Olio extravergine d’oliva, ecco il migliore secondo Altroconsumo

L’olio extravergine d’oliva è un condimento molto usato nelle tavole degli italiani. Ma qual’è il migliore? A questa domanda ha risposto Altroconsumo.

Olio extravergine d’oliva, quello italiano è proprio buono

L’Italia è un paese che ha una buona produzione di olio. Soprattutto nel sud dello stivale, in regioni come Puglia, Calabria e Sicilia si concentrano il maggior numero di uliveti. Anche perché l’olio piace davvero a tutti. Si usa per cucinare, come semplice condimento di insalate o di piatti freddi. A volte ne basta un cucchiaino sulle ministre, per dare un tocco di gusto.

Ma non solo, questo tipo di olio fa anche bene alla salute. Infatti serve ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo. Mentre quello buono non viene alterato. Per questo motivo, oltre ad insaporire i cibi l’olio extravergine d’oliva è un’ottima forma di prevenzione del rischio cardiovascolare. Ma Altroconsumo ha deciso di testare i vari prodotti sul mercato, come ha già fatto per il caffè per moka e il tonno e stabilire quel’è quello migliore.

Olio extravergine d’oliva, la classifica di Altroconsumo

Ecco i primi dieci prodotti di olio italiano 100% extravergine di oliva secondo i risultati dell’ultimo test di Altroconsumo:

  • Monini Bios 100% Italiano Biologico Olio Extravergine di Oliva – Voto 78 – Qualità Ottima – Prezzo medio 8,34 euro a confezione – Migliore del Test
  • Clemente La Terra dell’Olio 100% Italiano Olio Extravergine di Oliva – Voto 75 – Qualità Ottima – Prezzo medio 9,32 euro a confezione
  • Carapelli Bio Olio Extravergine di Oliva – Voto 73 – Qualità Ottima – Prezzo medio 8,14 euro a confezione
  • Amo Essere Biologico (Eurospin) Podere del Conte 100% Italiano Biologico Olio Extravergine di Oliva – Voto 73 – Qualità Ottima – Prezzo medio 4,79 euro a confezione
  • Carapelli Il Frantoio Olio Extravergine di Oliva – Voto 71 – Qualità Ottima – Prezzo medio 5,41 euro a confezione
  • Desantis 100% Italiano Olio Extravergine di Oliva – Voto 71 – Qualità Ottima – Prezzo medio 6,13 euro a confezione
  • Desantis Classico Olio Extravergine di Oliva – Voto 71 – Qualità Ottima – Prezzo medio 4,43 euro a confezione – Miglior Acquisto
  • Conad Verso Natura Bio 100% Olio Italiano Biologico Olio Extravegine di Oliva – Voto 70 – Qualità Ottima – Prezzo medio 5,73 euro a confezione
  • De Cecco Classico Olio Extravergine di Oliva – Voto 70 – Qualità Ottima – Prezzo medio 5,64 euro a confezione
  • Carapelli Oro Verde 100% Italiano Olio Extravergine di Oliva – Voto 68 – Qualità Buona – Prezzo medio 8,90 euro a confezione

Piccole considerazioni finali

Il vincitore della classifica è Monini. L’Extra Vergine BIOS è un olio biologico di elevata qualità, genuino e 100% italiano, ottenuto senza l’impiego di prodotti chimici sintetici e certificato da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica Ambientale). Ma ad onor del vero, insieme a questi grandi nomi, il mercato dell’olio prevede tantissime realtà locali. Basta andare in giro per le belle realtà agricole che offre il nostro Paese per fare delle eccellenti esperienze culinarie, in cui l’olio la fa spesso da padrona.

Enogastronomia made in Italy protagonista a Verona

Verona è sempre più crocevia dell’eccellenza made in Italy per il food e il beverage. In contemporanea con Vinitaly, alla Fiera di Verona si svolgerà infatti dal 10 al 13 aprile Sol&Agrifood, appuntamento di riferimento internazionale degli operatori del food alla ricerca di nicchie produttive di eccellenza, fatte di proposte tradizionali o innovative, ma comunque capaci di rispondere a richieste di fasce di mercato sempre più esigenti.

I prodotti del made in Italy maggiormente rappresentati sono l’olio extravergine di oliva, paste e prodotti da forno, birre artigianali, formaggi, cioccolata, caffè, conserve e condimenti, salumi, ma in Sol&Agrifood rientrano tutte le merceologie agroalimentari e ortofrutticole.

