Operazioni intracomunitarie soggetti Iva, come richiedere l’inclusione nell’archivio Vies

I soggetti Iva, al fine di poter effettuare operazioni intracomunitarie, hanno l’obbligo di iscrizione ad un apposito archivio. Si tratta, nello specifico, del VAT information exchange system che è noto semplicemente e comunemente come archivio Vies. Vediamo allora, per le operazioni intracomunitarie dei soggetti Iva, come richiedere l’inclusione nell’archivio Vies e, tra l’altro, pure come revocare l’inclusione nel VAT information exchange system.

Domanda inclusione nell’archivio Vies per le operazioni intracomunitarie, ecco come fare

Per i soggetti Iva l’inclusione nell’archivio Vies per le operazioni intracomunitarie è un’opzione. Che è esercitabile direttamente nella dichiarazione di inizio attività. Oppure successivamente comunicando, anche in modalità telematica, la volontà di inclusione nell’archivio Vies per le operazioni intracomunitarie.

Inoltre, quando il soggetto Iva non ritiene più necessaria l’inclusione nell’archivio Vies, perché ritiene di non dover più effettuare operazioni intracomunitarie, l’opzione di revoca si può esercitare allo stesso modo in qualsiasi momento. Dandone comunicazione all’Agenzia delle Entrate, in questo caso, solo ed esclusivamente in modalità telematica.

Quali sono i soggetti obbligati all’inclusione nel Vies per le operazioni intracomunitarie

Per le operazioni intracomunitarie, i soggetti obbligati all’inclusione nel Vies sono tutti coloro che, sul territorio dello Stato italiano, esercitano attività di impresa, arti o professione. E lo stesso vale per i soggetti che in Italia hanno una stabile organizzazione.

Obbligo di inclusione nel Vies, riporta e precisa altresì il sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, pure per i soggetti che, non residenti in Italia, si identificano attraverso la nomina di un rappresentante fiscale. Oppure, ai fini Iva, per i soggetti non residenti l’identificazione avviene tramite il modello ANR.

Come si richiede l’inclusione nel VAT information exchange system

In data successiva alla dichiarazione di inizio attività, come sopra accennato, l’inclusione nel VAT information exchange system può essere richiesta per via telematica oppure avvalendosi del supporto, dell’assistenza e della consulenza da parte di intermediari abilitati.

Al momento della dichiarazione di inizio attività, invece, la richiesta di inclusione nell’archivio Vies per le operazioni intracomunitarie si effettua spuntando gli appositi campi presenti nel modello. Ovverosia, con il modello AA9 per i lavoratori autonomi e per le imprese individuali. E con il modello AA7 per i soggetti che sono diversi dalle persone fisiche.

Come si verifica online una partita Iva inclusa nel Vies

Dopo aver ricevuto la richiesta di esercizio dell’opzione, l’Agenzia delle Entrate provvede subito ad inserire il numero di partita Iva nell’archivio Vies. Ed in ogni caso i soggetti inclusi nel Vies possono in qualsiasi momento controllare la propria posizione. In quanto l’Agenzia delle Entrate, sul proprio sito Internet, mette a disposizione il servizio di verifica online.

Per le operazioni intracomunitarie necessaria l’autorizzazione.

Il Governo, con il D.L. n. 78 del 31/5/2010 (pubblicato nella G.U. n. 125 del 31/5/2010, S.O. n. 114/L), ha dato il via libera alla c.d. manovra correttiva, con l’obiettivo annunciato di ottenere maggior stabilità finanziaria viste le attuali difficoltà economiche del Paese. Fra le varie novità, sono state apportate delle modifiche per coloro i quali intendono aprire una ditta o costituire una società. Tali soggetti infatti, qualora intendano effettuare operazioni con soggetti UE, devono comunicarne l’intenzione nella denuncia di inizio attività, presentata ai sensi dell’art. 35, D.P.R. 633/1972. Successivamente, entro 30 giorni dall’attribuzione della partita IVA, l’Ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate potrà può negare la facoltà di compiere operazioni intracomunitarie.

Prossimamente, un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate individuerà le modalità di diniego o revoca. Restano da definire anche eventuali obblighi di comunicazione per chi già opera con altri Paesi UE.

Infine, verrà istituita una banca dati dei contribuenti che operano in ambito intracomunitario, il tutto al fine di contrastare le frodi IVA.

Dott. Mauro Michelini

Nuove precisazioni dell’Agenzia delle Entrate sugli elenchi Intratsat.

L’Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare n.36/2010 ha specificato i corretti adempimenti da parte dei contribuenti minimi italiani per le operazioni intracomunitarie effettuate e quelli a carico dei soggetti passivi d’imposta per le operazioni con soggetti di altri Stati membri considerati piccole imprese. L’Agenzia precisa anche che Il contribuente che ha presentato per gennaio e febbraio 2010 gli elenchi mensili, perché prevedeva di superare nel trimestre la soglia dei 50 mila euro, non potrà “ritrattare”: nel caso in cui a marzo l’ammontare delle operazioni rilevanti si attesti al di sotto di tale limite, egli dovrà comunque rispettare la tempistica mensile per tutto il 2010. Infine per quanto riguarda le attività di e-commerce, l’Agenzia dice che acquisti e vendite effettuati online rientrano nella definizione relativa ai servizi elettronici e pertanto debbono essere inclusi negli elenchi riepilogativi. La risposta vale sia per i software scaricati (e quindi acquistati) via Internet sia per le cessioni di beni tramite e-bay.