€. Ma per poterlo fare occorre attenersi scrupolosamente ai passi che sono stati descritti fino a qui ed avere tutte le autorizzazioni necessarie.

Le Banche e le iniziative pro mutui

Deboli ma comunque positivi sono i segnali di ripresa dei mutui italiani. Stando ai dati forniti dall’Osservatorio di MutuiOnline, sono in crescita – seppur lievemente- le richieste di prestito per l’acquisto della prima casa. Si passa dal 70,3% della fine del 2012, al 72%. Segnali positivi che trovano conferma anche nel rapporto Nomisma sulla finanza immobiliare: viene stimato che entro la   fine dell’anno la cifra erogata per i mutui dovrebbe aggirarsi attorno ai 28,2 miliardi di euro, un aumento pari all”8% sul minimo storico di 26,2 miliardi dello scorso anno.

IL 2012 è stato certamente l’annata no per il mercato immobiliare, che ha subito un calo netto e devastante delle compravendite, che si sono fermate a 448 mila. Un dato così allarmante che non si verificava dal lontano 1985.

Per sbloccare la situazione  Unicredit ha lanciato l’iniziativa dal nome “Ripresa Cantieri”, finalizzata a dare un duplice aiuto tanto ai costruttori, quanto alle famiglie. La banca infatti si impegna a finanziare il completamento di alcuni cantieri selezionati e sarà di sostegno alla vendita degli immobili, promuovendo una campagna di mutui fino al 100% del loro valore.

La stessa poi, parliamo sempre di Unicredit, ha studiato e progettato un’ulteriore iniziativa con lo scopo di attirare a sè i clienti. “Mutui valore Italia” caratterizzati da una rata flessibile. Sulla scia di Unicredit, Cariparma Crédit Agricole ha attivato a giugno un mutuo a tasso fisso (2,5%) per i primi due anni, che permette al cliente di ricevere in regalo anche un elettrodomestico Smeg.

Altro esempio di impegno in iniziative promosse dagli istituti di credito, è quello che vede protagonista il Banco Popolare, che invece ha pensato bene di promuovere “MutuoYou” , a tasso variabile  del 2,75% oppure a tasso fisso e bloccato, del 4,75%. E ancora Ubi Banca che per venire incontro a quelle che sono le esigenze delle giovani coppie con un lavoro precario, o degli immigrati,  ha pensato a un finanziamento appositamente studiato per loro.

Alla fine dell’estate pare che anche Banca Intesa si aggiungerà alla schiera delle Banche appena annoverate e lancerà nuove iniziative a favore dei clienti.

Francesca RIGGIO

 

Mutui: ecco come ristrutturare casa con il bonus

Chi desidera effettuare i lavori di aggiustamento o abbellimento della propria casa e non ha liquidità potrà richiedere un mutuo ristrutturazione prima casa con la possibilità di ottenere delle agevolazioni come lo sconto d’imposta previsto per le Legge nei casi di ristrutturazioni edilizie.

L’agenzia delle Entrate per facilitare i suoi contribuenti a capire a quali detrazioni fiscali possono accedere ha pubblicato nel mese di ottobre la Guida aggiornata sulle alle agevolazioni fiscali, che riporta tutti i dettagli sulle detrazioni Irpef applicabili alle spese di ristrutturazione.

Le detrazioni Irpef possono essere richieste dai contribuenti che hanno sottoscritto un mutuo ristrutturazione o un mutuo completamento costruzione per l’acquisto dell’abitazione principale e che avranno diritto a detrarre dall’Irpef gli interessi passivi e i relativi a oneri accessori corrisposti per i mutui ipotecari.

Sempre più italiani sono orientati al risparmio e quando richiedono un mutuo cercano di ottenere le condizioni contrattuali più economiche: il vantaggio consentito dalla detrazione Irpef consente di spendere di meno e di effettuare il calcolo rata mutuo con più tranquillità.

La detrazione Irpef prevista in questi casi è pari al 19% e lo sconto può essere applicato su un importo massimo pari a 2.582,28 euro totali per ogni anno d’imposta. I mutuatari che vorranno accedere a tale detrazione dovranno rispettare determinate condizioni, nello specifico 3:

– il mutuo dovrà essere sottoscritto entro sei mesi antecedenti alla data di inizio dei lavori di costruzione o al più tardi nei diciotto mesi successivi;
– il mutuo dovrà essere stipulato dal soggetto che dichiarerà il possesso dell’immobile in qualità di proprietario;
– l’immobile dovrà essere destinato ad abitazione principale entro sei mesi dalla fine dei lavori necessari a rendere la casa abitabile.

Nel caso si verifichino ritardi nel rilascio delle abilitazioni amministrative richieste per legge e questi siano completamente  imputabili al fisco, il diritto alla detrazione non verrà meno, ma si avrà diritto alla proroga del periodo utile alla richiesta della detrazione del 19%.

In che caso non si può usufruire del bonus?
Se l’immobile acquistato non viene destinato ad abitazione come previsto dalla legge entro sei mesi dalla fine dei lavori il diritto alla detrazione non sarà più possibile. In questo caso il termine per la rettifica della dichiarazione dei redditi da parte dell’Amministrazione finanziaria decorre dalla data di conclusione dei lavori di costruzione.

Nino Ragosta