Diversa da una semplice fiera espositiva, la Rassegna Internazionale dell’Agroalimentare di Qualità è un luogo dove il marketing si fa dando ai buyer l’opportunità di sperimentare l’uso dei prodotti, con cooking show, educational e degustazioni guidate, e nel quale i cuochi vanno a lezione. L’obiettivo è quello di fare cultura, teorica e pratica, perché le differenze tra le eccellenze presenti e i prodotti industriali devono essere capite e apprezzate.

Visitata nel 2015 da quasi 15mila operatori esteri provenienti da 80 nazioni su un totale di oltre 64mila visitatori, Veronafiere realizza ogni anno per Sol&Agrifood un’attività di incoming di delegazioni commerciali estere, coadiuvata quest’anno da ICE-Italian Trade Agency con i finanziamenti del Piano per la promozione straordinaria del made in Italy del ministero dello Sviluppo economico.

Ai buyer esteri vengono proposti incontri b2b con le aziende espositrici nell’Area Polifunzionale e la partecipazione ai cooking show e alle degustazioni di presentazione dei prodotti nell’Agorà.

Alle tradizionali aree tematiche dedicate alle birre artigianali, a Cheese Experience e al caffè con Taste of Coffee, si aggiunge quest’anno il nuovo spazio tutto made in Italy Salumi e Biodiversità, realizzato con l’Accademia delle 5T e in collaborazione con il Comune di Parma, unica città italiana a fregiarsi, dal dicembre 2015, del riconoscimento dell’Unesco di “città creativa per la gastronomia”.

Sol&Agrifood è, per l’olio extravergine di oliva di qualità, la fiera di riferimento a livello internazionale. Presenti, oltre alle tante aziende made in Italy con un’offerta di olii fortemente territoriali, anche le collettive istituzionali di Marocco e Croazia.

All’olio extravergine sono legate molte delle attività di degustazione e formazione, come Find the fake (Scova l’intruso), il minicorso con prova di assaggio comparativa tra i veri olii extravergine di oliva di alta qualità italiana e un olio di scarsa qualità, organizzato da Unaprol.

Infine gli olii extravergini di oliva, in particolare quelli che hanno ottenuto la gran menzione del concorso Sol d’Oro, sono protagonisti, assieme ai giovani cuochi della Federazione Italiana Cuochi, delle finali della Jam Cup, il primo Trofeo Junior Assistant Master della Fic. A fronteggiarsi in cooking show, i 16 concorrenti selezionati nei mesi precedenti. A loro il compito di cucinare piatti adatti alla tipologia di fruttato dell’olio che verrà loro assegnato.

Potevano forse mancare dei cuochi in questo grande appuntamento dedicato al made in Italy?

Olio italiano alla prova della qualità

I Paesi arabi hanno il petrolio, noi abbiamo l’ olio italiano. Un’eccellenza del nostro agroalimentare, l’ olio italiano extravergine d’oliva, che nel 40% dei casi è qualitativamente superiore rispetto al resto della produzione nazionale.

Il dato è stato elaborato dal primo PIQ, Prodotto interno qualità sulla filiera oleicola, realizzato da Fondazione Symbola e CREA in collaborazione con Coldiretti e Unaprol e presentato nel padiglione Coldiretti a Expo 2015 nei giorni scorsi.

Il rapporto è stato presentato nel corso del convegno “L’ olio italiano e la sfida della qualità – Il PIQ della filiera oleica: per identificare, misurare, difendere” e ha mostrato come, per misurare la qualità della filiera dell’ olio italiano, Symbola e CREA hanno messo insieme 102 indicatori a formare il più completo set informativo sulle diverse fasi produttive dell’olio.

Secondo il rapporto, al momento il mercato dell’ olio italiano è polarizzato: da una parte le imprese che scelgono la qualità, dall’altra quelle che tagliano sulla qualità puntando alla quantità. La produzione di qualità si ferma dunque al 39,2%, quella di basso livello tocca il 60,5% di quella nazionale.

Inoltre, nonostante l’ olio italiano copra da solo il 20% della produzione comunitaria, nel 2014 l’olio importato è aumentato del 38% in quantità e sono aumentati i sequestri di olii e grassi da parte dei Carabinieri dei Nas: +483% dal 2007 al 2014.

Di qualità – dicono Symbola e CREA – non significa solo qualità organolettica, ma soprattutto frutto di una filiera che, in tutti i suoi passaggi, dalla terra, alla molitura, alla distribuzione, riserva le giuste attenzioni verso l’ambiente, il capitale umano, la gestione delle risorse e dei rifiuti, che riduce i fitofarmaci, adotta certificazioni, rispetta i parametri di qualità salutistica”.